Animi nobili

Capitolo 11: La battaglia

Ormai mancava poco all'arrivo al castello. Con il ritorno della principessa tutto era aumentato di ritmo e lei aveva preso subito le redini dell'esercito. Era riuscita a far muovere gli uomini anche se avevano perso fiducia ed era sempre più sicura che ce l'avrebbero fatta. I suoi migliori uomini erano stati dimezzati, ma non per questo si era abbattuta. Lei aveva un'arma in più rispetto al nemico e solo lei lo sapeva.

Bulma cavalcava il suo stallone nero e guidava, dopo tre giorni di marcia, i suoi uomini verso il campo di battaglia. Le sarebbe piaciuto poter combattere con i propri uomini ma lei non sapeva usare una spada e quindi dovette lasciare il posto al Comandante e aspettare l'esito della battaglia dall'accampamento.

Goku le si avvicinò sul suo cavallo e la guardò negli occhi.

“Cosa devo fare con il Principe nel caso vincessimo.”

Aveva capito tutto anche se lei non gli aveva detto niente, ma lui la conosceva meglio di chiunque altro e la sapeva leggere con niente. Ma non poteva esporsi, nemmeno con lui, non voleva che qualcuno sapesse che si era innamorata del suo nemico. Per nessuna ragione al mondo lo avrebbe ammesso durante quella guerra.

“Non so cosa tu intenda. Fanne ciò che vuoi a me non interessa.”

Quelle parole le costarono molto e dentro di sé si maledisse da sola. Non voleva che nessuno facesse del male al suo Principe ed era consapevole che se Goku lo avesse ucciso, una parte di lei, non lo avrebbe mai perdonato.

“Ho capito. Auguratemi buona fortuna principessa.”

Le sorrise con quel volto innocente di un ragazzo che combatteva solo perchè lei glielo aveva chiesto. Solo per difendere una lotta che non gli apparteneva. Bulma lo guardò e si accorse di dovere molto a quel guerriero: se non fosse stato per lui ora non sarebbero a quel punto.

“Buona fortuna Comandante.”

Bulma girò il cavallo per tornare indietro e prima di essere troppo lontana gli disse un'ultima cosa.

“Buona fortuna Goku, e grazie di tutto.”

Goku si portò una mano alla testa imbarazzato, non amava essere ringraziato. Le sue azioni erano dettate dal cuore puro che possedeva e non lo faceva per avere qualcosa in cambio ma solo per aiutare gli altri. Le sorrise, ma lei si era già allontanata.

Il sorriso scomparì dal suo volto e si concentrò sulle indicazioni della principessa. Junior e Crilin lo affiancarono e insieme guidarono l'attacco a quella fortezza.

Vegeta era riuscito a raggiungere il castello prima dei ribelli e si era dovuto subire la furia del Re. Gli aveva dato del codardo e gli aveva detto di sparire dalla sua vista, ma Vegeta non si era abbattuto. Le parole del padre non lo avevano minimamente toccato, anzi, lui non si sentiva affatto codardo, aveva lottato fino all'ultimo per non tradire le proprie promesse ed era andato vicino ad accettare quella pazza proposta della principessa. Ma aveva resistito, il suo orgoglio non gli permetteva di venire meno ai propri doveri.

Dopo una notte di riposo era pronto per la battaglia. I soldati lo avevano avvertito che l'esercito di ribelli si erano avvicinati ed erano pronti ad attaccare. Lui aveva perso i suoi due migliori uomini ed ora poteva contare solo su sé stesso. I generali dell'esercito del Re non gli piacevano, lo avrebbe volentieri uccisi tutti. Nelle battaglie si limitavano ad urlare ordini a destra e a manca ma mai una volta che li avesse visti scendere dai loro cavalli per combattere sul serio. Lui stava sempre in prima fila se non doveva organizzare altri attacchi dall'interno di qualche città. Gli piaceva combattere e non gli era mai passato per la testa di starsene fermo mentre gli altri combattevano.

Era pronto per la battaglia e stava solo aspettando che gli altri generali montassero sui propri cavalli. Uno di loro, il più giovane e meno ipocrita lo accostò.

