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Autore: Blamblerose    19/12/2006    2 recensioni
"Ma dal primo istante, dall’esatto momento in cui il primo soffio d’aria gli entrò nei polmoni fu solo; una solitudine crudele e perfetta semplicemente connaturata al suo essere. " Tengo molto a questa one-shot quindi spero davvero che vi piaccia. un grazie anticipato a quanti leggeranno e commenteranno. ^^
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Cho Hakkai, Genjo Sanzo Hoshi, Sha Gojio, Son Goku
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Colui che chiamano Son Goku venne al mondo in una notte di luna piena e alla luna, enorme e argentea, rivolse il suo primo sguardo. Parto della feconda madre Terra, la sua era un’esistenza unica e incondizionatamente libera. Ciò che era stato in passato in tutte le ere ora poteva essere suo; il mondo era l’infinito teatro della sua straordinaria esistenza. Ma dal primo istante, dall’esatto momento in cui il primo soffio d’aria gli entrò nei polmoni fu solo; una solitudine crudele e perfetta semplicemente connaturata al suo essere.

Poi gli dei, esseri tanto superbi quanto timorosi, posero in catene chi era nato libero. La sua colpa: l’eccezionalità della propria vita denunciata dai suoi occhi dorati. Un essere eretico portatore di sventure, Son Goku fu così condotto nel mondo celeste dove conobbe chi gli diede un nome.

Da allora egli non fu più solo.

 

-Stupida scimmia, vedi di sbrigarti prima che perda la pazienza! Quanto tempo hai ancora intenzione di metterci?!-

-Eccomi, arrivo, solo un attimo. –

-Goku non ho intenzione di aspettarti un secondo di più. –

-Sanzo solo un istante, esco subito!-

-Conterò fino al cinque…se sarai ancora lì dentro ti lasceremo qui!! Uno….-

-Arrivo, arrivo!-

-Due…-

-Sto prendendo lo zaino!-

-Tre…-

-Fatto, sto uscendo. –

-Quattro…-

-Eccomi! Sono pronto!-

L’harisen di Sanzo precipitò con inaudita violenza sulla testa del povero Goku.

-Per un pelo stupida scimmia ritardataria!!-

-ai, scusami, è solo che non ho sentito suonare la sveglia. -

-Allora la prossima volta sturati le orecchie! E ora muoviti, non ho intenzione di perdere altro tempo per causa tua. -

-Ma dove sono Gojyo e Hakkai?- chiese il giovane demone massaggiandosi la testa dolorante.

-Sono già in macchina ad aspettarci. -

-E la colazione? –

-E hai anche il coraggio di chiedere la colazione?-

-Ma io ho fame!!-

-RAZZA DI STUPIDA SCIMIA!!!- L’harisen si Sanzo si abbatté nuovamente su Goku.

-Hai voluto alzarti tardi e ora digiunerai fino a pranzo e non aggiungere altro o perderò davvero la pazienza. -

-Va bene..va bene…me ne starò buono. - rispose coprendosi la testa con entrambe le mani. –Uffa pero…-aggiunse poi a voce bassa.

-Che cosa hai detto?-

-Niente niente, non ho detto niente. –

Sanzo e Goku uscirono dalla locanda e presero posto nella jeep .

-Finalmente scimmia! Te la sei presa comoda. –

-Non ti ci metterai anche tu Gojyo?!! Sanzo mi ha già strigliato abbastanza. -

-Beh dai bernoccoli sulla tua testa, direi che hai già avuto la tua buona punizione. - constatò Hakkai sorridendo divertito.

-Già!- rispose Goku incrociando le braccia.

Sanzo aprì il giornale e poi, senza alzare lo sguardo dalle parole stampate, rispose all’esclamazione corrucciata del giovane demone con un secco “Potevi pensarci prima!”

