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Autore: cecchino_2028    05/06/2012    2 recensioni
Non sono brava con le intro! Cole è nella sua amata Dublino, Jared lo raggiunge e ...
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Una musica leggera fa da sottofondo in questo locale, siedo scomposto su una panca di legno, di fronte a me una birra ceca ed il copione per il nuovo film. Sospiro leggendo le battute, questo film non mi attira granché, mi pare alquanto scialbo e piatto. Una cameriera si avvicina a me sorridendo, ha i capelli bruni legati in una coda alta, un bel fisico fasciato in una t-shirt bianca ed una tuta nera, mi porge un’altra birra. Quando alza lo sguardo noto che i suoi occhi sono azzurri come il cielo, deglutisco e per un attimo boccheggio, lei mi fissa perplessa, poi afferra il bicchiere che ho svuotato e noto il tatuaggio che ha sul polso. Quei quattro fottutissimi disegni. Li fissa anche lei, poi sgrana gli occhi ed il suo sorriso si fa più largo. Ha capito. Abbasso lo sguardo, appoggio la mano sulla fronte e torno a leggere il copione, mentre lei se ne va, portandosi via il tatuaggio e gli occhi azzurri che mi hanno fatto boccheggiare. Non riesco a continuare a leggere, non dopo aver visto quegli occhi che mi ricordano il cielo, o meglio che mi rievocano in mente un altro paio di occhi che non ho mai dimenticato, ma che per mia sfortuna non vedo da troppo tempo.
“Fottuto americano!” mormoro tra me e me. Mi manca dannatamente, le sue labbra, il suo profumo, la sua personalità, ma soprattutto mi mancano i suoi occhi, quei due spicchi di cielo. Estraggo il mio i-phone e sorrido vedendo il display, una delle nostre prime foto campeggia sullo sfondo, noi due soli in mezzo al deserto che parliamo, vicini, fin troppo.
 
Poggio la testa contro il sedile dell’aereo, infilo le cuffie nelle orecchie e imposto la modalità random. Accanto a me si siede una donna che avrà trent’anni, la guardo, ha lunghi e fluenti capelli biondi, occhi nocciola ed un bel corpo. Sorrido delle mie considerazioni, continuo a fissare le donne, ma so bene che nessuna di loro potrà mai avermi. Si volta, mi riconosce ed arrossisce, tenta di rallentare il suo respiro che si è fatto sempre più veloce, noto che sta per andare in iperventilazione, la fisso e sorrido, lei abbassa lo sguardo e si tortura le mani.
“Ehi …” dico togliendo una cuffia. “Tutto ok?”
“Sì, è solo che …” balbetta la ragazza arrossendo “Dio, io amo Alexander, quel film è fantastico … E tu ora sei qui! Oh mio Dio, sto parlando a vanvera, vero? Ti prego, scusami, non volevo farlo!”
“No, tranquilla!” rispondo sorridendo. “Quindi ti piace Alexander?”
“Sì, tu e Colin siete fantastici in quel film!” dice lei. Non sa che quel nome mi provoca una stilettata al cuore ed un senso di impotenza, mi tocco il dito medio della mano sinistra, la ragazza segue i miei movimenti perplessa. La fisso, in attesa che assimili tutto e capisca, noto che sgrana gli occhi nel leggere ciò che c’è scritto sul tatuaggio, poi alza lo sguardo e mi fissa stupita.
“So cosa stai pensando …” sussurro.
“Quindi voi due …?” chiede cauta.
“Stiamo insieme? Sì! O meglio, è quasi un anno che non ci vediamo, ma è da lui che sto andando!” replico sorridendo.
“E lui sa che stai andando a Dublino?” domanda tenendo gli occhi fissi sul tatuaggio.
“No …”
“Non sa neanche di quello?”
“No!”
“E cosa vuoi dirgli quando lo vedrai?”
“Non lo so …” dico abbassando lo sguardo e scuotendo la testa.
“Vedrai che le parole verranno da sé …” mormora lei. “Quando l’hai fatto quel tatuaggio?”
“Ieri, quando ho deciso di partire!”
“Impulsivo!” dice la ragazza. Rido, è l’unica cosa che riesco a fare, perché un’esclamazione simile l’ha fatta Colin dopo avermi trovato nella sua stanza d’albergo durante le riprese di Fright Night. E’ passato troppo tempo da quel giorno, mi manca terribilmente quel dannato irlandese.
 