“Principe Vegeta, so che avete perso i vostri migliori uomini nell'ultimo scontro con questi ribelli. Permettetemi, dunque, di combattere al vostro fianco.”

Vegeta lo degnò di un mezzo sguardo e tornò a guardare l'orizzonte.

“Nessuno combatte al mio fianco se non vuole essere ucciso.”

L'uomo rimase di sasso a quelle parole e tornò al proprio posto senza più dire niente. Il futuro Re era una persona davvero fredda e distaccata e forse sarebbe stato peggio del tiranno che ora sedeva sul trono. Nella testa del giovane si formarono delle immagini terribili che cercò di allontanare in fretta. Quella era la sua prima battaglia e doveva rimanere concentrato se non voleva lasciarci le penne.

Vegeta diede il segnale e l'esercito reale partì all'attacco.

I due eserciti si scontrarono a metà della vallata e quando le prime lame si incrociarono la battaglia ebbe inizio.

Goku scese subito da cavallo e iniziò a combattere tra i soldati. Da solo riusciva a tenere testa ad almeno cinque uomini e non ci metteva nemmeno troppo a batterli. Aiutava i propri allenati se li trovava in difficoltà per avere meno perdite possibili. Ma non era del tutto concentrato su ciò che gli accadeva intorno, si muoveva come un automa seguendo il suo istinto combattente, ma la sua attenzione era rivolta ai cavalieri che vedeva combattere. Era in cerca del Principe, anche se non lo aveva mai incontrato era sicuro che lo avrebbe riconosciuto in un attimo. Aveva sentito parlare della sua forza e della sua ferocia, non aveva dubbi che lui fosse tra quei soldati e lo cercava senza tregua. Voleva a tutti i costi combattere contro qualcuno con la fama di essere invincibile.

Finalmente vide un guerriero che metteva a tappeto i nemici con pochi movimenti ben congegnati. Si diresse senza dubbio verso il Principe e si fermò alle spalle dei suoi soldati.

“Lui lasciatelo a me.”

Il combattimento tra quegli uomini si bloccò e tutti lo guardarono. I soldati tornarono a combattere lontani da quei due.

Vegeta e Goku si guardavano per studiarsi, erano in un lato più elevato rispetto al resto della battaglia.

Nessuno dei due voleva iniziare, entrambi stavano aspettando che fosse l'avversario a fare la prima mossa. Entrambi sapevano chi avevano davanti, anche se si erano scambiati solo delle occhiate. Alla fine l'istinto di Goku ebbe il sopravvento e fu lui a fare la prima mossa. Il suo colpo venne parato prontamente dal Principe. Le spade si incontrarono emettendo un forte rumore. L'aria attorno a loro sembrava elettrica e i colpi si susseguivano senza tregua.

Nella prima mezzora nessuno dei due riuscì a far andare a segno i propri colpi. Vegeta iniziava ad innervosirsi, nessuno poteva essere più forte di lui! Goku, invece, si trovava sempre più eccitato da quello scontro, mai nessuno era riuscito a tenergli testa in quel modo, a parte suo fratello. E ora iniziava a credere che sarebbe stato il Principe ad avere la meglio in quello scontro.

Vegeta riuscì a superare le difese dell'avversario e a ferirlo al braccio sinistro, infatti Goku era riuscito a spostarsi per evitare il colpo diretto alla sua pancia. Il braccio ferito non lo vincolava minimamente e riuscì anche lui a far andare a segno un colpo.

Vegeta venne ferito al braccio con cui reggeva la spada. Il muscolo ferito cedette e gli cadde la spada di mano. Con un movimento fulmineo la raccolse con la mano sinistra e ricominciò a combattere. Le ferite aumentarono per entrambi. I due combattenti erano stremati e stavano per cedere. Sembrava che nessuno riuscisse ad avere la meglio quando Goku ferì al fianco Vegeta e lo disarmò.

Il Principe cadde in ginocchio, le gambe non lo sostenevano più e quando vide la spada dell'avversario avvicinarsi al suo collo chiuse gli occhi aspettando il colpo mortale.

Continua...