INTRODUZIONE
 
-E dopo aver trascorso una vita piena, Sephiae si ritrovò sul letto di morte a ripensare a tutte le sue avventure: ripensò alla sua nomina ad arcimago, alla guerra per riportare l'ordine a Skyrim, alla sua fuga dalla prigione assieme all'amica Yangin e a tante altre avventure più o meno adrenaliniche.
Proprio la sua amica, la sua unica amica, ora le teneva la mano e le diceva che sarebbe andato tutto bene. Ma lei non aveva bisogno di rassicurazioni: era certa che un giorno l’avrebbe rivista e insieme avrebbero condiviso l'eternità, cos'altro importava?
Le palpebre si fecero sempre più pesanti, come se i suoi occhi non volessero vedere più nulla e fossero già pronti ad abbandonare Tamriel, così li chiuse.
Sì, era pronta anche lei. Salutò debolmente Yangin e si rilassò in attesa della fine.
La morte la colse con il sorriso sulle labbra ed una vita appagante alle spalle.–