Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: _IlaSwag_    08/06/2012    3 recensioni
Chi non conosce la storia del Titanic?E' la stessa che i due protagonisti Justin Bieber e Rose Sun il primo cantante famoso,la seconda una bella e ricca ragazza,avranno.Gli avvenimenti segneranno nella loro vita e li faranno cambiare letteralmente.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Trauma.


Justin era lì da una settimana,aveva visitato tutta Los Angeles tranne che una cosa:Il mare.Ci tenevo che lo vedesse,ci tenevo che qualcuno visitasse il luogo dove sono cresciuta.
Quella mattina ci mettemmo i costumi,e con la sua Range Rover ci avviammo verso la spiaggia.Avrei voluta fargli da "cicerone" ma lui già sapeva la strada.Parcheggiò e prima che scendessimo mi bloccò.
-Buongiorno amore mio.- mi diede un bacio.Uno di quelli che preannunciano una bella giornata,o comunque te lo fanno credere.Quel bacio che sapeva di dentifricio appena usato,quel bacio che mi scaldò il cuore.
-Buongiorno Justin.- lo risposi sulle labbra.Lui sorrise.Era contento e il fatto che la sua felicità fossi io mi rendeva così importante.In quel momento Barack Obama non era niente in confronto a me.
Ci avviammo mano nella mano sulla sabbia bollente di metà Giugno.Prenotammo due lettini e ci sistemammo per bene.Prima che ci spogliassimo Justin mi scaraventò a terra e iniziò a baciarmi dolcemente.Era buffo pensare il modo in cui ci fossimo conosciuti e in che modo ora eravamo lì su quella spiaggia.Era buffo il modo in cui mi guardava neglio occhi e mi baciava il naso.Era diventato così indispensabile per me.
-Andiamo a farci il bagno?- chiesi.
-Mettiti un pò di crema prima.- mi rispose.Aprii la borsa e non appena la cacciai all'esterno,Justin me la sfilò da mano.Lo guardai sconcertata ma poi capii che voleva spalmarla lui.
Così mi iniziai a spogliare.

 

