CAPITOLO
2 – STRANE SENSAZIONI
Alvin notò che non
c’era nulla da fare sull’aereo, quindi
decise di tornare al suo posto, accanto alla sua controparte femminile.
Dopo qualche
minuto anche Dave, Ian, Simon e Theodore tornarono ai loro sedili.
Simon tornò
accanto a Jeanette e Theodore accanto ad Eleanor.
Alvin era
totalmente annoiato. Si
stravaccò leggermente e guardò il soffitto. In
quel momento, i suoi occhi erano
praticamente incollati ad esso. Ripensò a quanto successo
nella vacanza, da ciò
che era successo sulla nave all’incidente
sull’isola e alla vittoria agli
International Music Awards. Riavvolse i ricordi come se nella sua testa
stesse
girando un film, tornando subito ad essere annoiato. Buttò
quindi un occhio agi
altri passeggeri per avere un’idea per qualcosa da fare, ma
li trovò solo a
fare cose noiose.
Narratore:
Alvin
Sembrava che tutti stessero facendo
delle cose che non volevo
fare, quindi decisi di addormentarmi accanto a Brittany. Mi distesi sul
mio sedile
accanto alla mia controparte femminile. Restai per un po’ a
guardare il
soffitto e a pensare, come facevo qualche volta.
I miei pensieri si spostarono su
Brittany quando la guardai.
Era distesa, con il suo corpo rivolto verso di me. Guardai il suo
volto, i suoi
occhi erano chiusi e presi dal sonno.
La fissai per qualche istante e
ricordai del momento sull’isola
nel quale avevo dubbi sul fatto che Dave ci avrebbe mai trovati. Lei
era lì, a
confortarmi. Guardai la sua pelliccia, quella splendida pelliccia tra
il biondo
e il rosso che ne fa l’incredibile meraviglia che
è oggi.
Ripensai al momento in cui ci vedemmo
per la prima volta,
alla scuola West Eastman. Era talmente incredibile quel giorno che
quasi non le
riuscivo a levare gli occhi di dosso.
La guardai di nuovo, ancora a dormire
come una bambina. Il trucco
sul suo volto la faceva sembrare ancora più- un momento,
COSA?!? Stavo ammirando…
BRITTANY?!? Che diavolo era successo? L’ho guardata e poi
stavo pensando a lei?
Mi misi una mano in faccia, gridando dentro la mia testa “CERVELLO!
SMETTILA DI FARE COSÌ!”
Incollai nuovamente i miei occhi al
soffitto, tornando a
pensare a della roba così noiosa che per poco non mi
addormentai. Le mie
palpebre si stavano chiudendo, pronte per mettere a dormire i miei
occhi, ma
qualcosa che si muoveva accanto a me impedì loro di fare
ciò.
La cosa successiva che sentii era
qualcosa che premeva
contro la mia spalla. Girai lo sguardo solo per vedere la testa di una
merav-
ehm… di Brittany premere contro il mio braccio.
“Ehm…
Britt…”, sussurrai, ma non c’era nulla
da fare. Era ancora
addormentata. Provai a spostare il mio braccio, ma poi capii che era
un’idea
stupida. Insomma, non volevo essere colui che avrebbe liberato il
Kraken.
Non ebbi altra scelta che ascoltare
il mio cervello, che mi
diceva “Ehi, Alvin, credimi, va
tutto
bene, non può andare peggio di così. Lei pensa
solo che tu sia un cuscino,
tutto qui. Assecondala… sii un uomo… fai la cosa
giusta”
Ma proprio quando pensavo che le cose
non potessero andare
peggio di così, Brittany lanciò le sue braccia su
di me, posandole sul mio petto
mentre il suo corpo e la sua testa si mossero più vicini a
me.
Da un momento all’altro
iniziai a sentire una sensazione
ardente nei pressi della mia colonna vertebrale e del mio collo. La mia
bocca
provò ad accennare un sorriso, ma io riuscii a malapena a
respingerlo. Iniziai ad
avvertire delle vertigini alla mia testa ed i miei occhi volevano
chiudersi da
soli.
“Che
diavolo sono
queste strane sensazioni? Il mio corpo è freddo a causa
dell’aria condizionata
e contemporaneamente mi sento bruciare in un forno, per qualche motivo
che solo
Dio conosce!”, pensai tra me e me mentre guardavo
il braccio di Brittany
sul mio petto.
Il mio corpo andò ancora
di più in escandescenza quando mi
accorsi che la sua testa era a pochi centimetri dalla mia, e le mie
labbra
stavano per baciare la sua fronte.
Guardai di nuovo il soffitto, ma
questa sensazione stava
forzando le mie palpebre a chiudersi. Mi stava venendo un sonno
incredibile, e
mi addormentai.