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Autore: telesette    06/06/2012    0 recensioni
[Major League - La squadra più scassata della Lega]
Memorabile scena finale, dal film "Major League 2 - La Rivincita", contenente un particolare missing moment sui probabili pensieri di Ricky Vaughn prima e dopo la partita...
Genere: Comico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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Major League - La squadra più scassata della lega e Major League 2 - La rivincita sono due film comici americani incentrati sulle vicende di una improbabile ed esilarante squadra di baseball.
Usciti rispettivamente nel 1989 e nel 1994, i film raccontano una storia umoristica e coinvolgente che si regge sulle singolari caratteristiche dei protagonisti.
Nel primo film vediamo come la squadra americana degli "Indians", dopo essere stata rilevata dalla cinica e spietata Rachel Phelps, rischia di perdere la sua sede storica di Cleveland per appagare la sete di denaro della donna nel soddisfare la clausola che gli permetterebbe di trasferire la sede a Miami. Perché ciò avvenga è necessario che gli Indians arrivino ultimi in classifica e, a questo scopo, vengono inseriti in squadra tutti gli elementi più "scadenti" sul mercato del baseball: l'allenatore Lou Brown, vecchio ed arzillo capace di tirare sempre fuori il meglio dai suoi giocatori; il veterano Jake Taylor, esperto ma con le ginocchia in crisi; Roger Dorn, arrogante come carattere e incapace di afferrare la palla sulle basi; Pedro Cerrano, battitore originario di Cuba noto per la sua cieca devozione nei riti Woodoo; Willie Mays Hayes, corridore velocissimo e capace di mettere in discussione ogni teoria sulla legge della gravità; e per ultimo l'ex giovane detenuto Ricky "Wild Thing" Vaughn, capace di lanciare la palla ad una velocità media di 150 km/h. Nonostante le aspettative della Phelps e le difficoltà iniziali per mettere insieme lo spirito di squadra, gli Indians vincono inaspettatamente il campionato e mandano in fumo il progetto finanziario della proprietaria.
Nel secondo film gli stessi protagonisti, un po' cambiati in seguito ad una serie di eventi, si ritrovano a dover fare i conti con numerosi problemi per recuperare lo spirito di un tempo. Tirando fuori l'orgoglio e la determinazione, grazie anche al supporto morale dei nuovi compagni di squadra, Rube "Patata" Baker e Isuro "Kamikaze" Tanaka, i nostri riescono a ritrovare la grinta necessaria e a classificarsi per la Lega Mondiale al termine di una spettacolare partita finale contro i loro odiati rivali di Chicago... e in particolare contro il cinico battitore Jack Parkman.

Wild Thing - Movie Theme Cleveland Indians by Joa

La Palla della Verità!

Ci ho pensato sopra tutta la notte...

E se Taylor avesse ragione?
Se veramente avessi perso quel "qualcosa" che faceva di me un vero giocatore?
Mi guardo allo specchio, dentro questi vestiti da 500 dollari, e mi sembra di vedere un'altra persona.
Questo non posso essere io, Cristo!
Anche Taylor me lo ha fatto notare, e io mi sono rifiutato di ascoltarlo.
Nikki e i ragazzi... Anche loro sono disgustati da ciò che sono diventato.
Ho detto a Jake che è un "pezzo di merda", non ho accettato la realtà solo perché mi fa schifo ammetterlo, ma in pratica sono IO ad essere letteralmente intriso di merda fino al cervello. Mi sono "civilizzato", ho cercato di nascondere la mia natura dando retta alle parole e alle lusinghe di Flannery, e in pratica è come se mi fossi tagliato fuori i testicoli dalla patta dei pantaloni.
Ma come ho fatto a ridurmi in questo stato ?!?
Cazzo, se avessi ancora un briciolo di amor proprio, dovrei aver già dato fuoco da un pezzo a questi "stracci firmati" da ricconi. L'appartamento, la suìte da migliaia di dollari, gli alberghi, i ristoranti, i pranzi e le cene di lavoro con i proprietari di quella ditta di cereali del... No, è troppo!
Sono così arrabbiato che, senza rendermene conto, ho appena rotto lo specchio con un pugno.
La mano mi fa male, ma dentro sto ancora peggio.

- E' come se non fossi più io!

E infatti è proprio così.
Che cosa è rimasto oggi di Ricky "Wild Thing" Vaughn?
Una mezza sega di lanciatore, con il braccio moscio e un guinzaglio sul pisello, questo è rimasto.
Con quale coraggio posso guardarmi allo specchio, senza mettermi a vomitare?

- Al diavolo - grido. - Al diavolo questa giacca, al diavolo questi vestiti, al diavolo questa vita da snob... Al diavolo tutto!

