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Autore: Micettina    06/06/2012    0 recensioni
Ho 16 anni e mi chiamo Azzurra, sono sempre stata diversa dalle ragazze della mia età..fisicamente non ho nulla da invidiare, i miei capelli biondi cenere a onde li avevo presi da mia madre e gli occhi blu limpidi come il mare da mio padre. Loro erano separati da poco ma ero felice cosi..un giorno mentre ero ad una mostra di galleria d'arte conobbi Robert, da quel giorno divento il mio migliore amico, mi aveva fatta sentire da subito a casa anche se ad Olvia ero una straniera, il suo sorriso era caldo e accogliente e lui un ragazzo speciale. Quella città per me era fantastica, aveva tutto ciò che ero..la mia passione per la storia, con musei e chiese antiche..invidiata come turismo. La mia grande passione e non che sogno per un futuro era la foto.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Storico
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Come ogni mattina apro la finestra della mia camera e sorridendo a occhi chiusi annuso l' aria. Il mare, il sale, il rumore del mare e delle onde...insieme al rumore dei gabbiani erano casa, insomma. Ma era ora di andare a scuola cosi con la maglia grigia e gli strip tutto sul grigio senza scarpe vado verso la cucina, mia madre era già vestita con il suo completo blu scuro e capelli perfettamente uniti pronta a mangiare una fetta di toast ma io glielo rubo e lo mordo dandole un bacio in guancia dicendole :
  • Buongiorno
  • Piccola, dormito bene ?
Senza darmi retta teneva gli occhi concentrata su dei fogli, il suo lavoro la prendeva molto ma era presente per me, sempre..e a me bastava. Dandole un bacio vado verso il bagno.
Dandomi una sculacciata prende la sua 24ore e chiudendo la borsa va via, entro in bagno e togliendomi tutto mi infilo sotto la vasca con acqua tiepida e butto il mio solito sapone a palline ai mirtilli, finito metto l' asciugamano addosso e andando in camera metto i miei soliti pantaloncini di jeanz chiari e una maglia nera e mettendo le solite infradito nere asciugo i capelli che vengono lucidi e le solite onde. 
Afferro un libro e mettendolo in borsa vado verso la spiaggia, il sole era alto e caldissimo con almeno 40 gradi..scendo la solita stradine con ciottoli ed ecco in due minuti che arrivo alla spiaggia, affollata come sempre metto i miei occhiali neri e cerco di trovare un posto in riva al mare e finalmente con il sudore che mi colava dalla fronte vedo uno spazio giusto per me. Stendo il telo e togliendomi la maglia e i pantaloncini sono con il mio costume nero comprato da poco che mi evidenziava il seno piccolo ma sodo e il sedere altrettanto, poggio i vestiti dentro la borsa ed ecco che sento un fischio diretto a me che mi fa ridere.
Ero tranquilla dopo essermi rinfrescata con l' acqua cristallina e facendomi sentire rinata, mi prendevo il sole da circa un' ora ma ecco un' ombra che mi copre il viso cosi apro gli occhi e infastidita urlo :
  • Cretino, mi fai ombra !
  • No..no..no, non sono modi per una bambina.
Lui, Robert, con la sua maglia blu e il costume nero ed arancione aveva la tavola da surf in spalla, stende il suo telo accanto al mio e poggiando la maglia e gli occhiali i suoi occhi verde scuro si notano perfetti con i capelli biondi. Era un' appassionato di sport, correva per due ore la mattina presto e poi ancora dopo cena..lo prendevo in giro spesse volte visto che io dopo mezz'ora ero sfinita, era pomeriggio e io stavo per andare a casa ma lui prima che vado buttato nel suo telo bagnato mi dice :
  • Stasera c'è una festa, mi hanno invitato. Vieni ?
  • Lavoro ? Non so..
  • Si. Dai, ho bisogno che mi salvi.
  • Ma si, oggi non ho ancora fatto un' opera di carita. 
  • Allora ti aspetto in spiaggia, scricciola
Metto gli occhiali neri e con un sorriso me ne vado. Arrivata a casa faccio una doccia per togliermi il sale e il sole da dosso ma l' afa mi fa addormentare. Senza rendermene conto avevo dormito tutta la sera cosi appena apro gli occhi e vedo ora subito spalanco l' armadio e prendo il vestito che spiccava tra tutti, color blu elettrico con dei bottoni neri davanti aderente ma comodo, le scarpe nere e i capelli semplicemente sciolti, non ricordavo quando l'avevo comprato o se me l'avevano regalato ma mi faceva più grande e bellissima, modellando il mio corpo molto magro ma formoso.
Guardandomi nel mio piccolo specchio metto del correttore e del mascara con del rossetto rosa e via..era tardi, tardi ! Corro ed ecco che in dieci minuti sono arrivata, un grande gazebo bianco con mille luci piccole appese rendeva tutto elegante ma semplice, inizio a camminare guardando intorno a me, c' erano dei tavoli rotondi con tovaglie bianche decorate con semplicemente candele colorate accese profumate.
Ai lati del gazebo dei vasi alto pieno di orchidee colorate e gambi di legno, dei camerieri giravano con analcolici e alcolici..guardavo per vedere se trovo Robert ed eccolo ! Era bellissimo con la sua aria elegante e i suoi occhi verde scuro con il suo completo nero ma che senza cravatte lo rendevano perfetto. Non mi dice niente solo silabba tra le labbra un - Grazie scricciola - Prego - e lasciandomi girare per i tavoli continua a parlare con un ragazzo..passo mezzora e stavo bene, mi sentivo a mio agio.
