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Autore: Runaway    04/06/2012    2 recensioni
"Tu non sei un agnellino, sei una leonessa." sussurra poi al mio orecchio.
In questo momento un moto di violenza mi spinge a strangolarlo, ma non lo faccio.
Perchè mi rendo conto che è l'unica persona che ingannadomi ha dimostrato che gli importa qualcosa di me.
Genere: Comico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Cerco di mantenermi in piedi su questi tacchi vertiginosi.
Mi sento davvero a disagio con questa mini-minigonna che a malapena mi copre il sedere.
Mi sento inutile ed usata stando qui in piedi ad aspettare che quel cretino del mio finto-fidanzato esca dal bagno e mi accompagni a casa.
Alcune persone del pub mi scrutano con aria curiosa e divertita.
Roteo gli occhi all'insù e sbuffo stufa.
Odio tutte le persone che pensano di potermi etichettare.
Vogliono a tutti i costi raggruppare tutte le persone simili, che hanno le stesse idee.
Danno un nome al gruppo e se sei diverso dal gruppo dove sono loro allora sei 'sfigato', sei uno da prendere in giro.
Le persone sono molto più che etichette.
Sono agglomerati di sentimenti, di idee, di passione.
Ed io mi sento un'idiota vestita così quando meno di dieci giorni fa avrei ucciso piuttosto che indossare gonne,tacchi e tutto il resto.
"Possiamo andare." tuona serio uscendo dal bagno.
Mi riscuoto dal mio moto di pensieri mente lui mi prende a braccetto e mi conduce fuori dal locale.
"Sciogliti un pò, occhei? Sei un pezzo di legno." mi consiglia con un sorriso derisorio sul volto.
Si certo, come se fosse facile.
Qui devo stare attenta a non cadere figuriamoci se mi interesso ai movimenti fluidi.
Sto zitta per l'ennesima volta, lanciandogli occhiate insicure.
Mi siedo poi con calma sul sedile del passeggero mentre lui mette in moto.
Un gruppo di persone della nostra scuola passano proprio di fronte alla nostra macchina.
Lui non perde occasione e con fermezza acchiappa le mie labbra tra le sue.
Invade la mia bocca, mentre io con pazienza fingo quell'ennesimo bacio.
Poggia poi la sua mano sulla mia gamba, libera da calze.
Sento alcuni mormorii provenienti da fuori.
Lui si sbilancia su di me, dando spettacolo del nostro bacio a quel gruppetto.
Quando il silenzio riempe di nuovo le mie orecchie lo respingo con forza, tanta da risbatterlo sul suo sedile.
Lo guardo impaurita dalla sua reazione.
Mi fissa serio.
"Non c'è bisogno di spingerci oltre." mormoro abbassando lo sguardo.
Non reggo di fronte a quegli occhi, pieni di astio verso di me.
"Sta tranquilla, non devi essere sempre così impaurita." cerca di rassicurarmi forse.
Ma a me sembra tutto meno che un tentativo di calmarmi.
La stizza che provo verso questo ragazzo cresce di giorno in giorno.
Mi sta facendo apparire come la ragazza che non ho mai voluto essere.
Mi sta usando per un suo scopo, ed io ci sto.
Il perchè?
Sapete quando dite di no ad una persona e la sua espressione, le sue parole piene di tristezza ti colpiscono al cuore come un coltello affilato?
A me succede anche quando la persona non ti fissa con uno sguardo trsite dopo il fatidico no.
Non riesco a dire no.
Spero sempre che dopo il favore loro mi sorridano ringraziandomi e magari chiedendomi se ho bisogno di qualcosa.
Che mi salutino quando ci incontriamo per caso o che mi chiedessero di uscire una sera a divertirsi.
Ma non succede mai.
Questa sera, in questa macchina sento che ormai quest'aria , questa storia mi sta cominciando a stare stretta.
Nei corridoi le persone mi additano come 'la sua fidanzata', la ragazza più fortunata della terra.
Ma cosa può esserci di più sfortunato nell'incappare nel completo sbaglio, nella completa menzogna che è questo ragazzo?
Vorrei parlare, esporre la mia versione, ragionare.
Troppa paura di un urlo contro le mie povere idee.
Le parole mi muoiono in gola, scivolando giù assieme al dolore e alla pazienza.
La mia pancia è piena di lividi a furia di pizzichi.
Con un gesto fulmineo della mano accende la radio e la musica in un attimo riempe l'abitacolo.
"Quanto durerà ancora questa storia?" chiedo con un filo di voce.
Lui rimane lì, con le mani sul volante e l'espressione concentrata a guidare.
Mi sento inappropiata, così insignificante che nemmeno la più piccola formica vale meno di me.
"Quanto tempo dovrò ancora essere la tua ragazza?" chiedo alzando un pò la voce.
