Un bacio grande a tutti, e buona lettura!
PS: e fatemi sapere se la mia prima one-shot è passabile! ;)
Silenzio.
Profondo silenzio.
Buio.
Poi, tutto.
Spalancai gli occhi e scattai a sedere,
respirando a pieni polmoni quell'aria così strana, sembrava
non
colmarmi affatto, essere indesiderata dal mio corpo.
Mi portai una mano alla
gola, con un gemito strozzato.
- Elena.
Senza neanche rendermene conto mi
ritrovai in piedi, dal lato opposto della stanza, contro il muro.
- Oh mio...
Due braccia forti mi raccolsero dalla
parete e mi avvolsero con la stessa velocità con cui mi ero
mossa:
sbattei le palpebre e cacciai indietro le lacrime, riconoscendo d'un
tratto chi mi stava abbracciando.
- Sono morta, vero?- sussurrai, contro la sua spalla.
- Si - la voce di Damon era arrochita dal troppo silenzio, o forse
dall'emozione, o da entrambi.
- Ma ora sono viva.
- Benvenuta nel club delle creature sovrannaturali. Anzi, forse
è ancora presto per dirlo.-
Mi scostai da quell'abbraccio,
improvvisamente imbarazzata da quella vicinanza. Guardandomi intorno,
riconobbi di trovarmi nel tetro sotterraneo della casa delle streghe:
fuori era buio, ma alcune candele illuminavano debolmente la stanza.
- Perchè siamo quì?
- Perchè dobbiamo parlare.
Lo guardai interrogativa per un po',
prima che qualcos'altro catturasse il mio sguardo.
C'era una sacca di sangue sigillata per
terra.
Una lama incandescente mi trapassò la
gola, mentre mille spilli sembrarono perforarmi il viso, dove, ne ero
sicura, i miei occhi si stavano iniettando di rosso.
- Hai sete.
Non era un'accusa, o una domanda. Nei
suoi occhi leggevo solo compassione e un velo di tristezza.
- Se bevo diventerò un vampiro.
- Se non bevi sarò costretto ad organizzare un funerale. Il
tuo.
Mi schiacciai ancora di più alla
parete, sentendomi ad un tratto più debole.
- Forse ti starai domandando perchè ci sono io
quì, e non la tua scelta – calcò l'ultima parola
con disprezzo, mentre i suoi occhi sembravano ardere – ma a
quanto pare sono l'unico capace di tenerti testa se dovessi avere
tendenze suicida, al contrario di qualcun' altro.- ringhiò le ultime
due parole, un chiaro riferimento al fratello.
- Cosa hai intenzione di fare?
- Farti bere quel sangue.
- Non voglio.
Una smorfia seccata
gli apparve sul viso, mentre la distanza tra noi si faceva sempre
più
marcata.
- Ma tu guarda, lo avevo intuito.- disse, sarcastico, ma senza perdere
la calma.
La sua freddezza mi
dava i brividi. - Non voglio... bere quel sangue, Damon. - balbettai,
cercando invano il suo sguardo sfuggente.
Lui non rispose,
avanzando con calma verso di me. - Non vuoi proprio?- mi chiese,
cordialmente e un po' dispiaciuto. Rimasi sorpresa da quella
reazione.
- No.- risposi, incerta sul suo comportamento.
In neanche un
millesimo di secondo mi ritrovai il suo viso a pochi centimetri dal
mio e le sue braccia a bloccarmi ogni via d'uscita, mentre l'azzurro
tormentato delle iridi fiammeggiava di rabbia.
- Facciamo il punto
della situazione. Mio fratello ti ha lasciato morire annegata per
salvare la vita di uno stupido umano seguendo un tuo stupido
suggerimento dettato dal tuo stupido spirito da martire ed ora ti
ritrovi in transizione, e se non bevi quel sangue morirai sul serio,
morire, Elena, mai sentita questa parola? E visto e considerato che ho
la bellezza di un secolo e mezzo più di te e sei ancora in
parte umana potrei anche soggiogarti per farlo, e non mi importa se mi
odierai o mi odi già adesso!-
La vicinanza tra noi sembrava emettere scariche elettriche e
sconvolgermi, mentre per un attimo annegavo in quello sguardo dai mille
colori freddi quanto caldo di dolore.
... uno sconosciuto che abbia tutte le
risposte?
... quello che vogliono tutti
... ed è proprio
perchè ti amo
... un amore che ti divori
... pericolo
- Damon..
I ricordi mi si
mostravano davanti agli occhi, nitidi come se li avessi vissuti.
Li avevo vissuti.
La mia espressione
lo preoccupò: in un attimo abbandono la maschera di rabbia e
mi
prese il viso tra le mani, scrutandomi dentro.
- Cos'hai? Hai bisogno del sangue, Elena...
- Ricordo tutto.