Passeggio per la via, una sigaretta tra le labbra, è spenta, ma non mi interessa, ho smesso di fumare, ma non rinuncio a tenerla stretta nella bocca, mi tranquillizza, è come se il mio cervello si concentrasse solo nel farla stare in bilico lì. Mi fermo di fronte al pub nel quale sono stato questa mattina ed entro, la cameriera mi riconosce e sorride, si volta e prepara la mia solita birra. Mi siedo al tavolo di legno e infilo la sigaretta sull’orecchio, la ragazza mi porge la mia birra ed io sorrido, torno a fissare il suo tatuaggio, mi impongo di non aver alcuna reazione, ma ovviamente l’imprecazione è d’obbligo. Afferro il bicchiere ed il sapore amaro della mia bevanda preferita -da buon irlandese- mi scende nella gola con il suo sapore amaro, chiudo gli occhi ed avverto il tintinnio della porta del pub che si muove. Quando apro gli occhi per poco la birra non mi strozza. Un paio di fottutissimi occhi azzurri mi fissano divisi tra il felice e l’apprensivo, piego la testa e lo fisso, infilo il mio sguardo dritto nel suo, fregandomene delle conseguenze. Perché se lo guardo così intensamente ho sempre il cuore che finisce dritto in gola ed il cervello che smette di funzionare normalmente.
“Non avevi smesso?” domanda indicando la sigaretta rimasta sull’orecchio.
“Psicosomatica, sai che amo avere una sigaretta tra le labbra, anche spenta!” rispondo.
“E non solo la sigaretta …” replica lui ridendo. Rido anche io, la situazione non è pesante come ho pensato nei miei più oscuri meandri di cervello, anzi sembriamo due vecchi amici che stanno sempre a contatto.
“Jay, perché sei qui?” chiedo.
“Mi mancavi …” mormora lui. La cameriera porta una coca-cola per Jared, mi fissa e sorride, io annuisco e mi mordo il labbro inferiore, infine sorrido anche io e lei si allontana.
“E’ passato un anno da quando ci siamo visti l’ultima volta, ce ne hai messo di tempo …”
“Cole, per favore, non hai fatto di meglio tu …” mormora lui per poi bere la sua coca-cola.
“Già … Però mi sei mancato … Shannon sa che sei qui?”
“No … Ed è meglio così …”
“Perché? Il tuo fratellone vuole ancora prendermi a calci in culo per tutta l’Irlanda?” domando ridendo.
“Quando non sa contro chi sbraitare se la prende con te!”
“La verità è che tuo fratello ed io abbiamo una storia …” concludo terminando anche la birra. Lui sorride, poi con un lungo sorso finisce la sua coca-cola, lascio una manciata di monete sul tavolo, afferro la mano di Jared e lo trascino fuori dal Czech Inn.
“Come facevi a sapere che ero qui?” domando perplesso.
“Ricordi il mio concerto a Praga?” replica lui.
“Oh … Sì, la birra!” concludo ridendo. Lui mi fissa malizioso, scendiamo fino alla riva del fiume ed io respiro a pieni polmoni la fresca aria della mia amata Irlanda. Mi poggio contro il parapetto di ferro e guardo l’acqua che placidamente scorre, Jared incrocia le braccia al petto e fissa la strada, dando le spalle al fiume. Mi volto e fisso il suo profilo, la sua mandibola quadrata con quel filo di barba che amo tanto, noto che il suo abbigliamento non è tanto stravagante uno volta tanto. Indossa un paio di pantaloni neri che gli fasciano i muscoli ed una t-shirt rossa che gli va leggermente larga, i capelli lunghi lasciati sciolti. Gli afferro la mano sinistra e la porto alle labbra, baciandone il dorso e respirando il suo profumo, poi mi irrigidisco. Jared si volta e mi fissa, in attesa, io lo guardo con le lacrime agli occhi.
“Cosa …?” domando senza riuscire ad articolare qualcos’altro.
“Ti amo …” risponde lui semplicemente. Fisso il tatuaggio sul suo dito medio sinistro e gli stringo forte la mano, deglutendo.
                                               C F
Le mie iniziali, scritte in nero sul suo dito.
“Ti amo anche io Jay …” mormoro e poi mi getto sulle sue labbra.
“Ehi, avevamo un po’ di contegno una volta!” replica lui sorridendo staccandosi da me.
“Basta nasconderci Jared, voglio amarti alla luce del sole!” dico fissandolo negli occhi.
“Davvero?” domanda lui perplesso.
“Sì, dannato americano!” concludo e poi lo bacio. Intorno a noi inizia a piovere, le poche persone ancora in giro si ferma e ci fissa perplessa, ma noi non ci accorgiamo di nulla, è come se fossimo dentro una bolla che non si può rompere. Rido allontanando le mie labbra dalle sue e lui sorride guardandomi negli occhi. La sua lingua guizza per un attimo sulle mie labbra e cattura una goccia di pioggia, poggio la mia fronte contro la sua e sospiro.
“Dannazione Jared, adoro il tuo nuovo tatuaggio …” sussurro.
“Sposami Cole! Rendimi tuo davvero!” dice lui con sicurezza stringendomi i fianchi.
“Sì amore mio, ti sposo!” concludo. Ridiamo entrambi, ad alta voce, mentre la pioggia continua imperterrita a scendere, ma non ci scalfisce, siamo troppo felici per poter anche solo renderci conto di cosa accade attorno a noi.
“Ma in questa fottutissima città piove sempre?” domanda lui ridendo.





Angolo autrice:
Stamani sono incappata in una serie di avvenimenti molto strani. Stavo ascoltando i 30STM su Youtube (Stranooo!) e come al solito su quel dannato sito hanno messo una pubblicità prima del video, ma non una pubblicità qualunque, quella dei viaggi a Dublino (Messaggi subliminali?). All'inizio mi sono detta, vabbè è solo un caso. Mi sono messa a fare zapping in TV (quasi quasi mi manca la scuola) e sono incappata in un video in cui si parlava della birra irlandese e nel mentre il buon vecchio Jay ha twittato. Ho capito che non era per caso! Quindi ho scritto ed è uscita fuori questa storia assurda! Mah, a me ovviamente non piace! XD Il "Czech Inn" esiste davvero! Il mio migliore amico è stato a Dublino ed ha detto che è una bella città, non avevamo alcun dubbi! Invece io sono stata a Praga, anche quella è una città bellissima ed ha una birra fantastica! *-* Di qui la scelta di un pub che fornisce birra ceca a Dublino! XD Un bacio!
   
 
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