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Autore: Mushroom    06/06/2012    4 recensioni
"Perché lui ci aveva pensato. Lui pensava sempre a tutto. Lui pensava sempre a John."
|Post 2x03| Raccolta|
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Jim Moriarty , John Watson , Molly Hooper, Sherlock Holmes
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Titolo: Goes the clock
Fandom: Sherlock (BBC)
Personaggi: Sherlock Holmes; John Watson 
Rating: Verde
Avvertimenti: Spoiler {2x03} Slash, se ce lo volete vedere o/
Wordcount: Con o senza canzoncina psicopatica? Contiamo solo le parole effettivamente scritte, vah ù_ù -
370
Note: Canzoncina psicopatica di Doctor who + Me che non scrivo da tanto tempo = questa cosa che troverete qua sotto. Ambientata durante la 2x03. Credo di aver detto tutto. Ora posso eclissarmi e prendere i miei coriandoli e iniziare a lanciarli in preda alla gioia da fine della scuola.

________________

Tick tock goes the clock
And what now shall we play?
Tick tock goes the clock
Now summer’s gone away? 

James Moriarty stirò le labbra in un sorriso compiaciuto e sorseggiò il thè offertogli.
Osservò Sherlock Holmes e, per la prima volta, la sua mente si flesse.
In un modo del tutto nuovo, si dilatò e ripiegò, finché l’immagine di Sherlock Holmes divenne simile a quella di una bambola di pezza. Inerme, nelle sue mani.
Stava solo aspettando, per bruciarlo.
(Bruciarlo bruciarlo brucialo)
Come piaceva a lui.
Era un gioco incredibilmente divertente.

Tick-tock goes the clock
And what then shall we see?
Tick-tock until the day
That thou shalt marry me?

Molly Hooper strinse le labbra, lo sguardo, incerto, che faceva su e giù, su e giù.
Sul cadavere – identico, perfetto, ancora caldo – e su Sherlock – vivo, sul tetto, al telefono – e si chiese perché lo stesse aiutando.
(Perché lo amava, che stupida)
E perché avesse detto sì.
(Amava, tanto, troppo)
E l’unica domanda che gli aveva fatto, dopo aver acconsentito, era stata “E cosa ne sarà di John?” e Sherlock non aveva risposto.
(stupida stupida stupida)
Perché lui ci aveva pensato. Lui pensava sempre a tutto. Lui pensava sempre a John.

Tick-tock goes the clock
And all the years they fly
Tick-tock and all too soon
You and I must die

Sherlock Holmes sapeva – razionalmente – che il salto sarebbe stato tanto breve quanto inscenato; sapeva a che velocità stava andando il vento, a quale altezza si trovava, con quale traiettoria avrebbe toccato terra e, ancora, quanti secondi gli servivano per far pensare – al mondo – di essere davvero morto. Ed è sul ciglio, e John gli urla di no, non farlo, stare fermo. E per un momento, uno soltanto, tentenna.
(non voglio cadere, non voglio cadere, non voglio cadere)
Ma poi lo fa. Davvero. Cade, anche se ne ha paura – ne ha paura.
Chiude gli occhi e sente solo una voce.
Sherlock!»)

Tick-tock goes the clock
He cradled her and he rocked her
Tick-tock goes the clock
Even for the Doctor

John Watson si era rifatto una vita.
Aveva smesso di svegliarsi nel cuore della notte (urlando) e di guardare il mondo come se non lo riconoscesse. Ci aveva messo una settimana per la seconda, un po’ di più per la prima.
Aveva semplicemente ripreso a lavorare, ripreso a uscire, ripreso a frequentare ragazze
(Senza che venissero rapite da organizzazioni criminali).
Aveva anche una relazione stabile con una donna che amava.
Però ancora ci pensava, e qualcosa si attivava nella sua mente
(speranza speranza speranza)
Qualcosa di infondato, stupido, inutile.
Perché – anche a distanza di anni – Sherlock Holmes non poteva essere veramente morto.
Stava solo aspettando, mentre le lancette giravano e giravano e giravano; John Watson aspettava il suo miracolo.

   
 
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