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Autore: _nothingsbroken    05/06/2012    1 recensioni
Si dice che tutto accade per un motivo, eppure Melissa ancora non capiva perché il suo cuore perdesse sempre un battito nel vedere Lui. Lui non era affatto ciò che pensava fosse, ma si sa: l'apparenza inganna. E se tutto cominciasse da un incidente?
mia prima FF, spero vi piaccia ♥
STORIA SOSPESA
xx
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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1. Incidente.. di percorso?

 

Solita storia, accidenti! Era una giornata come le altre.
Beh, non proprio: esattamente era lunedì mattina! Ciò significava inizio settimana. Fisica alla prima ora non era proprio il modo migliore di iniziare.. non mi era mai piaciuta più di tanto.

Il mondo ultimamente sembrava avercela con me: figure di cacca a Go Go! Come quando sono inciampata sulle scale a scuola o quando, sempre a scuola, sono caduta in palestra scivolando su una palla. Ora voi vi chiederete: “Come ha fatto quest'idiota a scivolare su una palla?”. Ecco, sinceramente me lo sto ancora chiedendo anch'io.
Il mio risveglio, poi, non era stato uno dei migliori: buttata giù dal letto da una sveglia troppo rumorosa, il rubinetto rotto del bagno che mi aveva schizzata tutta e il latte che mi si era rovesciato addosso e mi aveva costretta a fare un cambio di vestiti, cosa che per una ragazza era praticamente una tragedia. Io ero una di quelle che “non ho mai niente da mettermi!”. Ciò non era molto confortante visto che ero anche in ritardo. Presi un jeans chiaro e una felpa extra-large e mi diressi a scuola con lo zaino in spalla. A casa ero sola, perchè i miei lavoravano quasi tutto il giorno, ma non mi facevano sentire più di tanto la loro mancanza perchè mi lasciavano dei post-it con scritto “ti vogliamo bene piccola principessa ♥” dappertutto in giro per la casa, anche nel frigo, e con questo intendo proprio al suo interno!
La mia famiglia non era proprio convenzionale, ma non l'avrei mai scambiata con qualcun altro.

Il mio mezzo ultramoderno per andare a scuola era la mia amata bicicletta rottamata dalla nonna. Per essere vecchia di 50 anni andava alla perfezione. Andando a velocità “passo di bradipo” non sarei mai riuscita ad arrivare in tempo, così accelerai un po'. La solita sfiga però mi perseguitava: il semaforo non era proprio dalla mia parte e mi ritrovai spiattellata per terra ad “abbracciare” l'asfalto. Se fossi stata in un film, probabilmente avrei avuto delle stelline che giravano intorno alla testa, oppure degli unicorni. Al mio risveglio la prima cosa che vidi furono dei cagnolini stile beagle.. aspettate ma siamo sicuri che fossi sveglia? Mi stropicciai gli occhi, ma i cagnolini erano sempre lì. Mi resi conto di essere davvero sveglia solo quando una dolce bambina mi si buttò letteralmente addosso. Era molto bella: occhi grandi e verdi, dolci boccoli che le ricadevano sul viso e un nasino che sembrava quasi finto da quanto fosse fine e piccolo. Era praticamente il contrario di me: io ero mora, capelli mossi e occhi castano scuri.

« Vuoi essere mia amica?» mi chiese lei allegra.

« Certo! A una condizione però!» feci io.

« Quale?»

« Mi devi dire come ti chiami!» le risposi facendole l'occhiolino.

« Mi chiamo Rebecca! Ma tu puoi chiamarmi Becca perchè sei mia amica! E tu?»

« Io sono Melissa, ma tu puoi chiamarmi Mel. Mi raccomando però solo tu puoi chiamarmi così, perchè tu sei una mia amica » e le sorrisi.

« Quanti anni hai Becca?» le chiesi curiosa.

« Sei, però tra poco ne faccio sette! » disse mostrandomi le dita.

« Tu?»

