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Autore: Nena Hyuga    05/06/2012    1 recensioni
[...] Si era sempre chiesto come potesse comprenderlo così bene e, saltuariamente, si rispondeva che quello doveva essere il rapporto esistente tra il possessore di una zampakuto e la propria arma.
La sola cosa che animava la sua spada era la battaglia intrisa del sangue dell'avversario, non occorreva chiamarla poiché nessuno spirito governava al suo interno, bastava semplicemente brandirla.
Yachiru, invece, era la piccola bambina senza nome dalle origini sconosciute, e al capitano piaceva pensare che non fosse solo una coincidenza. Lo faceva sentire meno attaccato alla vecchia ed abitudinaria solitudine. [...]

Una riflessione di Kenpachi sulla propria spada che lui relazione a Yachiru. Lo spirito della zampakuto del capitano può essere in qualche modo simile alla bambina? Proprio per il loro forte legame e per la loro sintonia, Zaraki Kenpachi sospetta che la sua luogo-tenente sia la vera forma della sua spada.
Primo e spero non ultimo mio esperimento per il fandom di Bleach ^.-
Buona lettura ^^
Vostra, Nena Hyuga ^-^
Genere: Fluff, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kusajishi Yachiru, Zaraki Kenpachi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Lonely sword without a soul

-little girl without a name-



Era da poco passata l'alba quando i membri dell'undicesima Divisione udirono il ruggito inconfondibile del loro capitano tuonare con prepotenza, svegliando buona parte del Seireitei.

L'aveva sognata di nuovo, la battaglia che gli aveva fatto battere il cuore ed infiammato lo spirito bellicoso; quella volta si era divertito e aveva sentito il potere scorrere attraverso di lui ed eliminare i freni inibitori che lo tenevano inchiodato ad uno stato di precaria sanità mentale.

Già, perché quel potere era solo suo, non della sua zampakuto priva di nome.

Aveva rivissuto il momento in cui il moccioso dai strambi capelli arancioni evocò la sua arma nonostante fosse solo un pivello e nei reconditi anfratti del suo cuore, ammise solo a sé stesso di aver provato una leggera invidia sapendolo poter contare su qualcuno che non si sarebbe mai separato da lui.

Kenpachi si drizzò a sedere sul futon e voltò lo sguardo verso la lama frastagliata della sua katana senz'anima, vincitrice di innumerevoli battaglie, ma mai totalmente completa.

Sono proprio un coglione, cazzo!” si disse mentalmente ripensando a quando aveva provato anche lui a comunicare con la sua spada, la sua arma fidata.

Si maledì due volte quando si rese conto di aver sperato per qualche istante che nell'acciaio della sua lama risiedesse uno spirito potente e ribelle come per il giovane ryoka.

Il suo sguardo torvo vagò all'interno della stanza ed incrociò un paio di occhioni color cioccolato che riconobbe subito nonostante fossero impastati di sonno.

Il sorriso genuino e gentile sul viso angelico e birichino che contraddistingueva Yachiru erano stati rimpiazzarti da un broncio infantile e la fronte corrugata tipica dei bambini arrabbiati, il che lo fece tornare con i piedi per terra, sapendo che la luogo-tenente aveva percepito il suo turbamento.

Gli sembrava sempre così assurdo di essere compreso da un esserino così minuto, lui, grosso e maestoso com'era.

Con agilità, la ragazzina dai buffi capelli confetto gli si aggrappò alla spalle e gli tirò una ciocca corvina afflosciata dalla tormentata dormita.

Ken-chan! Hai svegliato tutti!” lo rimproverò la bimba mollandogli una potente manata sulla nuca.

Yachiru, mi fai male.” si lamentò con stizza il capitano, non opponendo resistenza alle affettuose torture della sua seconda in comando.

Kusajishi si bloccò di colpo, scese dalla spalla muscolosa dell'uomo e gli si parò di fronte puntandogli un dito contro il petto -anche così, Yachiru raggiungeva a malapena il mento di Zaraki-.

Non ti preoccupare, Ken-chan. Non sarai mai solo.” disse sorridente posando lo sguardo sulla spada stesa di fianco al morbido letto orientale.

Si era sempre chiesto come potesse comprenderlo così bene e, saltuariamente, si rispondeva che quello doveva essere il rapporto esistente tra il possessore di una zampakuto e la propria arma.

La sola cosa che animava la sua spada era la battaglia intrisa del sangue dell'avversario, non occorreva chiamarla poiché nessuno spirito governava al suo interno, bastava semplicemente brandirla.

Yachiru, invece, era la piccola bambina senza nome dalle origini sconosciute, e al capitano piaceva pensare che non fosse solo una coincidenza. Lo faceva sentire meno attaccato alla vecchia ed abitudinaria solitudine.

Lo so.” rispose grato il gigante, socchiudendo gli occhi demoniaci.

Nell'arco di pochi minuti, Kenpachi si diede per la terza volta dell'imbecille giacché si era insinuato in lui il dubbio che la vera forma della sua zampakuto fosse proprio un'irritante mocciosa con le guanciotte arrossate ed i bizzarri capelli rosa confetto.





Angolo dell'autrice

Non pensavo avrei mai scritto una fanfiction su Bleach, era davvero l'ultimo fandom che mi aspettavo di intaccare con le mie assurdità xD

Sono riuscita a decidermi di iniziare e mettermi in pari con i capitoli del manga, ed in più o meno dieci giorni sono riuscita a leggere l'intera opera di Tite Kubo <3 Sì, sono un mostro, è vero ._.

Da quando ho finito di leggerlo non faccio altro che pensare a quanto mi abbia commossa la storia di Yachiru e Kenpachi, quanto siano teneri e quanto sia speciale il loro legame. Li adoro entrambi, non per niente l'undicesima brigata è la mia preferita, Ikkaku e Yumichika annessi XD

In questa shot mi sono immaginata una riflessione dello stesso Kenpachi sulla propria spada che lui ha relazionato alla sua luogo-tenente, Yachiru. Mi diverte pensare che lo spirito della zampakuto di Zaraki possa essere in qualche modo simile alla bambina, anzi, proprio per il loro forte legame e per il loro essere tanto in sintonia, il capitano sospetta possa essere proprio lei lo spirito risiedente nella sua spada.

La solitudine che intende Kenpachi trova spiegazione nel fatto che le zampakuto sono delle fide compagne per i suoi colleghi, mentre lui non ha uno spirito su cui fare affidamento, perciò va a trovare consolazione in Yachiru, colei che non lo abbandonerà mai.
Mah, un concetto contorto, però mi intrigava e spero sia piaciuto un po' anche a voi ^w^
Primo e spero non ultimo mio esperimento per il fandom di Bleach ^.-

Alla prossima!

Nena Hyuga ^-^

   
 
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