-Ma in fondo ho ritardato solo di qualche minuto, non mi sembra poi questa tragedia. -

-Trenta minuti sotto l sole ad aspettarti non ti sembrano una tragedia, scimmia?-

-Avevi paura di diventare uno scarafaggio essiccato razza di kappa pervertito?!-

--Hey a chi hai dato dello scarafaggio stupida scimmia decelebrata ?-

-Ragazzi per favore. Almeno per oggi cercate di non litigare. –

-Gran bell’inizio di giornata! Neanche il tempo di uscire dalla locanda che mi sono beccata due “harisenate”, non ho potuto fare colazione e ora mi tocca anche litigare con uno scarafaggio pervertito. E chissà quando arriveremo alla prossima città! Ore e ore sotto il sole con lo stomaco vuoto. -

-Potevi anche restartene nella locanda nessuno ti obbliga a seguirci. - sentenziò gelido Sanzo innervosito dalle lamentele di Goku.

-Che cosa intendi dire?- chiese il demone spalancando i suoi grandi occhi dorati.

-Se non lo capisci sei anche più stupido di quanto pensassi. E’ semplice: tu puoi fare ciò che vuoi, se questo viaggio ti crea tanti problemi sei libero di non continuarlo. Non sono stato io a chiederti di venire con me. Nessuno ti ha costretto. –

Goku rabbrividì. Quelle parole furono tanto pacate quanto crudeli.

“Non sono stato io a chiederti di venire con me”

-Bonzo ora non ti sembra di esagerare?-

-Dico solo quello che penso. –

“Non sono stato io a chiederti di venire con me”

-Scimmia non ascoltarlo come al solito il bonzo straparla. –

“Non sono stato io a chiederti di venire con me”

-Scimmia mi ascolti?-

-Hey Goku tutto bene?-

“Non sono stato io a chiederti di venire con me”

-Tze-

“Sei libero di non continuarlo…”

-I-io …- sussurrò balbettando –io ..hai ragione, non mi hai chiesto  tu di seguirti, e sai cosa ti dico? Sono stufo  di questo viaggio, di questa vita. In più per te sono un peso, no? Bene per me questa storia finisce qui. Sono stanco di rimproveri, di obblighi…basta!

Hai detto bene: nessuno mi costringe! E allora io me ne vado! Così almeno sarò libero di fare ciò che credo. –

Goku balzò giù dalla jeep.

-Buon viaggio! – urlò dandogli le spalle poi, a passi pesanti si diresse verso la foresta che circondava il villaggio.

-Goku stai scherzando ? Torna qui, non essere stupido. –

Niente da fare. Gpku no diede ascolto ad Hakkai e continuò nel suo cammino più deciso che mai.

-Bonzo e tu non dici niente?-

-Faccia come crede, la vita è sua. –

 

Fu così che Son Goku decise di riprendersi ciò che la Terra, sua madre, gli aveva donato e che gli spettava di diritto: la libertà!

 

 

Senza neanche pensare a dove la rabbia lo stesse conducendo, Goku continuava ad inoltrarsi nella foresta. Un solo pensiero gli occupava la mente rendendolo cieco ad ogni cosa altra cosa intorno a lui: via! doveva andare lontano da quelle persone. Da quel momento in poi avrebbe afferrato le redini della sua esistenza ed avrebbe vissuto semplicemente e liberamente a modo suo.

Era stanco di essere trattato male, di essere continuamente rimproverato, era stanco della freddezza di chi non si preoccupa nemmeno di voltarsi,  per leggere i segni delle proprie parole  sul volto di chi, arbitrariamente cerca di ferire.

Passarono parecchie ore. Il sole morente colorava di rosso e di rosa il cielo che Goku scorgeva fra le fronde degli alberi. Nel suo cuore un sentimento sottile iniziava a farsi posto. Il suo volto che fino a quel momento era stato ostinatamente fisso in un’espressione di rabbia, si distese nei lineamenti della tristezza. Il giovane demone strinse forte gli occhi….No, non ci sarebbero state lacrime, non questa volta. Il suo orgoglio doveva urlare più forte del suo dolore.