Quelle due parole
lo spiazzarono. - Cosa ricordi?
... chissà, se ci fossimo conosciuti prima
... sono Damon
... passione
... devi sentirtelo dire almeno una volta
... avventura
... io ti amo, Elena
... forse
... che non posso fare l'egoista con te
- Tutto.- la voce mi uscì più sottile di un
sussurro, mentre il cuore perdeva lentamente battiti.
- Tutto cosa? Ti stai indebolendo...
- Noi ci siamo conosciuti per primi.
Il suo sguardo si
fece interrogativo per un po', prima di illuminarsi di comprensione.
- Già.
- La notte in cui i miei genitori sono morti...
- Esattamente.
Il suo respiro
sulla mia pelle mi dava le vertigini.
- Tu mi hai detto che mi amavi.
- Purtroppo si.
Si allontanò di
scatto da me, facendo un passo indietro. - Avremo tutto il tempo di
rimpiangere i tempi passati, ma per la tua sopravvivenza è
fondamentale che...
- Perchè mi hai fatto dimenticare?- gridai, avvicinandomi di
nuovo a lui con una velocità che mi sconvolse.
- Cosa sarebbe cambiato?- rispose lui, nello stesso tono, bloccando il
mio incedere verso di lui – Sarà sempre Stefan,
Elena, non importa chi hai conosciuto prima o una stupida dichiarazione!
- Invece si! Se avessi saputo prima... - incrociai il suo sguardo
afflitto e il mio cuore perse due battiti - ... forse non saremmo
quì, adesso.- conclusi, piano.
- Bene, ora che abbiamo ripassato l'uso del condizionale alias verbo
dei rimpianti la smetti di giocare con la morte e bere quel
maledettissimo sangue?-
Abbassai lo sguardo
e in un attimo afferrai la sacca: sopra, l'etichetta indicava O
positivo - Mystic Falls Hospital. Sentii i canini allungarsi
al
limite delle labbra e il sangue appannarmi la vista, mentre mordevo
la plastica in più e più punti, prosciugandola,
dando sfogo a
quella sete che non si sarebbe mai placata. La sacca cadde a terra,
vuota, e mi ritrovai a fissare Damon, spaventata.
- Benvenuta nel mondo dei vampiri.- disse lui, tristemente.
Mi pulii la bocca
con la mano e la ritrassi, imbrattata di rosso. Le lacrime iniziarono
a pungermi gli occhi.
- Sono
diventata un mostro.- sussurrai, incapace di trattenere
lacrime e parole.
Per la seconda volta mi ritrovai, senza rendermene conto, tra le
braccia di Damon: sentivo il suo profumo fin dentro le ossa, il suo
calore fondersi con il mio, tutto era amplificato, anche il mio bisogno
di affetto. Mi aggrappai a lui come un'ancora di salvezza.
- E' buio fuori, se vuoi posso portarti da Stef...
- No.
La mia risposta
secca sembrò turbarlo. - Depressione post-cambiamento di
specie?
- Voglio stare quì. Con te.-
E non sapevo cosa
mi aveva spinto a dire quelle parole, non sapevo perchè il
mio cuore
in teoria morto continuava a battere in fibrillazione a quel
contatto, non sapevo perchè le sue parole, del passato
contrapposte
al presente e ai ricordi, continuavano a inondarmi la mente.
Vidi solo i suoi
occhi spalancarsi dalla sorpresa, per poi sentirlo prendermi in
braccio e salire di corsa delle scale. Il cielo era puntellato di
stelle e il vento soffiava leggero, calmo.
- Questa super velocità mi sconvolge.- dissi, sedendomi sul
tetto e abbracciando le ginocchia al petto.
- Ci farai l'abitudine. E' forte.
Risi del suo tono
così naturale. - La sete non è altrettanto forte.
- Farai l'abitudine anche con quella. Più o meno.-
Un brivido mi
percorse la schiena mentre lui mi cingeva le spalle con un braccio.
Passammo quella che
sembrò un'eternità in silenzio.
- Cosa farò, adesso?
Percepii Damon
alzare le spalle. - Fossi in te non resterei a Mystic Falls. Visto
che tu e la tua fiamma vi siete ritrovati, che ne dite di un bel
giretto in Europa? Praga, Roma, Parigi... avete l'imbarazzo della
scelta e tutto il tempo del mondo. - il dolore, dolore puro trapelava
da quella voce così meccanicamente leggera.
Un altro brivido. -
Cosa farai tu, adesso?
La luce della luna
lo illuminava di profilo, la figura quasi felina accanto a me, nero
nel nero, azzurro nel blu. - Me ne andrò.-
Senza rendermene
conto scattai in piedi.
- Che cosa?
- Sei un vampiro, non puoi più fingere di non aver sentito.
- Damon...- lo osservai guardare il cielo, immobile come se niente
fosse.
