What’s there over the Sky? Maybe...answers? I’ll watch until I’ll go over it, and I’ll tell you...what there is, over the Sky, Quando Dio rimaneva seduto con aria annoiata e di sufficienza su una delle tante preziose sedie fatte per lui nei meandri della Gilda, ha sempre guardato il cielo con occhi vuoti e senza pensare a cosa potesse racchiudere tutto quell’azzurro splendente. Un giorno, Lucciola gli si era avvicinato con la solita delicatezza e con pacatezza gli rivolse una curiosa domanda: “Oggi il cielo è particolarmente bello; non trovate, Vostra Eccellenza Dio?” “Mh.” Si limitò a rispondere il ragazzo, giocherellando con il pendente dorato legato alla sua treccia. Era stato preso alla sprovvista da quella domanda così consueta, ma allo stesso tempo così difficile da rispondere. Da quando vivevano sulla Silvana, Lucciola lo invitava a esprimere un parere su argomenti che, se gli fossero stati esposti, ne avrebbe riso con sdegno e disprezzo; ma ora, rimane stupito di ogni singolo particolare, anche il più futile: era il sapore della Libertà. LIBERTA’. Che bella parola. Che emozione provava,vedendo quel cielo così azzurro e senza confini. Lucciola gli aveva chiesto se trovasse bello il cielo. Certo che lo trovava bello! Così azzurro, così abbagliante, così grande, così…infinito. Quel cielo che guardava dal suo piccolo, sapeva che non corrispondeva neanche alla più piccola parte di quel grande spazio così bello e cangiante. Sul serio, non aveva mai visto di più curioso del cielo: mai sempre uguale. Un giorno così terso da farti venire il capogiro; un altro, talmente nero che sembra di esser cieco; a volte si decora con candide nuvole di ogni forma e morbidezza. Per Dio, il momento più glorioso per il cielo, era quando il sole decideva di renderlo unico protagonista della sua ammirazione tingendolo prima d’oro, poi di rosso, viola, indaco e alla fine scompariva del tutto, mostrando un lenzuolo di blu intenso punteggiato di piccoli diamanti puri come il cielo stesso. Qualche giorno dopo, gli è stata fatta di nuovo l’insolita domanda, ma questa volta, è stata Alvis a pronunciarla: “Oggi il cielo è proprio bello; non credi Dio?” Questa volta il giovane aveva la risposta pronta: “Certo, Alvis. Sai, io…” e le raccontò tutto ciò che il cielo rappresentava per lui; le emozioni ce gli dava; e la libertà che riusciva finalmente a respirare. Si fermò all’improvviso, notando lo sguardo della piccola biondina; si aspettava che si mettesse a ridere, ma non fu così. “Perché ti sei fermato?- disse quasi dispiaciuta- Mi piaceva quello che stavi dicendo.” Dio fu colto ala sprovvista: quella ragazzina aveva davvero compreso il suo discorso? Si limitò a sorridere e disse: “Non lo so,Alvis.” Lei sorrise “Allora ti farò un’altra domanda: secondo te cosa c’è oltre il cielo?” Lui ci pensò su. “Mmm…non lo so, mia cara. Forse…risposte.” La piccola Alvis lo guardò con innocenza, poi si voltò verso il cielo “Ti dirò il mio sogno: io voglio saperlo. Io continuerò a guardare il cielo, fino a che non andrò oltre. Sarà allora che ti racconterò…cosa c’è oltre il cielo”.