04/06/2012
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Era tutto il pomeriggio che Melissa era li alla casa abbandonata, si districava fra un ampolla e un'altra, affettava e triturava erbe e bacche varie e pronunciava qualche piccolo incantesimo alternato a qualche impreco per qualche taglio o scottatura. Aveva chiesto a Nick di passare, strappandogli un forse promettendogli qualche sostanza non proprio legale, quella casa a volte era meglio di una raffineria, e una piacevole serata. Lo scopo di Melissa era più che altro fargli vedere che potevano fare altro insieme, che poteva diventare qualcosa di più del solo sesso, ma a quel ora non ci sperava più, aveva smesso addirittura di controllare l’orologio e si era dedicata completamente al suo lavoro. Erano circa le otto di sera quando lui finalmente la raggiunse, aveva passato il pomeriggio a tormentarsi se andare o no, non voleva darle false speranze, perché lui aveva capito melissa più di quanto la gente si aspettava, e nel profondo condivideva quella vogli di avere un po’ di più, ma era sicuro di non esserne capace e quindi reprimeva tutto in un angolino della sua testa e lasciava lei a soffrire. Alla fine si era deciso ad andare tardi perché così magari avrebbe saltato tutta la parte dei convenevoli e sarebbero arrivati al sodo e tutti avrebbero avuto quello che volevano, lui la sua dose di divertimento, e anche di melissa, e lei una speranza in più per un cambiamento in cui solo lei credeva.
Melissa lavorava talmente concentrata che non si accorse del paio di occhi che la osservavano da dietro una colonna del salotto adiacente, talmente concentrata da non accorgersi della soluzione che bolliva pericolosamente finche non le esplose addosso.
-Ma che ca - non finì la frase accorgendosi del enorme macchia sulla sua magli preferita. Diede un occhiata veloce al ampolla distratta sul fornelletto cercando di capire cosa le fosse esploso addosso, naturalmente la cosa più difficile da pulire fra quelle che stava preparando. Con un gesto veloce si sfilò la maglia, rimanendo in reggiseno, e la mise ammollo in una tinozza versandoci sopra qualche goccia da varie boccette. Nick pensò che era il momento più giusto per entrare, anche perché non sapeva quanto avrebbe riesistilo li fermo con lei mezza nuda.
-Be se questa è l’accoglienza che ricevo quando mi inviti qui dovrei venire più spesso- disse ridacchiando indicandola.
-Nick- disse lei stupita mentre lui si avvicinava e le cingeva i fianchi- pensavo non saresti più venuto- lo stupore aveva lasciato posto ad un largo sorriso , che contagio anche il volto di lui in maniera meno visibile. Rimasero a guardarsi per qualche istante finche lei non fu percossa da un brivido di freddo. Inaspettatamente lui le porse il suo giacchetto di pelle.
-dai mettiti questo e ti do uno strappo a casa, quello che volevi farmi vedere oggi lo vedremo un altro giorno no? Tanto abbiamo tutto il tempo del mondo-
Questo fu una delle tante giornate in cui entrambi, non senza difficoltà, capirono che un di più non era un idea così malsana e melissa ogni tanto riguarda ancora quella maglia , che non è più venuta pulita e che non ha avuto il coraggio di buttare.
fine