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Autore: xAlisx    03/06/2012    2 recensioni
“Gli angeli vegliano su di te!”. Glielo diceva sempre la sua mamma, e Dean ne ebbe la conferma non appena un angelo, il suo angelo custode, si presentò nella sua stanza.
E' una flash senza pretese nata un po' di tempo fa. Un ipotetico incontro di un piccolo Dean di appena quattro anni e di Castiel, a dimostrazione che loro sono sempre stati destinati ad appartenersi come angelo e protetto! ♥ (ma come sono romantica! XD)
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Castiel, Dean Winchester
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Prima dell'inizio
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Autore: xAlisx
Titolo: L'angelo custode
Fandom: Supernatural
Personaggi: Dean Winchester – Castiel
Rating: Verde
Genere: Fluff   
Avvertimenti: Flashfic – "What if?" 
Trama: “Gli angeli vegliano su di te!”. Glielo diceva sempre la sua mamma, e Dean ne ebbe la conferma non appena un angelo, il suo angelo custode, si presentò nella sua stanza.
Note: E' una flash senza pretese nata un po' di tempo fa. Un ipotetico incontro di un piccolo Dean di appena quattro anni e di Castiel, a dimostrazione che loro sono sempre stati destinati ad appartenersi come angelo e protetto! ♥ (ma come sono romantica! XD)
Disclaimer: i personaggi non mi appartengono, i fatti narrati sono frutto della mia fantasia e non ci guadagno nulla.



L'angelo custode


Quando Dean aveva detto a suo padre di aver visto un angelo nella sua camera, la notte prima, John non aveva potuto fare a meno di mettersi a ridere e aveva detto a suo figlio, con fare divertito, «Gli angeli non esistono, Dean!»
Per tutta risposta, Dean l'aveva guardato accigliato, per niente convinto delle sue parole. Insomma, lui aveva visto qualcuno in camera sua ed in lui non aveva potuto fare a meno che riconoscere una figura angelica e perfetta, nonostante agli occhi sembrasse solo una persona normale. Poi, sua madre, gli ripeteva sempre “Gli angeli vegliano su di te!”, quindi non poteva essere che un angelo quello che era apparso nella sua stanza.
Così, quella notte, si era autoconvinto a non addormentarsi finché non avesse visto chi – o cosa – era entrato in camera sua, sicuro che si sarebbe ripresentato.
E proprio come aveva immaginato, all'improvviso qualcosa apparve nella sua stanza in un bagliore di luce bianca, tanto da costringere Dean a chiudere gli occhi.
Il bambino lo mise a fuoco, nella penombra della stanza: era senza dubbio un uomo, aveva i capelli neri e indossava un lungo impermeabile beige. Eppure, in lui, Dean vedeva di più. Era come se i suoi occhi splendessero nella stanza, narratori di tempi lontani ed opere meravigliose.
«Tu sei un angelo, vero?» chiese il piccolo Dean, alzandosi dal letto e facendo dei piccoli passi verso l'uomo, costretto in un angolo.
«Sì, sono un angelo!» rispose semplicemente lui, con tono piatto.
«Ciao, io mi chiamo Dean! E tu, come ti chiami?» domandò il bambino, porgendo la mano al suo interlocutore.
«Piacere, Dean. Io mi chiamo Castiel!» rispose l'angelo, rilassandosi e stringendo la mano di Dean che era rimasta a mezz'aria.
«Castiel...è un nome buffo!» decretò Dean, sedendosi nel letto e lasciando i piedi a penzoloni. «Tu sei il mio angelo custode?» domandò poi, con fare curioso.
Castiel restò fermo per un po', probabilmente sorpreso della tranquillità con cui quel bambini di appena quattro anni gli parlava, infine si sedette accanto a Dean ed annuì. «Sì, sono il tuo angelo custode!» rispose con un leggero sorriso.
«Oh! La mia mamma aveva ragione!» commentò Dean contento e fiero di aver sempre creduto alle parole di sua madre. «E perché sei qui?» aggiunse, rivolgendo al suo nuovo amico uno sguardo indagatore ed ammirato allo stesso tempo.
«Devo proteggerti. Quando sarai grande sarai molto importante!» spiegò Castiel, annuendo con fare convincente. «Ma è un segreto, non devi dirlo a nessuno!» aggiunse l'angelo, scompigliando i capelli del bambino, che lo ascoltava quasi rapito.
«Sarà il nostro segreto!» decise Dean, guardando Castiel dritto negli occhi.
Per un attimo il bambino e l'angelo restarono in silenzio, ognuno elaborando ciò che stava succedendo.
Dean era felice come non mai: lui aveva un angelo custode, alla faccia di tutti i suoi compagni dell'asilo. E quell'angelo gli stava già simpatico.
Castiel si sentiva quasi...umano. Provava infinita tenerezza nei confronti di quel bambino, tanto che si era spinto oltre parlando con lui e sicuramente non appena fosse tornato a casa qualcuno l'avrebbe rimproverato.
«Cass, stai qui con me stanotte?» chiese all'improvviso il piccolo Dean, imbarazzato.
«Sì, come ogni notte!» rispose semplicemente l'angelo, incoraggiando il suo protetto ad infilarsi sotto le coperte.
Dean obbedì, si coprì per bene e chiuse gli occhi, cadendo in un sonno sereno e pacifico dato dalla presenza del suo angelo custode.
Castiel si sedette ai piedi del letto, in un quieto silenzio, limitandosi ad osservare il bambino immerso nel suo sonno.

Da quella notte, Castiel andò a trovare Dean ogni notte. Nessuno dei due diceva nulla, solo si sorridevano e poi ognuno prendeva il proprio posto: Dean dormiva beatamente e Cass vegliava silenzioso su di lui.













SPAZIO ALIS: Era da molto che non postavo qualcosa, e oggi me n'è venuta proprio voglia, così sono andata a ripescare storie che ancora non avevo postato e questa è stata la prescelta. L'ho scritta un po' di tempo fa e a rileggerla mi rendo conto che non è il massimo, ma l'idea di Cass e Dean destinati da sempre ad essere l'angelo ed il protetto mi piace troppo. Insomma, sono loro, lo saranno sempre e lo sono sempre stati. Non so se mi spiego *si alza un coro di "no"* XD
Comunque, spero che vi piaccia e le recensioni - positive/negative/neutre - sono sempre ben accette :D
Alis
   
 
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