Ma poi mi scoccio e cosi sto per andare a salutarlo quando da dietro le spalle mi sento chiamare.
Quella voce ! Io la conoscevo, era lui..Tom. Colui per cui avevo preso la prima cotta prima di trasferirmi, colui che per prima mi aveva ferita con insulti, offese e ingherie..ciò mi riapre una ferita, una ferita che pensavo fosse scomparso ma mi sbagliavo, continuo a camminare sperando che mi ignorasse mentre cercavo di non piangere quando insiste e mi viene a sfiorarmi il braccio e con la voce confusa mi dice :
  • Non mi riconosci..? So-
  • Mi ha confusa. Buona serata.
Ecco Robert, da lontano vede la scena cosi si volta verso di me che proprio in quell' istante cercavo il suo sguardo, il suo affetto, la sua protezione, i suoi occhi vedendo i miei bagnati di lacrime si fanno furiosi e protettivi e lasciando perdere tutti e tutto corre dritto verso di me, arriva mentre io faccio dei passi in avanti e mi capulto nel suo petto..lo stringo con le braccia che essendo piccola rispetto a lui alto come era sentendomi ancora pù al sicuro..quel ragazzo era distante ma non troppo per essere preso a pugni da Robert, era sempre protettivo e geloso di me, io ; la sua sorellina minore.
Mi guarda abbassando il viso e mi dice :
  • Cosa ti ha fatto ?!
  • Niente..nien-te. Po-
  • Qui ho finito, scricciola. Ti porto a casa.
  • Grazie.
Dopo mezzora che camminavamo senza scarpe tra la spiaggia fredda mi ero calmata, mi sentivo più sicura,  in me. Alla fine ci sediamo su una roccia, guardavo il mare buio ma in tumulto come ero...io, dal locale ecco una canzone che mi piaceva e piacevole..al suono.
Sei la donna del mio amico...e a qualunque costo non possiamo fargli questo..
Dirti si sarebbe facile..
Se io fossi in me ti trascinerei in questo letto..non ci penserei>
Mi innamorerei come forse io non ho fatto ancora..! 
Scappa via, scappa viaaa, scappa via ! 

Vedevo che Robert era in imbarazzo, giocava a tirare pietre a mare ma mi guarda in un modo nuovo..dicendomi :
  • Non ti ho detto che sei una favola stasera. 
  • Dici..? 
Era troppo strano, quei complimenti non erano nostri..cosi vedendo che mi sentivo a disagio ritorna a guardarmi con affetto e di dolcezza facendomi ricordare il giorno che ci eravamo conosciuti mi dice :
  • Stai meglio, vero ?
  • Si..però ti ho rovinato la serata
  • Oh, no..mi hai salvato ! Stavo quasi uccidendomi con tutte quelle chiacchere.
Era cosi la nostra amicizia. Lui sapeva quando essere serio e quando farmi ridere, quando guardanomi sapeva che doveva salvarmi o quando non chiedermi nulla..e cosi facendomi ridere ora vedevo il suo viso serio sapendo che voleva domandarmi, raccoglie un pò di sabbia e passandola tra le mani mi guarda e mi dice :
  • Aveva ragione, tu lo conosci, vero ?
  • N-o..no.
  • Ti ricordo che parli con me..non sei brava a nascondermi le cose.
Lui mi conosceva come una ragazza matura, che non aveva paura di niente e di nessuno, che sapeva reagire a ogni situazione e che non si faceva battere. Come potevo dirgli che tutto ciò. Che ero era una...farsa ? Una ragazza che esisteva solo da quando abitavo li ? Ma tra noi non c'erano mai stati segreti, equivoci cosi con la paura nel cuore mi alzo dalla roccia e pulendo il vestito gli dico :
  • Camminiamo ?
I capelli con il leggero vento caldo e appiccicoso me li poggiava davanti al viso, mi fermo davanti a mare e Robert di fronte a me con le braccia incrociate. Con la mano mi sposta i capelli dal viso e non sapevo perché ma una strana sensazione di imbarazzo mi fa arrossire, quando le sue dita sfiorano le mie labbra piccole e carnose un groppo si ferma alla gola e non scende. 
Che mi..succedeva ?! Prendendo coraggio gli dico :
  • Si, lo conosco. Ma quando qualcuno ti fa cosi tanto male vorresti fingere. E io lo fatto..tu mi co-
Mi stavo fermando li abbassando il viso ma lui mi tocca il naso e mi dice sorridendo e certo mi dice :
  • Basta. Tu sei mia amica, la scricciola e se si avvicina promettimi che mi chiami.
  • Certo..
  • Vieni qui.
Poggiato il braccio nella mia spalla ricominciamo a scherzare e ridere sentendomi leggera e libera. Gli volevo un gran bene e come sempre mi aveva dimostrata che non poteva esserci un amico migliore di lui al mondo..lui era la mia colonna portante. Alla fine gli dico :
  • Casa ?
  • Casa, scricciola.
Cosi andiamo verso casa mia, arrivate nelle scale di legno e il portone bianco mi da un bacio e vado, era mezzanotte e la serata era stata la serata più stancante ma emozionante che avevo previsto cosi togliendo il vestito me ne vado a letto.
  
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