La giornata era iniziata male in tutto e per tutto.
Aver preso un bidone non era certo una cosa bella, soprattutto se all'ultimo minuto.
Ma in fondo non importava.
Camminando per le strade di Milano mi annoiavo a morte, non finché non sentii un forte rombo. Sembrava un esplosione.
Il mio senso di sopravvivenza urlava di scappare ma le mie gambe presero la direzione sbagliata correndo verso il luogo del presunto disastro.
C'era un enorme polverone, e una folla intera di gente in preda al panico. Io restavo immobile nella folla, finché non mi ritrovai davanti. Non vedevo nulla, e la polvere iniziava a intasarmi i polmoni. Finché una voce giunse.

"Inginocchiatevi."
Non si vedeva da dove giungeva quella voce, ma di sicuro mi era familiare. Anche troppo.
"In ginocchio. ORA!"
Ora avevo capito di chi era la voce, e dopo che il polverone si fu diradato, ebbi la mia conferma.
Loki.
Il fratellastro di Thor era lì a creare come suo solito un grande scompiglio. Vestito con il suo lungo mantello verde, l'abito nero e dorato, e il grande elmo cornuto. E uno scettro in mano.
Le ginocchia cedettero facendomi piegare. Ero in ginocchio, come se un impulso mi avesse obbligato a farlo. Ma sapevo di volerlo.

"Non vi sembra...semplice? Non è questo il vostro stato naturale? E' la verità taciuta dell'umanità. Voi bramate l'asservimento. Il luminoso richiamo della libertà riduce la gioia della vostra vita a un folle combattimento per il potere. Per un'identità. Voi siete nati per essere governati. Alla fine... v’inginocchierete sempre."
Conoscevo quel monologo. Troppo bene e anche cosa sarebbe successo dopo. Ma non accadde. Loki era lì tranquillo e ci teneva sotto scacco. "Loki!" La mia voce uscì dalla mia bocca, facendo girare Loki verso di me, e con uno sguardo non troppo gradevole. "Che cosa vuoi mortale?" "Io... avrei una richiesta." "Una richiesta? Tu ti permetti di avanzare una richiesta a me?" "Potrebbe portarvi vantaggio nella vostra guerra." "Alzati e sentiamo questa tua richiesta" Mi alzai, e incrociai lo sguardo di Loki. Era bello come immaginavo, ma non ero lì per ammirare il Dio degli Inganni. "Voglio servirvi, e combattere per voi vi prego." "E in quale maniera dovresti essermi utile?" "Voglio imparare a combattere come voi, e aiutarvi a sottomettere il genere umano" "Tradiresti la tua intera 'razza' solo per servirmi?" Non risposi. Era una domanda difficile, ma sapevo la risposta. Io volevo servire Loki. Mi limitai ad annuire.
Loki fulmineo si teletrasportò con lo scettro a pochi centimetri dalla mia faccia. Lo scettro mi toccò il cuore, ed io sapevo che cosa faceva.
Ma non accadde.
“Perché non funziona?”
“Forse perché non necessito di ciò. La mia volontà di servirvi è già ferrea.”
Sorrise. Quel sorriso ingannatore che incantava.
“E sia.”
Loki mi afferrò per il braccio, fece battere il bastone a terra una volta, e ci teletrasportammo via.
Dove? Non lo so.
Ma una cosa la sapevo. Avevo appena tradito la mia ‘razza’ per servire un Dio.
Il Dio degli Inganni. Forse la giornata non aveva preso poi una piega così malvagia.