**

Iniziò a spogliarsi,e ancora una volta ero dinanzi una creatura perfetta,ero dinanzi ad una meraviglia e stentavo ancora a credere che fosse la mia ragazza.
Era tutto normale fin quando la vidi irriggidirsi,impallidile e bloccarsi letteralmente.Il mio cuore iniziò a battere fortemente,ma dalla paura.
-Rose che hai?- le chiesi.Non rispose.Ero in panico.
La presi in braccio e la distesi sul lettino.
-J-Justin,ho paura.- mi disse improvvisamente dopo dieci minuti.
-Amore e di che cosa?-  chiesi piuttosto preoccupato.
Tremava.
-Di restare in costume.- la guardai stupito.Non si era mai fatta un problema su una sciocchezza del genere.
-Ho paura che riaccada quello che è successo allo schiuma party.- continuò poi.
Le feci una carezza e dopo averla baciata l'abbracciai.
-Amore ci sono io con te,non avere paura.- la rassicurai.
-Anche allo schiuma party c'eri tu con me,ma è successo lo stesso.- mi rinfacciò poi.Capii di non essere stato un buon fidanzato e in quel momento quasi volevo uccidermi,ma non potevo farlo,io dovevo vivere per vedere il sorriso di Rose,per essere con Rose.
-E' giorno,posso tenerti più sotto controllo.- rispose cercando di essere il più convincente possibile.
E si convinse.Le misi la crema e arrivammo a riva.In quel tragitto pensai che avesse subito una sorta di trauma e mi faceva star male,forse avrei dovuta portarla da un dottore esperto.
L'acqua del mare non era freddissima e così mi ci tuffai subito.Adoro il contatto con l'acqua,mi fa sentire libero come il gabbiano che mi ero tatuato da poco.Andai sott'acqua,presi fiato e ritornai giù,di nuovo.L'acqua ha quello strano potere capace di far dimenticare tutto e tutti alle persone che ci sono a contatto.Ed è per questo che la amo.Ma mai quanto Rose.
Era ancora sulla riva.Immobile come poco prima.Mi spaventai come poco prima.
-Rose che hai?- le chiesi.Non rispondeva,respirava faticosamente.Le stava venendo qualche crisi,forse respiratoria,forse un attacco al cuore,non ero esperto di quelle cose.
Tremava.Ancora una volta tremava.
-E se annegassi?- mi disse all'improvviso balbettando.
-Perchè mai devi annegare?- le risposi cingendo le spalle con il mio braccio.
-Quand'eravamo sul Blue Sky stavamo per annegare,eppure non ce l'aspettavamo.- mi ricordò.Era chiaro,a quel punto,che avesse subito un trauma.
-Sai cosa mi ha insegnato un mio maestro che non ho mai conosciuto?- le chiesi.Mi guardò sbalordita.Aveva un grosso punto interrogativo stampato sul volto.
-Cosa?- chiese.
-In un mondo pieno d'odio, dobbiamo avere ancora il coraggio di sperare. Il un mondo pieno di rabbia, dobbiamo avere ancora il coraggio di confortare. In un mondo pieno di disperazione,dobbiamo avere ancora il coraggio di sognare. In un mondo pieno di sfiducia, dobbiamo avere ancora il coraggio di credere.- le risposi.Sorrise e quel sorriso mi fece rilassare.Stava meglio.
-Chi è questo maestro?- chiese ancora una volta Rose.
-Michael Jackson.- risposi fiero.Non mi importava se la gente avesse avuto a che dire sul fatto che mi piacesse il re del pop.Non mi interessava se mi dicevano che fossi troppo giovane per ascoltare le sue canzoni,non mi sarebbe neanche interessato il parere di Rose in quel caso.
-Amo quell'uomo,mi da sempre forza.- ecco perchè amavo quella ragazza.Se ne usciva sempre con frasi inaspettate,era imprevedibile e non era monotona.
-Ora andiamo a fare il bagno?- non mi resi conto del passo falso che feci.
-Non ce la faccio.- rispose.Non volevo insistere,volevo solo che affrontasse le sue paure.
-Proviamoci insieme.- le dissi dandole la mano.Lei l'afferrò ma arrivati sulla riva non muoveva più le gambe.
-Rose,ci proveremo un'altra volta,okay?- le chiesi.Non volevo insistere.Lei annuì.
Restammo tutta la giornata sulla spiaggia a lanciarci la sabbia,a mangiare i panini che lei aveva preparato con tanto amore la mattina stessa.Ci scattammo un milione di foto per ricordare per sempre questi momenti indimenticabili.Per ricordare di NOI.
-Ti amo Justin.- mi disse mentre tornavamo in macchina.
-Mai quanto io amo te,piccola.- la risposi baciandola.
Durante il tragitto per tornare a casa,Rose si addormentò sul sedile.Accostai per farle una foto che solo io avrei potuto custodire,la feci con il mio I-PHONE.
Era un angelo.Era sulla terra per farmi amare.Ecco perchè era un angelo.
Entrai a casa sua e tenendola in braccio la portai in camera sua.Poi andai dai suoi genitori.
-Vorrei parlarvi.- dissi seriamente.
Entrambi si sedettero e sui loro volti comparve un'espressione preoccupata.
-Dicci Justin,cos'è successo?- chiese sua madre spronandomi a parlare.
-Rose è traumatizzata.Ha paura del mare,dell'acqua e tutto questo perchè ha ancora chiaro il ricordo dell'incidente.- dissi.Mi limitai a dire solo quella paura,non mi azzardai neanche ad accennare la paura di restare in costume e da cosa era causata.
-Grazie Justin,la porteremo a fare una visita stesso domani.- mi rispose il padre fermo.
-Posso venire anch'io se non vi dispiace?-  chiesi.I genitori acconsentirono.
Andai nella mia camera e ne parlai con Alfredo.Alfredo era come un fratello,mi capiva,e quella sera mi fece capire di non lasciarla sola:Era una ragazza sincera,una di quelle che a Los Angeles non trovi facilmente,una di quelle che non si trovano facilmente in qualunque parte del Mondo.
Mi ricordò di averle promesso che le sarei stata sempre accanto,e quella volta non potevo tirarmi indietro.

My Space:
Sciaaao bele(?)
Come estas?
Vi avevo anticipata che in questo capitolo
ci sarebbero state delle sorprese ed 
eccole qui.
Rose è traumatizzata,ed è solo l'inizio.
Volevo ringraziarvi  per le mille visualizzazioni
e vi aspetto tutti al prossimo capitolo.
Un bacione.
With Love,Ila.
On Twitter:@_IlaSwag_




  
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