E' inutile che continuo a prendermi in giro da solo, Jake ha ragione.
Per come sono ridotto adesso, mi manca solo un vestito rosa e l'orecchino sul lobo destro.
Basta con lo psicanalista, basta con le stronzate varie, la colpa di quanto mi sta succedendo è solo ed unicamente mia.
Sono io a dovermi fare un esame di coscienza da solo, e a capire come uscirne una volta per tutte.
Un momento, che cosa mi ha detto Jake poco fa?
Prima m'era suonato come un'offesa, ma ora... Non lo so, è come se le sue parole mi stessero rimbombando in testa come le campane della domenica.

- Devi trovare qualcosa, dentro te stesso, che sia solamente TUO e di nessun altro... Una volta quel "qualcosa" ce l'avevi, e se fossi in te io passerei anche tutta la notte a cercare di ritrovarlo, perché senza non servi né a me né alla squadra !!!

Penso di cominciare a capire, adesso.
Per la prima volta, da quando è cominciato questo incubo, mi sembra di ricominciare a vedere le cose con maggiore chiarezza.
Alzo lo sguardo e vedo il mio vecchio giubbotto di pelle, lo stesso che mi ha riportato Nikki qualche mese fa. Sembra che ci sia qualcosa in tasca...
Non ci posso credere, guarda dove erano finiti.
E pensare che, quando l'allenatore Brown mi ha costretto a metterli la prima volta, mi facevano sentire un perfetto idiota. Tuttavia è solo grazie a questi che sono riuscito ad acquisire il pieno controllo sulla palla, e a fare del mio lancio veloce un'arma micidiale. Per tutta la stagione ho cercato di mettere a fuoco ciò che non riuscivo a vedere... e non ho pensato invece alla cosa più semplice da fare.
Mi sono fatto umiliare abbastanza, è ora della rivincita!

***

Finalmente sei qui, grandissimo figlio di puttana!

Dico a te, Parkman, noi due abbiamo ancora un conto da regolare.
Se ancora mi serviva una buona ragione, per ritrovare il vero me stesso, adesso ne ho una in più.
Non voglio solo vincere questa partita, voglio bruciarti le natiche con le mie mani, voglio scaricare su di te tutta la rabbia che mi sono tenuto dentro per mesi.
Voglio cancellare una volta per tutte quel sorrisetto idiota dalla tua faccia, e ringraziarti come si deve per il fuoricampo che hai battuto sulla mia palla l'ultima volta.
E' una faccenda personale, adesso.
E' il motivo per cui sono qui stasera.
Voglio la mia rivincita, testa di cazzo, e me la prenderò ad ogni costo.
Al diavolo Beck, non è lui che mi interessa, io voglio SOLTANTO Parkman!

- E' ora alla battuta il numero 15, Jack Parman!

Bravo Parkman, continua ad atteggiarti finché puoi, fra poco ti passerà la voglia di ridere.
Guardami bene in faccia, stronzo che non sei altro, stavolta non ti permetterò di fare il comodo tuo.
Siamo io e te adesso, uno di fronte all'altro, e le mie dita fremono dalla voglia di darti una lezione.
"Patata" mi sta facendo segno di lanciare, è ora di darci dentro!

- CHE RAZZO - la voce di Doyle al microfono è quasi soffocata dall'urlo della folla. - Un lancio di tutto rispetto, ragazzi !!!

Primo strike, Parkman non lo ha neanche visto arrivare.
Non ti illudere, quello era solo l'inizio, ho in serbo per te una palla che non immagini neanche.
A giudicare dalla tua faccia divertita, mi sa che non hai ancora capito niente.
Pensi che si sia trattato di un caso, vero?
Pensi di avere di fronte lo stesso lanciatore dell'ultima volta, e di potermi umiliare come allora, ma hai sbagliato i tuoi calcoli.
Quando avrò finito con te, quella mazza ti sarà utile solo per stare dritto.

- La forza della disperazione - sorride Parkman, cercando per quanto possibile di sfottere. - Va bene, allora faccio sul serio...

Ancora due lanci.
Devo mettere tutto me stesso, devo lanciare con tutta la rabbia che ho in corpo, come se volessi esplodere.
Non ha importanza cosa succederà oggi, domani o chissà quando... Non me ne frega niente, anche se dovessi perdere l'uso del braccio alla fine della partita, voglio solo lanciare questa stramaledetta palla e ficcargliela dove dico io!
Ancora il segno.
Tieniti pronto Parkman, arriva la seconda!

- Parkman sventola e colpisce la palla di striscio...
- FOUL !!!
- Non c'erano né trucchi né inganni in questo lancio, Parkman ha semplicemente toppàto!

E sono due su tre.
Resta ancora un lancio da fare, dopodiché il debito sarà saldato.
Parkman sta facendo scena, forse perché si illude ancora di poter volgere la situazione a suo favore, ma si sbaglia di grosso.
Ho ancora una carta da giocare, quella migliore, il mio asso nella manica!

- Ora ho capito come la lanci - esclama l'idiota, puntandomi contro la mazza con sufficienza. - Ma scommetto che non hai abbastanza benzina nelle palle per lanciarne un'altra!
- Per te questo e altro, Parkman - gli rispondo io. - Ora ti lancerò il vecchio TERMINATOR... Se lo beccherai, potrai ribattezzarlo!

