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Autore: Ornyl    06/06/2012    4 recensioni
Rovino le fiabe,sì.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Quando compirà sedici anni,si pungerà con un fuso e morirà!-
Tutti erano indignati per la maledizione appena lanciata dalla vecchia fata nera e la regina si strinse la sua bimba al petto. Le fate erano immobili,ormai non potevano fare altri doni. Però,da dietro una tenda,uscì la settima fata,che non era arrivata a formulare la sua benedizione. Si avvicinò alla culla e agitò la sua bacchetta.
-Io non posso annullare la maledizione della vecchia fata,però posso attenuarla. La principessa non morirà quando si pungerà,ma cadrà in un sonno profondo che durerà cento anni e verrà interrotto soltanto dal bacio del vero amore ..-
 
Una goccia di sangue uscì dal ditino della principessa e subito cadde a terra,senza sensi. Una donna che aveva sentito il suo grido era corsa a chiamare i servi e il re,angosciato e piangente,ordinò di portare la figlia nella grande stanza sulla torre e di poggiarla su un letto di oro e broccato. La fata capì ciò che stava accadendo e accorse al castello. Quando arrivò e vide l'angoscia dei presenti,agitò la sua bacchetta su tutta la corte e servi,animali,domestici,sguatteri caddero addormentati. Persino il re e la regina si appisolarono sul loro trono,appoggiando la testa sulla mano e sospirando piano.
Sul castello calò il silenzio e l'intera struttura venne circondata da una foresta di rovi e spine impenetrabili,fatte crescere apposta dalla fata per non disturbare il sonno della principessa,dei suoi genitori e di tutta la corte. Persino le fiammelle delle candele cessarono di muoversi,e così il vento e così le foglie del giardino smisero di frusciare.
 
Ma la fata non aveva regalato la vita e la giovinezza eterne ..
 
Capitò,cento anni dopo,che un giovane principe andasse a caccia in quella zona. In lontananza,dalla cima di un'altura,vide una grande foresta di rovi dalla quale spiccavano delle torri nere. Strano,sapeva che quella zona era diroccata da anni,ma una leggenda raccontatagliela da piccolo narrava che lì ci fosse un castello in cui dormiva una splendida principessa,e così tutta la corte e i suoi genitori. 
Il giovane sguainò la sua spada e,benchè i compagni lo invitassero a tornare,continuò a procedere verso la foresta di rovi. Al suo passaggio,quelle grandi e strane piante si abbassavano davanti alla sua spada e gli spianavano il passaggio,come animali ammansiti dalla lama. Il giovane finalmente arrivò a quello che doveva essere il cortile e varcò la porta di ingresso. Normale ed immaginabile il suo stupore,ma non meno il suo orrore:intorno a lui c'erano servi,cameriere e sguattere addormentati,con i loro abiti e le loro livree,così come animali,cani e cavalli ..ma tutti con i tessuti calanti e verdastri,in decomposizione avanzata,con le bianche ossa in bella mostra. Ma tutti dannatamente vivi e con il torace che andava su e giù per il respiro.
Disgustato,ma non spaventato,il principe salì lo scalone centrale e vide sempre le stesse scene rivoltanti,poi si fermò davanti una porta socchiusa. La aprì leggermente.
Davanti a lui si aprì una stanza buia,con al centro un grande letto a baldacchino d'oro e broccato. Sul letto riposava una figura con un vestito azzurro e femminile,con i lunghi capelli d'oro che scendevano fino al grembo,sul quale erano posate le braccia e delle mani coperte dalle lunghe maniche dell'abito. Il viso era nascosto dai drappeggi e respirava dolcemente.
Il principe,quasi affascinato da una visione molto più angelica rispetto a quelle che aveva visto precedentemente,si avvicinò alla fanciulla dormiente. Vide una guancia rosa e morbida,poi uno scorcio di labbra vermiglie. Toccò quella meraviglia di pelle,così viva in un castello dominato da morti viventi,ma quella guancia si sgretolò come polvere e lasciò spazio al bianco mortale del teschio. Girò la testa della ragazza,o almeno quello che sembrava:era un teschio bianco e verdastro,con ancora i capelli d'oro attaccati e ciò che rimaneva degli occhi. Le labbra,o almeno ciò che restava,mostravano i segni di un'antica bellezza e invitavano ad un bacio,forse disgustoso,ma sempre bacio.
Il principe avvicinò le labbra a quelle della "ragazza",benchè ne fosse disgustato. Le labbra,anche quelle,si sgretolarono in polvere. 
La creatura,perchè non era certo una bella fanciulla,aprì ciò che rimaneva degli occhi e lo infiammò con lo sguardo mortale. Il principe indietreggiò e mise mano alla spada,indeciso se attaccare una principessa,o almeno ciò che restava.
La creatura,barcollando,si alzò dal letto. Le vecchie ossa marce scricchiolavano come vecchie porte. Si avvicinò minacciosa al principe,che ormai poggiava le spalle contro la parete,immobilizzato dalla paura.
Il giovane provò a mettere mano alla sua spada e la sguainò contro la creatura,poi la trapassò da parte a parte.
Non usciva sangue. Ed era ancora viva e più forte.
La creatura lo afferrò per una spalla con un braccio e con l'altro aggrappò le vecchie e affilate unghia al ventre del giovane. 
Con quegli artigli lo trapassò e,con essi ancora insanguinati,tirò fuori le sue budella ancora pulsanti e poi il suo cuore.
La principessa buttò a terra il cadavere,pulsante e rantolante ancora,e si sedette a gambe incrociate accanto a lui,strappando a morsi pezzi di budella e cuore e ammirandolo. Non era così male,anche se le era venuta fame dopo tutti questi anni.
-Oh,mio principe,come siete bello ..Che onore,siete venuta a svegliarmi dopo tanto tempo ..-
   
 
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