Quando le prime stelle della sera comparvero nella volta celeste , Goku giunse al limitare della foresta. Oltre essa si estendeva una sterminata pianura che accoglieva una piccola cittadina. Goku affrettò il passo e la raggiunse velocemente.

-Sarà meglio trovare una locanda. – pensò

Poi, però si disse che avrebbe potuto fare prima una passeggiata fra le strade illuminate della città. In fondo non aveva più obblighi e nessuno a cui dar conto. Avrebbe trovato un alloggio più tardi.

Un pensiero gli balenò allora in mente: come avrebbe pagato?

Davvero un bel problema, era Sanzo a pagare tutti i conti. Avrebbe dovuto dormire all’agghiaccio per quella prima notte .

Poco male: era una sera calda, avrebbe trovato un posto dove accamparsi fuori città, poi avrebbe trovato il modo di guadagnare qualche soldo.

Mentre passeggiava, Goku fu attratto dalla bancarella di un vecchio lungo la strada. Vi erano esposte delle statuette molto buffe intagliate nel legno e dipinte con colori accessi, raffiguranti strani e sconosciuti animali.

-Hey Sanzo hai vist….-

-Ma cosa sto dicendo?- pensò - Sanzo non c’è e non ci sono nemmeno Gojyo e Hakkai.

 Le avrebbero trovate divertenti,però soprattutto Hakkai, ne sono sicuro .-

Il giovane demone abbassò lo sguardo. Poi scrollò la testa per cancellare dalla mente quei pensieri.

-Sono stanco e meglio che trovi un posto per la notte-

Goku si sistemò poco distante dalla cittadina. Si sdraiò a pancia in su avvolto strettamente  in un sacco a pelo. La pianura si estendeva enorme e vuota: intorno era solo buio e silenzio. Goku passò il tempo a guardare il cielo prima di addormentarsi. C’erano molte stelle, il giorno seguente sarebbe stata una giornata limpida, e c’era, enorme e argentea la luna piena.

 

Ma nella ricerca dell’ agognata libertà Son Goku incappò in una perduta solitudine . Alla dolce luce della luna piena, il giovane demone fu nuovamente solo.

 

 

-Sanzo ma vuoi davvero lasciarlo andare via così?- chiese Hakkai guardando Sanzo che, invece non toglieva gli occhi dal giornale.

-Ha preso la sua decisione. -

-Si, però…-

-Io non sono né suo padre nè il suo tutore…faccia quello che vuole!-

-Basta!- esclamò Gojyo furioso- Sono stanco di sorbirmi le idiozie di un inutile bonzo. Io vado a riprendere la scimmia…-

-Gojyo aspetta…-

-Nessuno costringe nemmeno te, kappa dei mie stivali. - Sbraitò Sanzo distogliendo finalmente lo sguardo dalla sua lettura. –Questo viaggio posso continuarlo anche da solo!!-

-Se è così…- disse pacatamente Hakkai – anch’io andrò con Gojyo a cercare Goku. Sanzo ti prego di scusarmi ma devo fare ciò che ritengo giusto, ti lascerò hakuriù.-

-Perfetto, per quanto mi riguarda potete andate entrambi al diavolo!! La vostra presenza in questo viaggio mi è stata imposta. Viaggerò come avrei dovuto fare fin dal primo momento: da solo!-

Gojyo lanciò uno sguardo caricò d’odio al suo compagno, ma Hakkai, mettendogli una mano sulla spalla lo invitò a star calmo.

-So che non pensi davvero quello che stai dicendo. Ti prego di aspettarci, cercheremo di fare in fretta.-

Sanzò ammutolì. Non trovò parole o minacce da opporre a quelle frasi pacate.

