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Autore: damnhudson    03/06/2012    1 recensioni
Settimana Finntana. Dedicata a Finn Hudson e Santana Lopez, va dal 2 Aprile fino all'8.
Day 1 (April 2): Movie/TV AU
Day 2 (April 3): kid!Finntana
Day 3 (April 4): Personality Swap
Day 4 (April 5): Pregnancy/Babies/Family
Day 5 (April 6): Angst
Day 6 (April 7): Wedding Planning/Wedding
Day 7 (April 8): Deleted Scenes
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Che io ho ovviamente iniziato in ritardo, ma ci tenevo a farla, quindi, niente, eccola. :) Enjoy.
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Dalla prima settimana :
“Puoi dire qualcosa, per favore?” Chiese, in maniera supplicante, quasi.
“Dovresti saperlo Santana. Se tu ti avvicinassi io non ti lascerei mai più andare via.”
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Finn Hudson, Santana Lopez
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Amore al formaggio.

( Day six. )

 

 Finn e Santana si erano sposati a Las Vegas un anno prima. Certo, erano un po’ ubriachi e inebriati da tutti i soldi che stavano vincendo, ma i loro sentimenti erano veri. Si amavano per davvero, quindi, anche se per Finn quello era un matrimonio farlocco, lo accettava, almeno era sposato con la donna che amava. Santana aveva sempre detto che non era tipa da matrimonio in bianco, con un grande banchetto a cui tutti i loro amici avrebbero partecipato, no, lei preferiva che tutti sapessero che Finn era di sua proprietà ma che non facessero un grande matrimonio.
Era un po’ spaventata a detta di Finn. Noah Puckerman continuava a ripetere, in maniera scherzosa sempre, che Santana era preoccupata per i soldi. Uno smoking fatto su misura costava. Ma Finn, oltre che ridere, sapeva che c’era un qualche altro problema di fondo. Non si chiese mai perché, lasciò che i sentimenti di Santana  facessero il proprio corso, quando avrebbe voluto sposarsi in maniera ‘ufficiale’ l’avrebbero fatto. Lui per lei era sempre pronto. Per ora bastava che si amassero con tutto il cuore, e questo lo facevano già. Vivevano una bella vita i due assieme. Nessuna preoccupazione, un lavoro che poteva mantenere entrambi, e una voglia di vivere pari a qualunque altra persona della loro età e beh, si, un’attiva vita sessuale.

Erano la famiglia Hudson-Lopez. Si amavano alla follia ed erano tranquilli. Ogni tanto litigavano ma il sesso arrabbiato sistemava sempre tutto e poi era una gran bella soddisfazione far arrabbiare Santana se poi si sfogava così. Quindi si, non aveva niente di cui lamentarsi, perché erano felici. Entrambi, o meglio, questo è quello che credeva Finn fino ad un paio di giorni prima.

 

Erano le sette di sera e Finn aveva appena terminato il suo ultimo turno allo studio ambientale in New York. Si era catapultato a casa perché era davvero molto stanco. Aveva parlato tutto il giorno con persone che non sapevano distinguere un albero millenario da uno centenario. Che diavolo di scuola avevano fatto per trovarsi così incompetenti? Comunque non vedeva l’ora di togliersi le scarpe e buttarsi sul letto della sua camera, abbracciare Santana e schiacciare un pisolino fino a cena. Ma non fu quello che trovò. Non appena mise piede a casa, il ragazzo salì in camera trovando la porta socchiusa e Santana che parlava al telefono. Kurt, Brittany, Quinn? Chi?

«No, non è come dici tu. Non mi voglio sposare – Santana singhiozzava, mentre parlava al telefono. Non poteva essere incinta, avevano usato le precauzioni! – è lui che non vuole. Se avesse voluto l’avrebbe già fatto, me lo avrebbe chiesto. Oh, Quinn. »

Finn si sporse un po’ per cercare di intravedere la figura di Santana ma quella schizzava da una parte all’altra della stanza, agitata più che mai. Lei aveva assicurato che non voleva sposarsi perché ‘non sono fatta da abito bianco.’ Lei aveva detto ‘Andiamo Finn. Ci siamo già sposati a Las Vegas, che bisogno c’è di fare una cerimonia del genere? È solo uno spreco di soldi.’ Lui si era solo adeguato alle decisioni che lei aveva preso per entrambi e senza mai lamentarsi. Che diavolo avrebbe dovuto fare? Al momento si sentiva circondato da idioti, compresa Santana, si. Diavolo. E si, oggi aveva le imprecazioni facili, ma dopo quello che aveva sentito, cos’altro poteva dire di diverso? Ora si sentiva anche uno stupido, e iniziava a far parte della cerchia d’idioti che lo circondavano.

