“Eccoci qua.” –Thad sorrise entusiasta certo che quello sarebbe stata una partita memorabile.
Nick Duval non gi avrebbe mai rovinato i piani di un’intera settimana, avrebbe trovato il modo per farlo giocare.
“Thad, falla finita. Non ho nessuna voglia di venire a giocare i tuoi amichetti, io me ne torno a casa.”
Nick era di cattivo umore, gli faceva male la testa e non aveva nessuna intenzione di giocare.
 “E invece no, tu resti qui e ti diverti a giocare a calcio con me e loro.” –disse lanciandogli un’occhiataccia.
“Vaffanculo.” –disse Nick seccato mentre si avvicinavano sempre più al centrocampo dove una decina di ragazzi discuteva sulle formazioni.
“Ta dan.” –esordì Thad per presentare ai ragazzi l’amico.
“Finalmente Thad, ce ne hai messo di tempo per trovare l’ultimo membro...” –disse un ragazzo dai capelli biondi avvicinandosi e tendendo la mano a Nick. –“Piacere, Jeff.”
“Nick.” –si presentò stringendogli la mano e non riuscendo a staccare lo sguardo da quegl’occhi meravigliosi.
Nick era ancora di cattivo umore e gli faceva ancora male la testa, ma era certo che quella partita non sarebbe stata poi così male.
“Allora, dice Thad che sei un ottimo giocatore. Staremo a vedere.” –continuò Jeff –“In che ruolo giochi?”
“Di solito sono una punta, è difficile parare i miei tiri.” –si vantò il moro.
“Staremo a vedere.” –disse l’altro  infilandosi un paio di guanti da portiere.
 
*
“Quando la smetterai di sbavare dietro Jeff, forse, riusciremo a vincere una partita.” –lo prese in giro Thad passandogli la bottiglina d’acqua.
“Che hai detto?” –Nick non era arrabbiato o ironico, era seriamente sconvolto dalla frase che Thad aveva appena detto.
“Che muori dietro Jeff e per questo non riesci  a segnare. Sono certo che se ti mettessero nella sua squadra diventeresti difensore pur di stragli vicino.”
Nick era passato da sconvolto a spaventato. Se Thad se n’era accorto se ne sarebbe accorto anche Jeff prima o poi e la loro amicizia sarebbe andata a farsi fottere.
“Chi altro lo sa?” –disse Nick dopo aver bevuto.
“Io...Trent, che vuole che vi mettiate insieme il prima possibile... Jeff... Diciamo tutti.”
“Che? Jeff?” –Nick aveva bisogno di sedersi, magari di scomparire sotto terra.
“Sì, hai presente quello biondo... Jeff.” –lo punzecchiò Thad –“ma non preoccuparti, credo che la cosa sia corrisposta. Eccolo che arriva, vedi di riacquistare un colorito normale.”
“Hey Nick.” –disse il biondo mentre un sorriso si faceva spazio sul suo volto –“ Tutto ok? Sei... pallido.”
“No sto bene.” –disse Nick senza il coraggio di guardarlo in faccia.
“Ciao anche a te, Jeff. Grazie per la grande considerazione ahah.” –s’intromise Thad per salvare l’amico.
“Ah ma ci sei anche tu?” –disse Jeff guardandolo come sorpreso.
“In realtà me ne stavo andando, ci vediamo sul campo.” –e si diresse verso il campo sicuro che gli altri stavano scommettendo su quanto tempo i due che aveva appena lasciato soli sarebbero riusciti a cadere l’uno tra le braccia dell’altro.
“Senti Nick, stasera vengo qui ad allenarmi, ti andrebbe di venire.” –Nick stava rischiando di cadere a sentire quelle parole uscire dalle labbra, quelle labbra che nei suoi pensieri lo avevano tormentato.
“In.. Intendi per allenarci?” –biforcò.
“Sì, certo, per allenarci.”
 
*
“Sei venuto, pensavo non ti presentassi più.” –disse Jeff facendo un altro tiro, senza nemmeno voltarsi a guardare Nick che stava posando a terra il borsone.
“Dovevo prima trovare il coraggio.” –disse a bassa voce il nuovo arrivato per poi gridare un ‘meglio tardi che mai’ e raggiungere il portiere.
Si allenarono per circa due ore, poi Jeff propose di andarsi a mangiare un gelato; Nick riusciva a sentire la voce di Thad che esclamava ‘e se non è un appuntamento questo!’.
 
“Sei sporco di pistacchio.” –disse Nick tra le risate.
“Ora anche tu!” –rispose Jeff prendendo un po’ di gelato col dito e mettendolo sulla fronte di Nick, gli sembrava di essere tornato bambino e la cosa gli piaceva.
Solo che di solito i bambini non inventano scuse per stare più tempo con una persona, le cose le dicono in faccia.
“Senti Nick, ormai è parecchio che ci conosciamo.”
“Dieci mesi e sue settimane.... circa.” –rispose Nick imbarazzato.
“Nick, tu.... beh io.... è più difficile di quanto credessi.” –disse il biondo arrossendo e cercando di concentrarsi sul colore grigio della sua auto dove erano appoggiati entrambi, uno accanto all’altro, sicuro che se avesse distolto lo sguardo e incrociato gli occhi scuri del ragazzo non si sarebbe trattenuto dal saltargli addosso. –“Nick, ho una cotta bella forte per un ragazzo e anche se tutti dicono che è corrisposta io ho paura di essermi solo illuso. Come dovrei comportarmi?”
“Chiedi alla persona sbagliata amico, sono nella tua stessa situazione. Ma se avessi un po’ più di coraggio lo bacerei, se lui risponde al bacio significa che è corrisposto, no?” –un mantello dell’invisibilità, ecco quello che serve in questi casi.
“Sei un genio!” –e così dicendo il biondo si avvicinò dolcemente al volto del ragazzo e gli diede un leggero bacio sulle labbra, bacio che poi si trasformò in una fusione di lingue e labbra che si separavano solo per prendere fiato e ricominciare.
“Allora, hai scoperto se è corrisposto?” –chiese Jeff mentre gli lasciava piccoli morsi sul collo.
“Sì. E tu?”
Per tutta risposta iniziò un altro bacio. 





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Allora, ecco qua.
Stamattina avevo voglia di niff, avevo voglia di fluff e mi scocciavo di lavare a terra: ecco il risultato. E' una sciocchezza, ma spero comunque che vi piaccia.
Il titolo fa pena, ne sono consapevole cwc
Dato che non so che altro dire finisco qui (?)
Vostra,
msbrows