Lui subito gira il viso verso il mio.
"Ti da fastidio?" chiede divertito.
Scuoto subito la testa girando il viso per non incontrare il suo sguardo.
"Volevo soltanto sapere." mormoro di nuovo abbandonando l'idea di farla finita.
Mi sento sconfitta senza neanche averci provato.
"Sai che tu sei troppo insicura?" mi domanda poi guardandomi sempre con quel sorrisino divertito sul volto.
Per la prima volta mi giro verso il suo viso, a testa alta.
Lui vedendo questa mia reazione ferma la macchina.
Il panico si insidia dentro di me, propagandosi in tutto il corpo.
"Si, sei insicura. Non mi guardi mai negli occhi, fai tutto ciò che ti dico, mi stai aiutando anche se non ti va." dice girandosi completamente verso di me.
"So che quando finirà non mi rivolgerai nemmeno la parola, non c'è bisogno che me lo ricordi." sussurro facendomi forza.
Eppure la mia vista si appanna, ricordi dolorosi fioriscono nella mia mente.
Alza un sopracciglio contrario probabilmente a ciò che ho appena detto.
"Non succederà." dice tranquillo.
"Come no." mormoro a mia volta, stufa di fare l'agnellino innocente.
I suoi occhi si animano di una strano cipiglio.
"Non succederà!" urla saltando sul sedile.
Non capisco il motivo della sua rabbia.
Il gesto inconsulto mi fa cacciare inconsapevolmente lacrime che da troppo tenevo dentro.
"Cosa mi dice che tu mi saluterai quando questa storia sarà finita? Cosa mi dice che un briciolo della tua mente tenga a cosa sono le mie idee, i miei valori? Guarda cosa sembro a causa tua!" esclamo indicandomi più volte.
Il cuore mi batte all'impazzata nella gabbia toracica.
Mai ho osato tanto, con lui, ne con altri.
Mai ho tentato di dire la mia.
Noto stupore nel suo sguardo.
Si è bloccato sul posto e mi fissa quasi stranito.
Poi caccia un sorriso, un sorriso strano.
Per la prima volta sento di non dover avere paura di lui.
Per la prima volta quel sorriso mi trasmette del buono da quel viso d'angelo e l'anima da diavolo.
"E' questo quello che voglio. Voglio che tu cacci quella cazzo di personalità che tieni nascosta dentro di te. " commenta compiaciuto.
Che vuole dire ora?
"Vuoi dire che questa messinscena l'hai messa su per farmi uscire allo scoperto?" esclamo stupita.
"Non proprio ma sembrava il modo più veloce per capire cos'avevi dentro quella testolina e se non riusciva allora eri davvero vuota." mi spiega tirandosi indietro il ciuffo.
"Ma che bastardo, tu mi fai vestire da prostituta, mi baci, mi inganni e questo solo perchè vuoi conoscermi meglio? Ma ti sembra il modo?" urlo spazientita.
Lui sorride radioso.
Una strana sensazione di calore si espande dentro di me.
"Tu non sei un agnellino, sei una leonessa." sussurra poi al mio orecchio.
In questo momento un moto di violenza mi spinge a strangolarlo, ma non lo faccio.
Perchè mi rendo conto che è l'unica persona che ingannadomi ha dimostrato che gli importa qualcosa di me.
"Lasciatelo dire Justin, sei proprio un cretino." dico lasciandomi scappare una risatina.
Lui si volta verso di me sorpreso e ridacchiando assieme a me.
"Se non mi sarebbe importato non l'avrei mai fatto, giusto?" mi chiede retorico con uno strano scintillio negli occhi.
"Giusto." rispondo sorridendogli davvero per la prima volta.
Lui mi ricambia per poi rimettere in moto e spegnere fuori casa mia.
"Se ci pensi sono quasi passato alla seconda base." mi informa.
Lo guardo sconvolta rendendomi conto che ha ragione.
"Sei uno stronzo." commento sentendomi per la prima volta a mio agio.
"Oh-oh hai un repertorio di parolaccie da cacciare fuori? Non tutte in una volta!" commenta ridendo.
"Te le meriti." esclamo chiudendo la portiera e camminando verso la porta di casa.
Il vento della sera si fa sentire sulle mie gambe coperte a malapena.
"Ehi." mi chiama da dento l'abitacolo.
Mi giro verso di lui con aria stranita e con le chiavi in mano.
"Domani sera puoi essere te stessa." mi informa con un sorriso.
Un brivido mi colpisce la schiena.

Sarà il freddo.

 


CIAO c:
Piaciuta questa one-shot alias colpo di genio?
Più che altro riassume tutte le mie insicurezze.
Parla di me, in qualche modo.
Essì sono un leone travestito da agnello, attenti a voi(?)
Nah, diciamo che sono strana.
Tutto qua.
Me la lasciate una recensione?
Dai çç
-Runaway.







 

 
  
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