-Bene siamo intesi .-

I due scesero dalla jeep e si inoltrarono nella foresta sperando di riuscire a trovare la scimmietta.

 

 

Il sole che poco a poco saliva in cielo illuminando il cielo orientale svegliò con i suoi caldi raggi Goku. Questi si alzò sbadigliando e si mise subito a raccogliere le sue cose.

All’improvviso udì un voce alle sue spalle.

-Goku!-

il giovane demone si voltò di scatto.

-Hakkai, Gojyo cosa ci fate qui?-

-Che domande stupida scimmia, siamo venuti a prenderti. –

- Non è stato facile trovarti, ci abbiamo impiegato l’intera notte, ma finalmente eccoci qui.–

Goku spalancò gli occhi, avrebbe solo voluto sorridere, ma ciò che fece fu solo abbassare lo sguardo.

-Mi dispiace, ma io non torno indietro…-

Ora avrebbe solo voluto piangere.

-Goku non essere testardo. Ormai dovresti saperlo che Sanzo spesso dice cose che non pensa, è fatto così e…-

-Lo so però…- biascicò –Io sto bene, insomma posso fare ciò che voglio. Per la prima volta sono davvero libero di decidere della mia vita. –

Alzò lo sguardo. I suoi occhi erano lucidi di lacrime, ma mai, lo  aveva promesso a sé stesso, ne avrebbero varcato la soglia.

All’improvviso quegli stessi occhi si allargarono in un ‘espressione di stupore.

-Scimmia che ti succede?- chiese Gojyo, poi sia lui che Hakkai si voltarono.

Dietro di loro c’era Sanzo, lo sguardo fisso negli occhi dorati del demonietto.

Goku strinse i pugni.

-Mi dispiace, ma non tornerò indietro. – disse rivolto a Gojyo e Hakkai, poi fece alcuni passi in direzione del monaco e, guardando dritto, lo superò senza dirgli nemmeno una parola.

Sanzo continuò a guardare dritto di fronte a sé.

-cosa vuoi sentirti dire?- chiese finalmente il giovane rompendo il pesante silenzio sceso fra loro. Goku si fermò. –Vuoi che mi scusi? Fai l’offeso, l’orgoglioso?-

-Non voglio che tu ti scusi. –

-E allora cosa vuoi?-

Entrambi parlavano senza neanche girarsi. Lo sguardo fisso di fronte a loro, i pugni serrati.

-Non voglio più nulla da te. Ti sarò per sempre grato per avermi liberato, per avermi restituito l amai vita. Ma ora è giunto il momento che sia io a scegliere come viverla. –

-Vuoi essere libero, insomma? Una richiesta legittima. –

un nuovo silenzio calò come una nebbia impenetrabile.

Hakkai e Gojyo non osavano proferire parola. Sanzo si voltò.

-Se questa è la tua decisione non posso farci nulla ma sappi, che a dispetto di tutto non ti avrei lasciato a Choan quanto meno perché non avresti avuto nessuno che ti tenesse a bada.–

Quelle lacrime che aveva promesso di non versare, iniziarono a scendere copiose dai suoi occhi. Una pioggia che non riusciva a fermare. Chi stava prendendo in giro? Tutto quello che aveva trovato, imboccando quella strada, era stata solitudine.

Si voltò lentamente  tenendo la testa bassa. Sanzo, a passi lenti si diresse verso il giovane demone. Giunto al suo fianco, continuando a guardare di fronte a sé sussurrò solo: “Andiamo scimmia”

Goku guardò finalmente Sanzo e, asciugandosi le lacrime, annuì.

-Gojyo, Hakkai direi che è ora di muoverci. –

-agli ordini bonzo! – disse Gojyo battendo i tacchi.

Hakkai sorrise: il viaggio ora poteva continuare!

 

Alla fine della storia e alla luce del sole nascente colui che chiamano Son Goku capì che “forse la vera libertà è avere un posto in cui tornare.”
  
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