02/06/2012
1 recensioniJust one more year
A Federica,
You are my Mickea and i love you so much
you've got friends you can trust
Friends will be friends
When you're in need of love they give you care and attention
Friends will be friends
When you're through with life and all hope is lost
Hold out your hand 'cos friends will be friends (Queen)
Erano passati due anni, due lunghissimi e schifosissimi anni da quando lui non c’era più.
Non riesci a dimenticarlo, a toglierti dalla mente la sua stupida faccia con quegli occhi che a tutti sembravano ghiaccio ma a te sembravano fuoco e quel sorrisetto saccente di quando riusciva a leggere tutto e tutti da particolari insignificanti. Era più forte di te, non riesci ad andare avanti con la tua vita, no, perché in quel maledetto giorno, su quel tetto non era da solo, quel giorno vi siete buttati entrambi ed entrambi avete perso la vita.
Ormai non vivi più al 221B di Baker Street ma comunque sembra che tutto parli di lui, qualsiasi cosa ti porta alla mente lui.
Ti manca, ti manca tutto di lui: la sua genialità, il suo carattere a tratti insopportabile, i suoi esperimenti, ti manca perfino litigare con lui!
Tutto quello che fai ormai non ha più alcun senso, lo fai per sopravvivere ma in realtà sei morto dentro.
Sei cambiato nell’aspetto: sei dimagrito, i tuoi capelli stanno perdendo il loro bel colore biondo, hai costantemente le occhiaie e le borse sotto gli occhi causate da un sonno agitato e pieno d’incubi, ma soprattutto sei cambiato nel carattere: non parli più molto, preferisci startene da solo, non sopporti il contatto con la gente con le loro espressioni colme di pietà per l’uomo che è stato preso in giro dal suo migliore amico, dall’impostore che amava definirsi consulente investigativo, l’unico al mondo; balle, tutte balle! Tu sai che niente di ciò che dice la gente è vera, tu credi in lui e sempre lo farai. Sei sempre convinto che nessuno possa fingere senza sosta di essere un coglione tanto irritante* e cosa più importante tu hai visto quelle lacrime, hai sentito la sua voce colma di tristezza; certo Sherlock Holmes è un ottimo attore ma nemmeno lui è così bravo a fingere, ne sei convinto e nessuno al mondo ti farà cambiare idea, nessuno potrà mai far perdere la tua fede in lui.
Ora sei qui, nel tuo piccolo appartamento che cerchi di addormentarti e preghi Dio che almeno per questa notte non siano gli incubi a farti compagnia nel sonno, ma un uomo alto dai capelli d’ebano e la pelle diafana e cosa più importante che non sia su un tetto di un ospedale pronto a saltare giù ma sia nel vostro vecchio appartamento nella vostra felice e “tranquilla” quotidianità.
Chiudi gli occhi, silenzio, li riapri quasi immediatamente, cominci a sentire gli occhi che pizzicano e una lacrima che piano piano scorre lungo la tua guancia.
“Mi manca il suono del tuo violino” lo dici come se potesse sentirti, se lui fosse qui con te. Ti stringi nelle coperte sempre di più e tra un singhiozzo e l’altro dici due parole che da due anni gli rivolgi tutti i giorni “Mi manchi”.
In strada, fuori dall’appartamento c’è una figura che ti osserva.
E’ alto e indossa un cappotto lungo e scuro con una sciarpa attorno al collo, sta fumando una sigaretta mentre guarda verso la tua finestra, sa che ci sei ma non riesce a vederti. Ti segue spesso durante la giornata anche se tu non te ne sei mai accorto, “Mi manchi anche tu, John…” dice buttando fuori una boccata di fumo, sospira “..e mi dispiace”
Sa che non puoi sentirlo eppure quelle parole gli escono non più forti di un sussurro e sono dette con il cuore. Alla fine ci sei riuscito, hai reso più umano Sherlock Holmes, Mr. Niente-cuore-e-tutto-cervello.
“Ti prego, resisti per un altro anno” e dopo queste parole si avvia verso la macchina nera che lo sta aspettando.
*Citazione da The Reichenbach Fall