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Autore: Emily27    05/06/2012    8 recensioni
Il concierge controllò la disponibilità sul computer.
“Vediamo... Lei e suo marito siete fortunati! Abbiamo ancora una matrimoniale.”
“A noi servirebbero due stanze... E lui non è mio marito” precisò Beckett.
Castle fece spallucce sollevando i palmi delle mani verso l'alto.
“Capisco... Ma disponiamo soltanto più di quella, mi dispiace.”
Genere: Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Kate Beckett/Richard Castel
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ciao, ho iniziato da poco a guardare Castle e ho provato a scrivere una storia in questo fandom.
Ad ispirarmi è stata una frase detta da Rick... Dal titolo avrete già capito di quale si tratta :)
Buona lettura, o almeno spero!

Cri

 

 

 

Profumo di ciliegia

 

 

 

Beckett uscì dall'albergo sbuffando scocciata.
E' mai possibile che in questa città non ci sia un posto in cui passare la notte?”
Resta sempre il parco, le panchine non sono così scomode” considerò Castle, il quale la stava aspettando fuori, mentre salivano sull'auto presa a noleggio.
Perchè, le hai già provate?”
No, ma sarebbe un'esperienza interessante...”
Beckett scosse la testa e mise in moto, dirigendosi verso l'unico albergo rimasto sulla loro lista, l'ultima possibilità.
Si trovavano in una calda cittadina del Texas dove si erano recati per interrogare l'anziana signora Peterson, la quale soggiornava in una casa di riposo ed era strettamente legata al caso che stavano seguendo, nonché l'unica pista di cui disponessero in quel momento. Erano arrivati quella mattina e sarebbero dovuti ripartire il giorno successivo, in quanto essendo quella una città dotata di un piccolo aeroporto non esisteva alcun volo di ritorno che partisse in giornata.
Prima di lasciare New York non avevano pensato di prenotare due stanze, convinti che avrebbero trovato posto facilmente, invece non era stato così. A causa di un'importante manifestazione sportiva che si sarebbe tenuta il giorno successivo, gli alberghi erano tutti pieni.
Beckett parcheggiò davanti all'hotel, scese in fretta dall'auto e, con Caslte alle calcagna, entrò nella hall. Alla reception un distinto concierge sulla settantina li accolse con gentilezza.
Buonasera signori.”
Buonasera. Avete delle camere libere?” domandò Kate speranzosa ma pronta a ricevere l'ennesima risposta negativa.
Il concierge controllò la disponibilità sul computer.
Vediamo... Lei e suo marito siete fortunati! Abbiamo ancora una matrimoniale.”
A noi servirebbero due stanze... E lui non è mio marito” precisò Beckett.
Castle fece spallucce sollevando i palmi delle mani verso l'alto.
Capisco... Ma disponiamo soltanto più di quella, mi dispiace.”
Provi a ricontrollare” insistette lei.
L'uomo lo fece, più che altro per accontentare una possibile cliente.
E' proprio l'unica rimasta” comunicò desolato.
Se loro non la vogliono la prendo io” tuonò un vocione alle spalle di Rick e Kate.
Si voltarono indietro e videro un massiccio individuo con un cappello alla texana e l'aria niente affatto amichevole.
La prendiamo!” si affrettò a dire Castle rivolto al concierge, per poi sussurrare all'orecchio di Kate: “Non voglio battermi con lui per la stanza...”

