08/06/2012
1 recensioniTra tutti i fiori prediligeva le rose rosse che teneva anche in casa. Da sempre il suo desiderio fu quello di sposare il suo servitore e avere un bouquet ricolmo di rose.
Ma persino lei, una giovane fanciulla dell’alta nobiltà, si rendeva conto che quel desiderio era destinato a rimanere tale. Il suo ceto le impediva di coronare il suo sogno d’amore e le rigide regole che l’etica imponeva non avrebbero mai accettato che il bouquet di una sposa contenesse il colore rosso.
“ Non conosco quei fiori.
Già. Neanche io ne sono a conoscenza. ”
Quel terribile destino cominciava a serrarsi intorno a lei ogni giorno che passava, insieme alla consapevolezza che era impossibile sfuggirgli. La sua vita, scelta per se da altri, le scorreva davanti agli occhi: avrebbe sposato un uomo che non amava, avuto dei figli per assicurargli una discendenza forte, e infine, dopo una vecchiaia tranquilla e beata, sarebbe morta lasciando una ricca eredità ai figli che in vita non le erano mai stati vicini. Nonostante questo prospetto poco allettante, in lei non vi era il coraggio per ribellarsi a quel padre così austero e pieno di se sotto quei baffi possenti, né il desiderio di perdere le proprie ricchezze e finire i propri giorni per strada o in convento. Cosa fare? Persino l’immagine di un suicidio sembrava più sublime e adatta ad una come lei.
“ Dobbiamo tagliarli?
Sì. Tagliamoli. “
Una fine tragica che avrebbe fatto parlare di lei tutta l’alta società austriaca. Non le dispiaceva affatto immaginarsi la scena; il giorno dopo le domestiche disperate l’avrebbero trovata nel suo letto, senza una goccia di sangue ma priva di vita, con una rosa rossa sul petto. E magari avrebbe potuto lasciare anche una lettera d’addio alla famiglia e al suo amato, ammesso che gli avrebbero permesso di leggere le ultime parole di colei che amava prima di sbatterlo fuori di casa con un’ingiusta accusa di omicidio sulla testa. Quale miglior coronamento per una vita così miserabile? Era quasi sul punto di decidersi a procurarsi il veleno che l’avrebbe allontanata da quella prigione di disperazione e sofferenza quando qualcosa di piccole dimensioni le si parò davanti, dando una nuova piega al suo destino che sembrava ormai già scritto.
“ Noi presentiamo i fiori alla nostra regina. “
Un patto. Un desiderio. L’anima in cambio. Tutto ciò le pareva di averlo già letto in qualche romanzo che era stata costretta a leggere durante le noiose ore passate in compagnia del precettore, eppure lì, in quel momento, sembrava reale. Non sapeva cosa fosse quel minuscolo essere e l’idea di vendere la propria anima la spaventava terribilmente ma allo stesso tempo il pensiero di veder esaudito un desiderio, anche il più impossibile stando a quanto diceva l’esserino, la spronava ad accettare. Sfilò la rosa che portava nei capelli e la fermò davanti agli occhi, perdendo lo sguardo su di essa. Solo dopo qualche secondo tornò in se più risoluta che mai a provare se ciò che le era stato detto corrispondeva alla verità. Espresse il desiderio.
“ E i fiori cattivi … “
Come Incubator aveva detto, ciò che chiese le fu concesso, e non solo. Ricevette anche dei poteri straordinari dei quali non avrebbe potuto far parola con nessuno. Non dubitò neanche per un istante che per quel desiderio l’anima costituiva il giusto prezzo da pagare, poiché quell’amore era per lei tutto ciò che la rendeva viva, bella e giovane. Come l’acqua per le rose e il sole per il giorno, Joséphine aveva bisogno di lui. E ora che la propria famiglia non sarebbe stata più d’intralcio, il giorno del matrimonio, il bouquet di rose rosse e il suo sposo le sembravano più vicini che mai.
“ Vanno alla ghigliottina. “
Qualche giorno dopo il piccolo alieno assisté ad una scena alquanto insolita, che sarebbe risultata addirittura odiosa a quanti erano a conoscenza della storia della fanciulla e delle sofferenze che aveva dovuto patire per ottenere il consenso dei suoi genitori. Il comune servitore la spinse via quando quella gli si avvicinò per stringerlo a se, e in quell’istante il cuore della fanciulla che aveva rinunciato a tutto per amore andò in frantumi. Allo stesso modo la rosa che portava tra i capelli fu distrutta, sotto i piedi dell’iraconda contraente. Da quel momento, lentamente ma inesorabilmente, una maledizione cominciò ad impossessarsi del cuore che aveva perso tutto ingenuamente. Cominciò a vivere solo per le sue rose, dimenticando tutto il resto, persino se stessa e il patto che aveva stretto a costo della sua anima.
“ Sì. Tagliali!
Sì. Recidili! “
Quando la rosa rossa divenne nera e ogni petalo si seccò cadendo al suolo, Joséphine divenne la strega dalla natura diffidente; Gertrud, colei che viveva solo per le sue rose e disdegnava tutto il resto in memoria del suo amore perduto.
Solo una maga dalla natura gentile e coraggiosa avrebbe avuto la possibilità di sconfiggere il suo animo sfiduciato e avvilito da quella morsa crudele e tormentosa chiamata “destino” .
/Note dell'autrice/
Prima shot dedicata alla strega Gertrud!
Non credo sia uscita fuori tutto questo
granché ma sulle streghe si sa davvero
poco e non ho saputo immaginare di meglio...
Farò certamente di meglio con Charlotte che è
la mia preferita. <3
Ringrazio in anticipo coloro che recensiranno. uwu