« Sedici »

Mi raccontò di essere lì già da qualche giorno e l'unico che la veniva a trovare era suo fratello. Da quanto avevo capito era praticamente il suo migliore amico

La nostra conversazione venne interrotta da quello stinco di santo di mio fratello maggiore, Jake. Non sempre andavamo d'accordo, però quando avevo bisogno di una spalla su cui piangere, lui era sempre lì pronto ad offrirmi la sua. Si preoccupava per me ed ero consapevole del fatto che fosse iperprotettivo nei miei confronti, così come lo era mio padre.

« Sorellina! » urlò saltandomi addosso.

« Fratellone, capisco la tua preoccupazione, ma se continui così mi sa che sarai tu a far fuori me! » dissi trattenendo a stento le risate.

Prima di staccarsi completamente da me, si strofinò sulla mia guancia. Lui era il solito ragazzo rubacuori per cui una ragazza perde la testa e al contrario di me era molto estroverso. Poi, mi piombarono addosso anche i miei genitori che mi fecero le solite domande: come stai?, cosa è successo?, come è successo?, stai bene?, ecc.

Avevano parlato con il dottore che disse loro che sarei rimasta ancora in ospedale per degli accertamenti. Becca nel frattempo era andata in bagno e quando tornò fui sorpresa nel vederla sedersi sulle gambe di mio fratello.

« Ciao Jake!» lo salutò.

« Ciao piccola B.» le rispose.

Rimasi per un momento interdetta, ma non feci in tempo a chiedere nulla che venni travolta nuovamente da due tornado: Amy e Sam, le mie migliori amiche. Mi riempirono di domande e intanto Jake se ne stava andando. Mi fece un cenno di saluto con il capo e io gli mimai un “Poi mi spieghi” accompagnato da un innocente sorriso. Dopo i vari convenevoli, presentai loro Becca, che fu molto contenta di farsi tre nuove amiche in meno di 24 ore. Il tempo volò via e purtroppo loro dovettero andarsene. Andai in bagno e tornata vidi che la piccola si era addormentata, così decisi di riposarmi anch'io.

 

Sentivo un soffio caldo vicino al viso, così iniziai ad aprire gli occhi e quello che vidi mi fece rabbrividire e allo stesso momento sobbalzare dalla paura: due grandi occhi verdi erano a pochi centimetri dal mio viso e mi scrutavano curiosi. Mi misi seduta e gli puntai un dito contro: «Chi sei e che cosa vuoi da me?» dissi.

Il ragazzo non si mosse. Poi mi attraversò l'idea che potesse essere un ladro o un maniaco, così la mia espressione da sicura passò a spaventata. Mi portai improvvisamente le mani al viso come per difendermi.

«Ti prego non uccidermi! Sono ancora troppo giovane per morire. Prendi tutto quello che ho, ma lasciami vivere!»

La sua risata cristallina mi colpì come un fulmine a ciel sereno. Lo osservai bene, era davvero bello: capelli tra il biondo e il castano, spettinati, occhi grandi e verdi, labbra piene né troppo grandi né troppo sottili, sorriso mozzafiato e un corpo da atleta. Quello non era un ragazzo, ma un dio greco! “Dimmi che sei il mio principe azzurro!” pensai. Mi si avvicinò nuovamente senza togliersi il sorriso dal volto e mi disse qualcosa che non mi sarei mai aspettata: « Ho sempre saputo fossi strana Mel, ma non fino a questo punto!»

Mi baciò a fior di labbra e non ebbi il tempo di dire “A” che lui era già sparito. Mi toccai inconsciamente le labbra.

«Che bello!» Rebecca mi riscosse dai miei pensieri.

«Quando vi sposate tu e mio fratello?» mi chiese.

Sgranai gli occhi: quello era suo fratello?







   *Angolo Autrice (ahah se così mi posso definire)*   
allora vi dico subito che questa è la mia prima FF in assoluto, perciò se avete critiche e suggerimenti da darmi sono ben lieta che lo facciate. Se la storia non vi è piaciuta per niente, non abbiate problemi a dirlo e cancellerò tutto o se volete che i capitoli siano più lunghi chiedete! Mi scuso per eventuali errori e vi prego di segnalare se ne trovate. 
Beh, detto questo vi ringrazio e se siete arrivati fin qui a leggere avete tutta la mia stima, perchè so di essere noiosa :D
Recensite in tanti ♥
Grazie ancora per l'attenzione

 
Grace ♥
xx
   
 
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