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Autore: Marty_ROUGE    06/06/2012    1 recensioni
-Ciao-
Girai lo sguardo e incrociai dei bellissimi occhi azzurri che mi stavano guardando, avevo un debole per gli occhi chiari, e dovevo ammettere che questi erano davvero meravigliosi.
Genere: Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 1.


Ero già in ritardo come al solito, almeno questa volta però non era per colpa mia. La strada che facevo di solito per tornare a casa era completamente intasata da un sacco di ragazze che non facevano che urlare come delle pazze.
Cercai di capire cosa stesse succedendo ma non ci riuscì, ero troppo impegnata a passare tra la folla.
All’improvviso qualcuno mi bloccò.
-Scusa, io dovrei passare- mi rivolsi ad un armadio vivente che mi stava bloccando la strada. Mi rispose solo con un misero “mi dispiace ora non può”.
Cosa?? Stiamo scherzando?
Iniziai ad alterarmi parecchio, anche perché ero veramente in ritardo per la cena. Come minimo Sofia stava dando di matto in questo momento, odiava quando qualcuno era in ritardo e stranamente ero quasi sempre io quella ad esserlo.
Venni completamente circondata da un sacco di persone che piangevano, urlavano e si dimenavano.
Cercai di oltrepassare il tizio che mi bloccava, ma senza risultato, non potevo muovermi in nessun modo.
-Fantastico- dissi sbuffando mentre cercai il telefono nella borsa, dovevo riuscire a chiamare Sofia per avvisarla.
All’improvviso le persone intorno a me iniziarono ad urlare tre volte più forte di quanto non stessero già facendo e iniziarono a dimenarsi da una parte all’altra. Ero circondata da pazzi.
Subito dopo capì cosa stesse succedendo, stavano aspettando un artista, non capì esattamente chi.
Non appena qualcuno iniziò ad uscire, la folla impazzì letteralmente, iniziai ad avere  seriamente paura. Non ero mai stata in una situazione simile.
Volevo soltanto andarmene da qui.
Mi faceva arrabbiare il fatto che dovevo per forza restare bloccata.
-La prego, io dovrei passare, a me non interessa nessuno, davvero. Sono veramente in ritardo..-
Niente, questo scimmione non si muove neanche di un centimetro.

-Ciao-
Girai lo sguardo e incrociai dei bellissimi occhi azzurri che mi stavano guardando, avevo un debole per gli occhi chiari, e dovevo ammettere che questi erano davvero meravigliosi.
Ma che voleva questo da me?
Io voglio solo tornare a casa mia.
Sicuramente notò la mia espressione e capì che non ero interessata e andò da altre ragazze. Mi sentì un attimo in colpa, potevo almeno rispondere con un ciao anche io. Vabè.
Passarono un paio di minuti e  finalmente il passaggio si liberò, cercai di camminare il più veloce possibile, ormai non ero molto distante dalla palazzina in cui abitavo.
 
-Ma dico, sei matta? Guarda l’ora, dovevi essere pronti per mezz’ora fa! Dalila.. vai subito a prepararti.-
-Caspita! Non sono neanche entrata del tutto e mi hai praticamente azzannata, grazie Sofi..-
Sapevo benissimo che sarebbe stata arrabbiata al mio rientro ma, non pensavo così tanto. Prendeva seriamente questa cena. Uffa.
-Ora vado, fammi prendere una mela, sono veramente affamata non mi sono fermata un attimo oggi…- mentre iniziai a mangiarla guardai cosa stesse facendo -che combini? Non dobbiamo andare a cena fuori? Ah.. per tua informazione, non è del tutto colpa mia questo ritardo, sono stata bloccata da...-
-Sei ancora qua? Muoviti! .. Comunque sto preparando degli stuzzichini, tanto dovremmo aspettare non so quanto tempo prima di uscire, visto che tu sei ancora così..- mi fulminò con lo sguardo.

Andai immediatamente nella mia stanza e presi il primo vestito che mi ritrovai davanti, le decolté nere e il resto delle cose che mi serviva e andai in bagno.
Mi feci una doccia veloce, dovevo assolutamente sbrigarmi.
Per evitare di metterci molto tempo optai per un trucco semplice niente di appariscente, non ero quel genere di ragazza. Anche se amavo il trucco più di ogni altra cosa.

Mi stupì della mia velocità, ormai ero pronta.
Uscì dal bagno e trovai i nostri amici seduti sul divano, iniziarono a fissarmi come se avessero visto una sconosciuta.
Non amo vestirmi elegante, erano poche le volte che indossavo un vestito e dei tacchi, soltanto per delle occasioni importanti. Questa cena non lo era ma ero stata supplicata e obbligata da Sofia e Ashley. Loro si che amavano i vestiti e i tacchi altissimi.
Detto con tutta sincerità stavo da dio in converse.
 
La cena andò benissimo, amavo passare del tempo con loro, ormai per me e Sofia erano diventati la nostra seconda famiglia, ci avevano aiutate così tanto ad ambientarci qui a Londra e per qualsiasi problema loro c’erano.
-Io andrei in discoteca adesso.- consigliò Brent.
Lui è il più mondano di tutti, non si perdeva una serata neanche quando stava male.
-Ottima idea, io direi di andare al MoS, ho un amico che ci farebbe entrare subito.-
Josh notò immediatamente la mia espressione di disaccordo, il Ministry of Sound era una delle discoteche più famose di Londra, per poter entrare devi fare una fila lunghissima e quando è il momento di entrare sei già stanco. Mi sarei sentita completamente fuori luogo lì.
-dai tesoro, non preoccuparti. Giuro, starò tutta la sera al tuo fianco, ti farò da guardia del corpo- aggiunge ridendo. Josh sapeva sempre tirarmi su di morale e strapparmi un sorriso anche nei momenti più difficili, mi fidavo molto di lui.

-E va bene, andiamo al MoS, ma vi avverto. Non voglio fare tardi, ho un impegno per domani mattina.- Mentì.
Non appena finì di parlare esplosero tutti dalla gioia.
Ormai ero a Londra da cinque mesi ed eravamo andati in discoteca tutti insieme soltanto tre volte, avevo sempre rifiutato inventandomi scuse assurde. Questa volta però non potevo fare nulla, dovevo sacrificarmi e cercare di divertirmi.

Come promesso da Josh non appena arrivammo ci fecero entrare tutti. Per un momento mi sentì quasi un personaggio importante superando tutte queste persone che stavano in fila da non so quanto tempo.
Non ero mai stata in questa discoteca, ne avevo soltanto sentito parlare in giro. E dovevo ammettere che l’atmosfera era bellissima e anche la musica.
Rimasi incantata ad ammirare la sala, le persone che danzavano in mezzo alla pista, le luci che formavano strane sagome nel soffitto, il dj che incoraggiava tutti ad andare a scatenarsi, tutto.
-ehy italiana, non vorrai mica restare tutta la serata ferma a fissare gli altri?-
-sai, non è mica male come idea- risposi ridendo.
-dai andiamo, ti offro da bere. Tranquilla, non ti farò ubriacare.- mi abbracciò e andammo verso il bancone per prenderci da bere.




nota dell'autrice.
Benvenuti nel mio primo capitolo. Per adesso non si capisce molto, la storia deve ancora iniziare :)
Spero vi piaccia :3
Martina

  
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