Santana aveva chiuso al telefono, si era guardata allo specchio constatando che il suo trucco era appena colato del tutto, quindi con passo veloce si avviò verso la porta, trovandoci, però Finn che la fissava.

« Che succede? » Chiese, guardandola.

« Non ti ho sentito arrivare. Ci sei da molto? » Iniziò a preoccuparsi, magari aveva sentito qualcosa che aveva detto e non voleva mandare tutto a puttane, anche se era convinta che lui non la volesse sposare.

« No, sono appena tornato. » E lui d’altro canto non voleva litigare, perché era stanchissimo, davvero. Non ne aveva la forza.

 

Il mattino seguente, quando fu riposato abbastanza da affrontare quella situazione ci penso su, ammettendo a se stesso che non era stato uno dei migliori in quella relazione. Non aveva fatto capire a Santana che la amava tanto da volerla sposare, era colpa sua. Finn era noto per prendersi le colpe, lo faceva da tutta una vita così, questa volta gli venne meglio farlo. Santana comparve sulla porta del bagno nel momento in cui, pensieroso, si faceva la barba. Si girò a guardarle e le rivolse un sorriso.

« So che ieri hai sentito tutto quello che dicevo a Quinn. »

Finn sbatté delicatamente la lametta sul lavandino per pulirla dai residui della sua barba. Si prese del tempo prima di rispondere alla domanda non tanto domanda di Santana; si lavò la faccia accuratamente togliendo ogni residuo di schiuma da barba e poi si passò anche il dopobarba, quell’odore che faceva impazzire Santana, che però al momento non sembrava avere tanta voglia.

« Si, ho sentito. » Disse solo. Si era preparato un intero discorso da fare alla latina, ma nel momento più opportuno non gli arrivò niente di sensato da dirle, quindi lasciò che le parole gli si strozzassero in gola. Santana gli sorrise, non seppe perché Finn. Forse voleva che lo sentisse, forse lei voleva davvero questo matrimonio.

« Ero convinto che tu non lo volessi. »

« Io voglio le stesse cose che vuoi tu, Finn. Io voglio te più di qualunque altra cosa. E se a farti felice sarà la mia persona con addosso un vestito bianco, avrò un vestito bianco. Perché io ti amo, e so che tu mi hai lasciato il mio tempo quindi è ora di ripagarti per tanta pazienza. »

Ecco, quello era un discorso organizzato non come quelli di Finn, profondi nella sua testa di tre parole nella realtà. Sorrise, senza rendersene conto. Lei aveva capito la sua presa di posizione, l’aveva apprezzata e questo era quello che più contava per lui, davvero. Finn si guardò intorno un attimo, cercando un qualunque elemento rotondo.

« Aspettami un secondo qui, immobile. Non ti muovere. » Il ragazzo scese velocemente le scale, andando in cucina e aprendo uno di quei pacchetti di patatine al formaggio e rotondi, certo, non era la cosa più romantica del mondo, ma al momento quello che entrambi volevano era una promessa d’amore continuo. Tornò dunque di fretta alla ragazza che lo accolse con un sorriso. Si mise in ginocchio e scoprì la patatina in modo che Santana, vedendola, scoppiasse a ridere.

« Santana Lopez… Vorresti farmi l’onore di diventare mia moglie a tutti gli effetti? » Chiese con un sorriso e un sussurro mentre guardava gli occhi della ragazza assottigliarsi, in modo tale da vederlo meglio.

« Ti amo tantissimo, Finn Hudson. » Con un cenno della mano che Finn aveva in mano, infilò l’anello di formaggio che aveva ancora in mano e che si, puzzava. Santana si portò il dito alla bocca, mangiandosi l’anello e scoppiando poi a ridere come passo successivo.

« Hai appena mangiato la nostra promessa!! » Le fece notare Finn, divertito.

« Quella la conservo ancora nel mio cuore, quella che mi hai fatto a Las Vegas quando eri ubriaco le batte tutte, compreso un anello di formaggio. » Fece cenno al ragazzo di alzarsi stampandogli un bacio sulle labbra fini. « per quanto sia buono! »


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damnhudson's corner.

Ci ho messo meno di quanto mi aspettassi a fare questo capitolo. Doveva essere per forza l'argomento che non mi piaceva, perché era difficile scriverlo per una che vomita arcobaleni [cit] come me.
Spero vivamente che vi sia piaciuto questo capitolo, in modo da poter andare avanti, tranquillamente.
Sta iniziando a piangermi il cuore dato che il prossimo capitolo è l'ultimo, ma almeno avrò concluso e potrò dedicarmi a nuovi progetti. :D
Magari fatemi sapere se vi è piaciuto, e scusate per il titolo demenziale, sono specializzata in quello XD

- Bacini, Marti.

 

   
 
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