 
Dopo aver cenato nel ristorante dell'albergo, dove lui aveva voluto assaggiare tutte le specialità texane e aveva firmato una ventina di autografi a due intere squadre di basket, Rick e Kate salirono alla loro camera matrimoniale. Beckett aprì la porta con l'apposita tesserina magnetica ed entrò accendendo la luce.
Dobbiamo proprio andare a dormire? La notte è ancora giovane, ci aspetta un mondo là fuori!” le fece notare Castle seguendola all'interno.
Invece domani mattina presto quello che ci aspetta è un volo, ricordi?”
Appoggiarono su di una sedia le loro piccole borse da viaggio, contenenti ciò che serviva per trascorrere una notte fuori. La camera era abbastanza ampia e confortevole, dotata di condizionatore e frigobar. Rick si guardò intorno poi andò a sedersi sul letto molleggiando un paio di volte.
Morbido... Vuoi provare?”
No, grazie, mi fido del tuo giudizio.”
Beckett si levò il giubbotto di pelle e lo appese dentro all'armadio.
Usa pure il bagno per primo, io intanto chiamo Esposito per un ultimo aggiornamento” disse già con il cellulare all'orecchio.
Agli ordini!”
Dopo qualche minuto, mentre chiudeva la chiamata con il collega, Kate udì lo scroscio dell'acqua nella doccia accompagnato da un allegro fischiettio. Non trattenne un sorriso, lo stesso che le si disegnò sulle labbra quando Castle uscì dal bagno indossando un pigiama a righe blu e azzurre.
Lo scrittore compì un giro su se stesso per farsi ammirare.
Allora?”
Lei lo osservò inarcando un sopracciglio.
Non sei ancora pronto per la settimana della moda” giudicò prendendo alcune cose dalla sua borsa.
Peccato... Novità da Esposito?”
Nessuna. Al nostro ritorno lavoreremo sulla base delle informazioni avute dalla signora Peterson, sperando che ci conducano a qualcosa di concreto.”
Kate si recò in bagno e Castle accese il televisore fissato alla parete di fronte al letto. Dopo un veloce zapping si fermò su di un canale satellitare in cui stavano trasmettendo un film horror, dopodichè aprì il mobiletto al di sopra del frigobar e si grattò il mento indeciso sulla scelta da compiere. Infine optò per un sacchetto di arachidi e anacardi.
Andò a distendersi sul letto infilandosi sotto la testa tre dei numerosi cuscini in bella mostra sul copriletto. Iniziò a sgranocchiare il suo spuntino notturno godendosi la scena di una donna che trafiggeva con un coltello affilato il petto di un uomo coricato a terra. Il sottofondo musicale avrebbe dovuto contribuire a terrorizzare lo spettatore, ma non lui, lui si divertiva.
Si mise in bocca una manciata di noccioline e voltò lo sguardo verso la parte vuota del letto alla sua destra, là dove avrebbe dormito Beckett, a poche decine di centimetri da lui. Era qualcosa di intimo addormentarsi vicini, unire i loro respiri ed il loro calore sotto le coperte e, dovette ammetterlo, quella situazione non gli dispiaceva per nulla.
La porta del bagno si aprì, ad interrompere i suoi pensieri, e Beckett comparve con un sobrio pigiama rosa. Rick le lanciò un'occhiata di disappunto.
Credevo avresti indossato qualcosa di più sexy...”
Sono qui per lavoro Castle, anzi, siamo. Spegni la tele e metti via le arachidi, è ora di dormire.”
Kate si infilò sotto le coperte tenendosi sul bordo del materasso e rivolgendo le spalle allo scrittore.
Puoi anche dirlo che i film horror ti spaventano” disse lui prendendo un'ultima manciata di anacardi e mangiandola in un solo boccone, poi il sacchetto finì sul comodino.
I film horror non mi fanno paura” lo informò Beckett afferrando il telecomando abbandonato sul letto, dopodichè spense il televisore e quindi la luce.
A Castle non restò altro che farle compagnia sotto le coltri.
Proprio sul più bello...” furono le sue ultime parole prima di appoggiare la testa sul cuscino.
Kate emise un sospiro e chiuse gli occhi, pur non avendo minimamente sonno.
Dopo circa un minuto lui ruppe già il silenzio.
Se dovessi avere degli incubi stringiti pure a me.”
Grazie dell'offerta, la terrò in considerazione. Ora dormi.”
Ok” promise Rick dalla sua posizione supina, con gli occhi sbarrati a fissare il buio.
La sua bocca non restò chiusa per più di dieci secondi.
Beckett...”
Mhhh... Che c'è?”
Buonanotte.”
Notte Castle.”
Trascorsero i minuti e Kate sentì il respiro di Rick farsi pesante, si era addormentato. Aprì gli occhi, il sonno non ne voleva sapere di arrivare. Era passato un po' di tempo dall'ultima volta in cui aveva dormito con un uomo ed ora si trovava nello stesso letto con qualcuno che non era né il suo fidanzato né il suo amante, ma che forse conosceva meglio, e la conosceva meglio, di qualunque uomo con cui fosse stata. Era una sensazione strana come la sua presenza vicino a lei nel buio della stanza fosse così rassicurante, insolita ma naturale al tempo stesso. Cullata da quelle sensazioni finalmente si lasciò cadere fra le braccia di Morfeo.

