"Non mi farai del male?" 
 "No uccellino, non ti farò del male"

Ci fu un lungo minuto di silenzio, gli occhi chiari di Sansa erano fissi in quelli di Sandor, non aveva più paura di quel lato sfigurato e lacerato del suo viso.
Troppi pensieri raffioravano nella mente della giovane ragazza, e l'idea del mastino le sembrava allettante. "Tu vuoi tornare a casa, a Grande inverno, io posso proteggerti" disse, e Sansa di questo ne era sicura, senz'altro ,lui l'avrebbe protetta , Chi mai si sarebbe messo contro il famigerato "mastino".
Dopo quel lungo minuto l'incrocio dei loro sguardi cessò, Sandor si voltò intento ad allontanarsi ed aprire la porta, ma qualcosa lo fermò per il braccio. La candida mano di Sansa ,costrinse il mastino a voltarsi "portami a grande inverno" sussurrò lei.
Nello sguardo di Sandor si poteva percipere la sorpresa, non avrebbe mai immaginato che la giovane lady Stark accettasse quella proposta . " dobbiamo sbrigarci,allora" disse sorpreso Sandor " Dobbiamo stare molto attenti" Sansa annuì cercando di sembrare forte e di nascondere la paura che effettivamente aveva, si voltò verso la stanza, verso il suo letto, sul bordo era posta la bambola che il suo defunto padre le aveva regalato, la prese tra le mani delicate e tremanti,un sorriso triste le spuntò sul viso, ripensando ad Eddard suo padre, e a come lo aveva trattato quando ricevette il dono " Non gioco con le bambole da quando avevo 8 anni" ripensò a quella frase e a quanto avesse voluto che il padre fosse li...

Il tocco di una mano grande e sicura staccò Sansa dai suoi pensieri, per un'attimo sognò potesse essere il padre ,ma voltandosi vide il volto del mastino "Uccellino,dobbiamo andare" disse.
Era sicura di quello che stava per fare? Non ancora del tutto convinta, Sansa annuì, prese la bambola e la portò con se.
"Stammi dietro" eccheggiò lui, i lunghi corridoi erano tranquilli e silenziosi, ma non appena usciti attraverso un passaggio posteriore, si udirono, le urle, i pianti, frecce scoccate. Andava tutto a fuoco.

Sansa era terrorizzata, cosa sarebbe successo se qualcuno li avesse visti? Cercò di allontanare quei brutti pensieri dalla sua mente, Sandor intanto prese un cavallo dalla scuderia, fece salire sopra Sansa,e di seguito montò anche lui.
"Uccellino,cantami una canzone" disse Sandor "Riuscirà forse a distrarmi da tutto questo".
Sansa era troppo spaventata per riuscire a cantare una delle sue canzoni belle,dove impavidi cavalieri salvavano fanciulle in pericolo, e corteggiavano bellissime dame".
"Canta" iniziò ad urlare lui,era come spaventato dalle fiamme e dal fumo che si scorgeva in lontananza. Sansa allora si fece forza ed iniziò ad intonare con la voce tremante, il primo motivo che le venne in mente, e forse il più adatto per quella situazione 

"Dolce madre,fonte di pietà,risparmia i nostri figli dalla guerra,

noi ti preghiamo..."

Il mastino sembrò calmarsi, continuando a cantare, si allontanavano, sembravano quasi come delle ombre in mezzo a tutto quello strazio,si allontanavano sempre di più, lasciandosi alle spalle, quello che adesso sembrava solo la fine di un brutto incubo.



"Dolce madre,fonte di pietà, risparmia i nostri figli dalla guerra,

noi ti preghiamo,

Ferma le spade, ferma le frecce,

lascia che abbiano giorni migliori"