Forgive me

2 anni. 2 lunghissimi anni.

È stata via per così tanto tempo.
Quando credevo di essere finalmente andato avanti, ecco che lei si ripresenta.
Non ha idea di quanto io abbia sofferto.

                                                                                                                                                  “Quando saremo grandi potrò essere tua moglie, Natsu?”

Di quanto abbia pensato a quella semplicissima frase.
Ho creduto che non avremmo avuto la possibilità di diventare grandi assieme, e invece ora eccola lì, che gioca con Happy come se fosse passato un giorno.
Ho sognato così tanto di poterla rivedere, sorridente come ora, che quasi non riesco a credere che sia effettivamente lei, qui davanti ad i miei occhi.

E se fosse un sogno?
Se, come tutte le altre volte, tra poco io mi svegliassi?
Non riuscirei a sopportarlo. Ne sono pienamente consapevole.
Quindi ti prego, fa' che non sia solo un bellissimo sogno.

“Natsu! Vieni a giocare con noi!”
…

La sua è una delle voci più belle che io abbia mai sentito.
Del resto, immagino sia una dote della famiglia Strauss, considerando le doti canore di Mira.

“Natsu? Tutto ok?”

Oh, giusto, immagino che dovrei rispondere, quando mi chiamano.

“Si, sto... sto bene.”

È che... Non riesco a crederci.

Per qualche strana ragione, non riesco a convincermi che sia tu, quella vera, Lisanna.

Si avvicina a me, costringendomi a guardarla negli occhi.
Oh, quegli occhi.

Sono dell'azzurro più vicino alla perfezione che io abbia mai visto.
Lo sono sempre stati.

“Preferiresti... Preferiresti essere con Lucy, adesso?”
Si sono rattristati, ora.

Perché mai dovrei preferire stare con lei?
È con te che voglio stare.
Se solo riuscissi a convincermi che sei veramente tu.
Immagino di averlo sognato troppo spesso, per credere che possa essere reale.
Ma, se anche fosse un sogno, non voglio vedere quelli occhi tristi.
“M-ma cosa vai dicendo? Eheh-eh”

E, per qualche strana ragione, la mia bocca, come sempre, è assolutamente scollegata al mio cervello.

Non è quello, ciò che volevo dire.

E sono sicuro di essere arrossito.
Accidenti.

“Guarda che se vuoi puoi andare da lei...”
Abbassa lo sguardo, adesso, e indietreggia di qualche passo.

“No, io-”
Non riesco a finire di parlare.
Per una volta che la mia bocca e il mio cervello hanno deciso di collaborare, non riesco a finire di parlare.

Lei ha alzato di nuovo lo sguardo, un'espressione felice spudoratamente falsa dipinta sul suo viso.
Come potrei finire di parlare, se mi guarda così?
Non ha idea di quanto mi ferisca.

“Sul serio, Natsu, per me non c'è alcun problema. Anzi, ora avrei da fare, quindi adesso vado, ok? Ci... Ci vediamo in gilda.”
La sua voce è esitante, incrinata.

Perché fai così, Lisanna?

“A-aspetta!”

Urlo, mentre lei aveva già cominciato ad allontanarsi, veloce.

Si ferma, senza girarsi.

È odore di lacrime, questo?
Lei sta... piangendo?
“Sei... sei Lisanna, vero? Io non sto sognando, giusto?”
L'odore ora è più forte, e riesco a vedere le sue spalle sussultare appena.

Sta piangendo sul serio.

Ed è così reale.

Così dannatamente reale.

Non posso crederci.

È lei.

È lei ed io ho permesso che piangesse.

Mi avvicino a lei, e la vedo coprirsi la faccia con le mani, mentre i singhiozzi diventano appena più accentuati.

“Io... Io so di essere sparita per tanto tempo, ma ormai sono passate settimane, da quando sono tornata. Non puoi semplicemente crederci, Natsu? Ti prego... Smettila di trattarmi come se fossi un'illusione. Io... Non ce la faccio più.”
La sua voce è appena un sussurro, e ha dovuto fermarsi in più punti per soffocare i singhiozzi.
L'ho trattata sul serio come un'illusione?

“Da quando sono tornata non abbiamo avuto una sola discussione. Non fai che passare il tuo tempo con Lucy, e quando siamo soli mi guardi come se fossi parte di un'incubo da cui non vedi l'ora di svegliarti. Fa male.”
Riprende, dopo una piccola pausa, girandosi verso di me.

Le sue guance sono rigate dalle lacrime, copiose.

Non volevo.
Non volevo farti soffrire.
Perdonami.
Sento gli occhi pizzicare.

Quanto tempo è passato, dall'ultima volta che ho pianto?
“Rivoglio il vecchio Natsu.”
Singhiozza.

“Rivoglio il mio Natsu.”
Gray ha ragione. Sono un'idiota.
La tiro a me, abbracciandola.

È così piacevole questa sensazione.
Lei è così sottile, tra le mie braccia. Sembra così gracile ed indifesa.

“Perdonami, Lisanna.”
Riesco a sussurrare, mentre lei stringe i bordi del mio gilet.

“Perdonami.”