- Non puoi andartene.
- Oh, si che posso. Perdonami la sincerità, ma non ho
più nessun motivo per restare. Una macchina, una bottiglia
di bourbon ed eccomi alla conquista del mondo.-
Non pensavo più.
Mi ritrovai in un
attimo a saltare giù dal tetto, fuori, e a correre
disperatamente
tra gli alberi, mentre le lacrime non facevano in tempo a formarsi
che il vento le spazzava via, gelide.
Ero completamente in preda all
mie emozioni: il buio della notte appariva sfocato ai miei occhi
ultraterreni, non sentivo l'erba sotto i piedi, niente. Il terreno
saliva, chissà dove mi stavo cacciando, ma non mi importava.
Frenai
nei pressi di una piccola radura e mi guardai intorno, trovandomi a
picco con il vuoto: ai miei piedi vedevo tutta Mystic Falls come una
ragnatela di luci, ero salita proprio in alto.
Cosa mi stava succedendo?
I brividi, il cuore
a mille, il desiderio straziante di sentire la sua presenza, tutto
quel dolore nell'apprendere che se ne sarebbe andato... e l'idea di
parlare con Stefan, stare con Stefan... mi atterriva. Si,
atterrire era il verbo giusto: il mio cuore era oppresso da quella
scelta che avevo fatto.
- Sapere che me ne andrò ti suscita tanta tristezza?
Mi voltai di
scatto.
- Non voglio
perderti.
Quelle tre parole
sembrarono animarlo profondamente e farlo sprofondare nello stesso
istante.
- Hai scelto, Elena.
- Lo so, ma..
In un attimo si ritrovò accanto a me.
- Non posso rimanere, non puoi chiedermi di rimanere, Elena,
mi sento morire solo a pensare di non vederti più ma... non
posso!- esclamò, straziato, prendendomi il viso tra le mani
– Non posso vederti con Stefan, non posso vedervi felici, non
puoi pretendere che io ritorni a soffrire, dopo tutto questo... non
posso! Non puoi!
- Io non voglio stare con Stefan.
Le parole uscirono
dal cuore senza passare dal cervello e dalla coscienza, pure, libere
come farfalle, e un macigno sembrò dissolversi nel mio
petto. La
convinzione prese il posto delle lacrime mentre nei suoi occhi
passavano tutte le emozioni del mondo, indecise su quale far
prevalere sull'altra.
- Elena...
- No, ascoltami tu, Damon! Adesso non ho più motivi per
fingere, per mantenere le aspettative degli altri! Sono un vampiro!-
sorrisi, indicando il mio corpo – Nessuno può
più dirmi che puoi farmi del male... E non posso
più avere paura che mi lascerai, perchè ti
seguirò ovunque, posso farlo!- il mio sorriso si
allargò, mentre lui mi osservava allibito, lasciando
scivolare via le mani dal mio viso dallo stupore – Sono
forte, dentro e fuori, ed è forte anche questo...
– mi puntai un dito al petto, a sinistra, dove il mio cuore
pulsava imperterrito – ... più di prima, lo senti?
Non c'è niente che può trattenermi ormai, niente
che io debba nascondere! Il mio cuore batte nonostante tutto, batte
perchè...-
- ... batte
perchè ti amo.
Sorrise amaramente. - Ami Stefan.
Avvicinai ancora di più il mio viso al suo.
- Amo te.- sussurrai, premendo le mie labbra contro le sue.
Le sue braccia mi avvolsero esitanti, quasi insicure, mentre il suo
respiro si scontrava con il mio.
- Dimmi che è vero. Ti prego.- disse, quasi senza
distanziare i nostri volti.
Gli accarezzai i
capelli, riprendendo a baciarlo.
- E' vero, Damon. Ed è per sempre.-
Il bacio si fece
più urgente, passionale, le lingue si incrociarono e
iniziarono a
cercarsi, ad inseguirsi, mentre in un attimo la sua giacca finiva a
terra insieme alla camicia e alla mia maglietta, velocemente
seguiti da tutti gli altri vestiti. Ci unimmo senza aspettare,
avevamo aspettato anche troppo e al limite del sopportabile per
entrambi, l'erba fredda contro la mia schiena contrastava con il
calore perfetto dei nostri corpi, ed era perfetto veramente:
sembravamo fatti l'una per l'altra, lo eravamo sempre stati. Ma ero
stata troppo ingenua, troppo masochista, troppo codarda per capirlo,
per lasciare che la felicità si impadronisse di me, come non
era mai
successo.
- Sai, non è male l'idea del viaggetto
in Europa. Non sono mai uscita dagli Stati Uniti.
Lo sentii ridere,
deliziata di quel suono sincero e privo di sarcasmo. - Tutto quello
che vorrai, amore mio. Per sempre.
- Per sempre.