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Autore: RueHG    04/06/2012    2 recensioni
Altra One-Shot partorita in nemmeno 10 minuti da RueHG. :) Fa un po' schifo, sì. Mielosa per chi odia le cose romantiche. Io in primis. Ripeto, non è il massimo. Ma scrivere mi libera. Si parla di Katniss e Peeta, qualche sera dopo i primi Hunger Games. Vi ringrazio in anticipo! -Rue
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Katniss Everdeen
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Abbiamo finito. Finito con gli Hunger Games. Io e Peeta ne siamo usciti vincitori. Io e Peeta.

Adesso viviamo nel Villaggio dei Vincitori, le nostre case sono a pochi metri di distanza. Ora ho bisogno di pensare a me, a quello che ho fatto nell'Arena con Peeta e a...Gale.
Sono fuori, seduta su una sedia davanti casa. Il cielo è stellato, c'è una leggera brezza che non mi dà affatto fastidio; penso a tante cose, così tante che mi scoppia la testa. Ma fra un pensiero ed un altro, mi salta in mente sempre lui, solo lui: Peeta. Vorrei averlo qui, adesso, accanto a me, baciarlo, abbracciarlo, scaldarmi fra le sue braccia. Voglio guardarlo negli occhi e dirgli quanto lo amo, quanto ho bisogno di lui, quanto è importante per me e che mi dispiace: adesso neanch'io voglio dimenticare.

Ma Gale? Mi sento come se lo stessi tradendo: io non voglio. Mi sento tanto come quelle ragazzine che pensano solo al fidanzatino, a quanto sia bello baciarlo e a quanto hanno paura di tradirlo con qualcun altro. Ma adesso mi è tutto chiaro. Io amo solo una persona, e quella è Peeta. Sarò pure una ragazzina diciassettenne innamorata, ma è questo quello che provo.

Chiudo gli occhi, lentamente, buttando la testa all'indietro; sospiro profondamente, passandomi una mano sulla fronte. Sento le cicale cantare, è un'atmosfera molto rilassante; saranno le 2 del mattino, forse. Le luci nella mia casa sono spente: mamma e Prim dormono. La casa di Haymitch laggiù ha una leggera luce accesa: si starà ubriacando a quest'ora con un qualche lumino acceso, penso. La casa di Peeta ha ancora le luci accese e, senza nemmeno volerlo, cerco di sbirciare da una piccola finestra: c'è una sagoma che si muove; fa dei passi, avanti e indietro e poi si siede. Aggrotto le sopracciglia, per cercare di capire meglio: Peeta non sta dormendo, come me.

Richiudo di nuovo lentamente gli occhi, lasciando che il vento mi sposti i capelli che mi ricadono sulla fronte; sento passi. Qualcuno si sta avvicinando. Apro impulsivamente gli occhi di scatto e vedo che è Peeta: sta venendo lentamente verso di me. Richiudo gli occhi, quasi come per farmi trovare da lui così assorta. Sento i suoi passi ancora più vicini. Tengo ancora gli occhi chiusi, ma sono in guardia. Sento Peeta posare una sedia accanto a me e sedersi, così apro gli occhi e lo vedo lì, sotto il chiarore delle stelle, il ragazzo del pane, coi suoi capelli biondi. "Cosa ti porta qui?" chiedo quasi freddamente. "Non riuscivo a dormire...ma se ti dò fastidio posso andare." risponde. "No...non mi dai fastidio." dico. Restiamo per qualche attimo in silenzio, quando sento il suo braccio sinistro passarmi dietro e stringermi in una specie di semi-abbraccio: non sa quanto questo significhi per me. "Non pensi sia una notte magnifica?" mi chiede, accennando un sorrisino. "Sì, credo proprio di sì. E' perfetta per pensare un po'." gli rispondo, girandomi a guardarlo negli occhi. Mi stringe ancora di più, questa volta quasi avvicinandomi a sè. "Perfetta per pensare... sì, perfetta...e dimmi, stavi pensando a qualcosa?" mi chiede. Il cuore comincia a battermi forte. Abbasso lo sguardo. "No...no, niente di importante, davvero." rispondo. Lui aggrotta le sopracciglia. Mi prende delicatamente il mento con la sua mano libera dall'abbracciarmi e mi alza la testa, fin quando i nostri occhi si incontrano. Sorride, come solo lui sa fare. "E me lo dici così, Katniss? Non ti crederò mai." dice. "In realtà a qualcosa stavo pensando. Potrebbe anche essere qualcosa di importante. Molto." rispondo accennando un sorrisino scherzoso. "Sai? Stavo pensando anch'io. E se stessimo pensando la stessa cosa?" chiede. Schiudo la bocca per dire qualcosa, ma mi blocco. "E' impossibile..." rispondo, mutando il mio sorrisino scherzoso in uno malinconico. "Vedremo..." dice.

Dopo aver detto quella parola, mi stringe in un abbraccio, carezzandomi delicatamente il volto con l'indice di una mano. Un brivido mi percorre la schiena: vorrei poter restare così, con lui, per sempre. I nostri visi sono vicini. I nostri occhi sono gli uni dentro gli altri. Mi batte il cuore, veloce. Peeta si avvicina ancora, lentamente e, per la prima volta fuori dai riflettori, mi bacia. Un bacio vero, non da spettacolo da offrire a Capitol City: questo è un bacio tutto per noi. "Non voglio dimenticare." mi dice ancora abbracciandomi. Appoggio la mia faccia sulla sua spalla e gli sussurro: "Nemmeno io."
  
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