Quattro
cose (è
stato un addio?).
È
finito il vento, ma mi ha arricciato le ossa: è stato
un addio?
Ho la vita esposta e la paura di guardare indietro, dio
mio,
di voltare l’angolo e di saperlo come monito ancora mio.
Non ho pensato: ho visto il freddo della sera e l’ho
bevuto,
era veleno caldo nei polmoni, ma non l’ho temuto.
Non
so che cosa sto facendo, non sto ragionando,
guardo le luci del tramonto fissarmi di rimando.
Ho avuto incubi feroci fino all’altro giorno,
dietro gli angoli l’abisso,
tra le strade la polvere.
Dove sto andando?
Ho
quattro cose: rabbia, rimpianto, disgusto, paura.
Allo specchio un dipinto, alle spalle un buco finto,
sotto la pelle un
vago
tremore e un vento senza dolore.
Cammino veloce, non sto scappando!, ho il cuore in fuori
e una sfida in volto:
“prendimi,
non mi hai ancora vinto”.