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Autore: BigghLuv    07/06/2012    3 recensioni
[Minho - 2Min]
"Minho continuava a dimenarsi e a gridare.
Solo quando i paramedici gli furono vicino e iniziarono a tastarlo e controllarlo con varie apparecchiature, distese i muscoli e mantenne le palpebre e le labbra schiuse.
Molte persone cominciarono a gridare a gran voce, piangere e sussurrare il suo nome come preghiera.
Taemin si piegò in ginocchio e iniziò a piangere sommessamente, coprendosi il volto con entrambe le mani."
Vi consiglio di leggerla tutta, fino alla fine :P
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Minho, Quasi tutti, Taemin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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The Death



 

Lo stadio era gremito di fans che gridavano a gran voce i loro nomi.
- Key, Onew, Jonghyun, Minho, Taemin! -
Li incitavano con la loro passione e dedizione verso un gruppo di ragazzi che, non solo ballava e cantava, ma soprattutto provava delle emozioni, viveva una situazione psicologica particolare.
La pressione, le richieste e le estenuanti ore di prove riempivano le loro giornate da quattro lunghi anni, ormai.
Erano assetati vi libertà, di poter avere un giorno per loro stessi, per ridere e divertirsi come dei normali ragazzi. Ma non potevano, dovevano godere e soffrire del successo.
E, tale imposizione, non era sempre facile da gestire.
Persino dal punto di vista fisico.
Quando, verso la parte finale di Sherlock, Minho si accasciò sul palco sconvolto da innumerevoli spasmi, tutti gli altri membri si gettarono immediatamente di fianco a lui sconvolti, tentando di capire cosa potesse essere successo.
Il ragazzo castano pareva in preda ad una crisi epilettica ed il suo corpo scalciava e colpiva tutti coloro che si avvicinavano troppo.
Tutti gli spettatori del concerto smisero di gridare e iniziarono ad osservare la straziante scena inorriditi, mentre Key iniziò a gridare di chiamare un’ambulanza, Jonghyun e Taemin erano rimasti immobili con lo sguardo perso nel vuoto e Onew si copriva la bocca con le mani. 
Minho continuava a dimenarsi e a gridare.
Solo quando i paramedici gli furono vicino e iniziarono a tastarlo e controllarlo con varie apparecchiature, distese i muscoli e mantenne le palpebre e le labbra schiuse.
Molte persone cominciarono a gridare a gran voce, piangere e sussurrare il suo nome come preghiera.
Taemin si piegò in ginocchio e iniziò a piangere sommessamente, coprendosi il volto con entrambe le mani.
Key gridò più che poté e lo chiamò più volte, disperato. Onew e Jonghyun piangevano silenziosamente.
Tutti i membri dello staff erano sconvolti e, quando il manager chiese spiegazioni ai paramedici, uno dei tre giovani scosse la testa e abbassò lo sguardo.
Minho era morto.
Una stella si era spenta e gli SHINee non avrebbero mai più brillato come un tempo.
Probabilmente si sarebbero sciolti per l’enorme trauma di aver perso un compagno di vita in una maniera così orribile.
Molte indagini avrebbero analizzato i metodi dell’ SMTown per prendersi cura dei propri cantanti.
Il palco si spense e una voce comunicò la triste notizia al microfono incitando tutti ad andarsene.
La maggior parte dei fans rimase per dare sostegno agli altri membri, ma alcuni non riuscirono a reggere quello stato di tensione e tornarono a casa sconvolti.
Taemin contemplava il viso del ragazzo, illuminato da una flebile luce ed intaccato dai segni della morte.
La sua pelle era eterea, pallida, mentre le sue membra parevano intorpidite, immobilizzate.
Il maknae cacciò via le ultime lacrime con il lembo della maglietta e si strappò il microfono da dietro l’orecchio.
Vezzeggiò la guancia di MInho per svariati secondi, per poi scendere sul petto e constatare seriamente la mancanza di battiti.
Dopodiché, si sporse verso quel viso sempre così affascinante ai suoi occhi e sospinse le sue labbra umide e carnose verso le esangui dell’amico.
Mentre socchiudeva le palpebre per godere a pieno di quell’attimo di paradiso, due mani possenti lo afferrarono spingendolo ulteriormente verso il ragazzo disteso.
Taemin si allontanò strofinandosi le labbra, mentre osservava furente l’imponente figura di fronte a lui.
Minho aveva sollevato il capo e attirato a se ed ora sogghignava di lui leccandosi le labbra perfettamente disegnate.
- Come sono andato? -
Il biondino si protrasse verso di lui e lo strattonò afferrando i lembi della maglietta.
- Fanculo, Minho. Mi hai fatto prendere un colpo! Non ti saresti doluto svegliare quando tutti se ne fossero andati? -
Il ragazzo dai capelli corvini lo attirò verso di se, portando i loro corpi a contatto e lambendo le sue labbra tumide.
- Non ce la facevo più ad aspettare. Sono un bravo attore, ma non potevo resistere a te che mi stavi baciando in quella maniera audace. -
Sogghignò nuovamente.
- Choi Minho, non posso credere di aver accettato questa idea malsana di scappare con te! -
Assunse un’aria superba, ma non riuscì ad evitare di sorridere e stringere le braccia intorno al collo del compagno e sentire il suo respiro tra i capelli.
- Dio, non vedo l’ora di lasciare tutto alle spalle e fare l’amore con te ovunque. -
Strinse la presa sui fianchi del compagno.
- Mi sento leggermente in colpa per questa sceneggiata, ma era l’unico modo per far sciogliere il gruppo senza dover spiegare niente a nessuno. Non ci hanno mai accettati per quello che siamo e sentiamo l’uno per l’altro, perciò…. -
Taemin lasciò decadere l’ultima sillaba e posò la tempia sulla spalla di Minho che gli accarezzò i capelli lucenti.
- Che si fottano. Ci ameremo con o senza di loro. Anche Kibum, Jinki e jjong erano diventati degli stronzi omofobi… -
Si librarono nei rispettivi occhi con un intenso sguardo prima di intrecciare le dita delle mani e dirigersi verso l’uscita dal loro incubo più grande.
La prigionia dei loro cuori.
   
 
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