E' il momento della verità.
Tutti gli occhi sono in attesa di questo lancio, un lancio che deciderà tutto, e stavolta sarà una palla memorabile.
Sento lo sguardo di Jake e degli altri, e mi sento ancora più carico, non è difficile in effetti: devo solo ricorrere al mio lancio più veloce per bruciare Parkman sul piatto.
Anche "Patata", pronto a ricevere la mia palla, sembra voler dire qualcosa a quel monumentale sacco di letame...

- Signor Parkman - gli dice. - Lei è un bravo giocatore, ma volevo dirle... Che il treno sta arrivando, e adesso c'è lei sui binari, pezzo di cacca!

Parkman se la ride come suo solito.
Ormai non è più tempo di chiacchiere, saranno i fatti a dimostrare chi vince e chi perde.
Ma, a giudicare da quello che sento scorrere nel braccio in questo momento, sarà già tanto se Parkman riuscirà ad andarsene via dal campo sulle sue gambe.

- Al diavolo i segni... Butta qua, Ricky !!!
- Ed ecco che Vaughn sta per lanciare la palla della verità!

Rabbia, una palla carica di rabbia, non mi occorre altro.
Tutti i miei muscoli sono tesi in questo lancio: sollevo il piede, piego il braccio all'indietro e carico tutto il peso del corpo per dare velocità alla palla.
E' come se tutto si muovesse al rallentatore, ma in realtà è una saetta bianco-ovale che schizza dritta verso il guantone ad una velocità di 155 all'ora.
La traiettoria è semplice e diretta, ma è troppo veloce perché Parkman possa ribatterla, e infatti il povero illuso sventola la mazza a vuoto come un coglione...

- STRIKE !!!

E' fatta, abbiamo vinto, "Wild Thing" è tornato!
Questa partita ci qualifica per i campionati mondiali, ma in questo momento non me ne importa nulla.
Lo so, forse mi sto comportando ancora da egoista, ma il sapore della rivincita è troppo dolce per non gustarlo fino in fondo.
Dopo mesi di amarezze, sono finalmente riuscito a ritrovare ciò che mi mancava, sono ritornato nuovamente me stesso.
Ora che ho aperto gli occhi, posso mandare elegantemente al diavolo anche Flannery.
Non ho bisogno di lei.

Non posso vivere accanto ad una donna che vive solo per la carriera e il successo.
C'è solo una ragazza nella mia vita, una ragazza capace di prendermi e accettarmi per quello che sono, ed è solo lei che voglio...

- Nikki, aspetta!

Balzando oltre il muro che separa il campo dagli spalti, la chiamo a gran voce. Lei e i ragazzi dell'istituto si voltano a guardarmi, anche se con un'ostilità più che giustificata, ma devo chiarire assolutamente questa faccenda con loro prima di perderli per sempre. Ho fatto molte stupidaggini, ferendo i sentimenti di chi mi voleva bene, e non mi sono accorto di nulla se non quando l'errore era già stato fatto...
Adesso però è diverso.
Voglio ricominciare tutto daccapo, imparando a mettere l'amore e gli affetti al primo posto, e voglio veramente essere una persona migliore anziché un tronfio damerino smidollato per fare pubblicità.

- Senti, l'altra sera mi sono comportato da stronzo e volevo scusarmi...

I ragazzi sono ancora arrabbiati, e non posso certo dar loro torto, ma appena menziono i biglietti gratis per i Mondiali i loro volti si illuminano con sorrisi che spazzano via tutto il rancore.

- Ehi, ci puoi stare - esclama uno di loro. - Insomma dai, perdonalo!

Nikki sorride e mi rivolge uno sguardo più che comprensivo.
Senza dubbio ha capito che sono sincero, e che non voglio più fingere di essere quello che non sono.
Forse è prematuro pretendere da lei qualcosa di più ma, almeno per il momento, per me è più che sufficiente così.
Per un attimo entrambi ci guardiamo negli occhi, anche se non sappiamo bene che cosa dirci.
Ci sono state troppe incomprensioni tra noi, per poterci passare sopra in una notte, ma da qualche parte bisogna pur cominciare.

- Voglio che festeggi con me - le dico, con una nota più che seria nella voce. - Un'ora sola, o un anno... Non importa, basta che festeggi con me!

Lei emette un sospiro, probabilmente rassegnata al pensiero di non riuscire a "staccarsi" dal sottoscritto. Sa perfettamente che non sono un tipo facile da sopportare, sotto qualunque aspetto, tuttavia sa anche accettare la parte migliore di me assieme a tutti i difetti che possiedo.

- Va bene - risponde. - Però cominciamo con un'ora, okay ?

E che un'ora sia.
Intanto, nello spazio di un solo momento, questo nostro abbraccio mi sembra già senza...

FINE

   
 
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