08/06/2012
10 recensioniInizio a piangere quando Lucifero lo pugnala, mi alzo dal divano e comincio a parlare a voce esageratamente alta:
«Lucifero sei uno stronzo! Per fortuna che poi torni nella gabbia, ahah povero angelo invidioso di noi umani! Ma crepa!»
Nella stanza le luci iniziano a tremolare, sento molto freddo nonostante sia giugno.
"è una mia impressione, poi le luci sono da cambiare..."
Continuo a ripetermelo, ma guardando Supernatural è impossibile rimanere indifferenti in certe situazioni. Quando la puntata è finita, sono terminati i titoli di coda, mi sono assicurata che dopo non facciano un’altra puntata (potrebbe sempre succedere) spengo la televisione. Afferro la bottiglietta d’acqua, i fazzolettini e mi dirigo in cucina.
«Cavolo i piatti!»
Sbuffo e inizio a lavare tutto, maledicendo la mia pigrizia. Quando ho finito posso finalmente andare a dormire. Non accendo la luce, tanto conosco benissimo casa mia, ma questa volta avrei dovuto farlo: mi sento spinta da dietro, mi volto di scatto per lo spavento, ma il buio non mi fa vedere niente.
«Samantha, Samantha, Samantha… fossi una persona normale ti ucciderei»
Deglutisco a fatica, il cuore mi rimbomba nelle orecchie, incrocio le braccia al petto: nella stanza ci saranno cinque gradi. Tengo lo sguardo fisso davanti a me, con la poca luce presente posso scorgere appena un volto, ma vedo comunque qualcuno davanti a me.
«Paura del buio?»
Dopo pochi secondi si accende la luce nel corridoio, posso finalmente sentirmi "al sicuro", ma appena riconosco quella persona mi scappa un urlo: era meglio il buio.
«Sono così brutto?»
Mi rivolge un sorriso sghembo. Si avvicina, vorrei allontanarmi, ma non riesco per la paura. Mette una mano sotto il mio mento e mi costringe a guardarlo dritto negli occhi, nei suoi occhi chiari.
«Sei molto carina, ti ci vorrebbe solo un po’ di…»
Smette di toccarmi e si taglia il polso, facendomi rimanere di sasso.
«Ecco»
Mi tiene ferma, non riesco a liberarmi: mi mette il suo braccio sulla bocca e sono costretta a bere il suo sangue. Quando ritiene sia sufficiente, mi lascia andare.
«Perché lo hai fatto?!»
Cado a terra, lacrime amare iniziano a rigarmi le guancie, ma non perdo tempo ad asciugarle.
«Adesso sei rinvigorita e utile, figlia mia»
«Sto impazzendo, tu non sei reale… sei un attore! Ti chiami Mark Pellegrino e interpreti il tramite di Lucifero nella serie televisiva Supernatural»
“Tra tutti gli attori che potevo immaginare, ma proprio lui?”
«Già Supernatural… non esiste davvero, sveglia! Ti ho manipolato la mente, volevo che sapessi tutte quelle cose»
“No, no, no… non devo perdere il contatto con la realtà, lui è una mia allucinazione”
«Non dire sciocchezze, moltissime persone venerano quella serie televisiva!»
Cerco di convincere più me stessa che lui.
«Ti ho fatto immaginare tutto, avanti sono Lucifero! Manipolare la mente di una mezza umana non è così difficile»
«Mezza umana?»
Chiedo, sempre meno convinta di quelle che ritenevo verità assolute. Il presunto diavolo mi prende una mano, facendomi alzare, con poca delicatezza.
«Guarda alle tue spalle»
Ubbidisco, strabuzzando gli occhi alla vista di un paio di ali dorate.
«Gli angeli più prestigiosi le hanno di questo colore, poi ci sono varie tonalità»
Le sue parole mi arrivano lontane, sento senza capire quello che mi dice, troppo concentrata a guardare quello splendore.
«Un’ultima cosa»
Mi giro, con un sorriso delicato, ma che Satana fa sparire con un forte pugno.
«Questo è per quello che mi hai detto»
Abbasso lo sguardo e annuisco: me lo sono meritato. Mi prende per mano, questa volta in modo dolce (quanto può esserlo Lucifero) e in un battito d’ali mi ritrovo molto lontano da casa mia.