 
La fresca brezza del mare, il sole che baciava la sua pelle e le labbra attaccate alla cannuccia immersa in un bicchiere di mojito. Cosa si voleva di più dalla vita? Quella spiaggia dei tropici era il Paradiso.
Improvvisamente qualcosa oscurò il sole. Aprì gli occhi e attraverso le lenti scure mise a fuoco il volto della sua prima ex moglie, la quale lo sovrastava con aria minacciosa. Cosa diavolo ci faceva lì? Ebbe la risposta quando la donna sollevò su di lui un coltello affilato impugnandolo con entrambe la mani. Lo stava puntando contro il suo petto! Una risata diabolica, poi la lama calò su di lui... NOOO!!
Castle spalancò gli occhi nel buio con il cuore che gli batteva all'impazzata, realizzando con estremo sollievo che si era trattato soltanto di un sogno, anzi, un incubo!
Avvertì un peso sul petto, dove portò una mano rendendosi conto che non era una semplice suggestione onirica, bensì la testa di Beckett.
Il suo cuore fece un balzo. Sentì anche la sua mano su di lui, posata tra collo e spalla. Il ritmo del suo cuore non si era ancora normalizzato che tornò ad aumentare. Deglutì. No, quello non era un sogno, Kate stava davvero dormendo sul suo petto, poteva sentire il suo respiro regolare e avvertire quel suo profumo di ciliegia... Era tutto meravigliosamente reale.
Restò immobile per la paura di svegliarla, perchè quel momento non avesse fine, non voleva che finisse.
Poi, senza poterne fare a meno, cedette e le sue braccia circondarono il corpo di Kate. La strinse a sé in modo delicato e lei si mosse leggermente nel sonno spostando la mano più in basso, sul suo petto. Rick trasse un respiro profondo e chiuse gli occhi.
Kate...” pronunciò in un sussurro.
Restò così per un tempo indefinito, deliziandosi del contatto del suo corpo con quello della donna, del suo calore, del suo respiro. Di lei.
Il sonno lentamente lo colse, trasportandolo fra le sue dolci spire.

 

 

**

 

 

 

Il sole era appena sorto quando Beckett uscì dal bagno vestita di tutto punto. Castle invece dormiva ancora profondamente emettendo un leggero russare e occupando buona parte del letto. Kate si diresse a grandi passi verso la finestra e aprì le pesanti tende con un gesto deciso, inondando la stanza della prima luce del giorno.
Castle!”
Rick cambiò posizione mugugnando qualcosa di incomprensibile, senza dare segni di risveglio, così lei si abbasso sul suo orecchio chiamandolo di nuovo: “Castle!!”
Il dormiglione sobbalzò e le rivolse uno sguardo velato di sonno.
Muoviti, l'aereo non aspetterà noi.”
Rick si stropicciò gli occhi e si tirò stancamente a sedere sul letto.
Stavo dormendo così bene...”
Me ne sono accorta.”
All'improvviso Castle parve destarsi del tutto e fissò Kate con gli occhi spalancati.
Cosa c'è?”
Stanotte...” iniziò a dire lui, subito interrotto da Beckett.
Me lo dirai dopo, ora vai a prepararti che si sta facendo tardi!”
Rick filò in bagno, ma prima di entrare si voltò a guardarla ancora, pensieroso.
Quando fu pronto prese le sue cose e insieme a Kate lasciò la stanza.
Stavo dicendo... Stanotte hai per caso avuto un incubo?”
No, perchè?” domandò lei perplessa.
Ti avevo concesso di stringerti a me se ne avessi avuto uno e tu l'hai fatto.”
Io avrei fatto cosa?!”
Mi sono svegliato e tu stavi dormendo sul mio petto” spiegò Rick seguendola lungo il corridoio.
Beckett rise, mentre chiamava l'ascensore.
Se uno dei due ha fatto un sogno quello sei tu Castle.”
Beh, in effetti un sogno l'ho fatto... ma non era quello. Tu hai dormito veramente su di me.”
Le porte dell'ascensore si aprirono ed entrarono nell'abitacolo. Kate premette il pulsante corrispondente alla hall e Rick fece un sorrisetto furbo.
Stai fingendo di non ricordartelo...”
Vuoi sapere la verità? Ho dormito tutto il tempo con un cuscino sopra la testa per non sentire il tuo russare, ecco che cosa ho fatto.”
Ma io non russo!”
Lo dici tu perchè non ti senti.”
Castle arricciò le labbra, quella poteva anche concedergliela, ma per il resto era sicuro che fosse andata come diceva lui. Non poteva sbagliarsi, stringere Kate a sé mentre dormiva era stato un bellissimo sogno, certo, ma di quelli reali.
Le porte dell'ascensore si aprirono nuovamente e Beckett stette per uscirne, ma lui le si parò davanti.
Ho anche sentito il tuo profumo di ciliegia!” disse, come se quell'affermazione potesse dissipare ogni dubbio circa la veridicità di quanto andava sostenendo.
Uhhh... Questa è una prova schiacciante!” fece lei ironica, quindi scosse la testa alzando gli occhi al cielo. “Andiamo.” Lo scansò e mise piede fuori dall'ascensore, precedendolo poi attraverso la hall.
Sorrideva Kate, un sorriso che le illuminava il volto.
Non gli disse che ad un certo punto della notte si era svegliata trovandosi, senza sapere come, appoggiata su di lui, non gli disse nemmeno che mai si era sentita così bene come quando le sue braccia l'avevano stretta e le sue labbra avevano sussurrato il suo nome.
E che aveva usato il bagnoschiuma al profumo di ciliegia.

 

 

 

 

 

  
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