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Autore: Iwasbornthiswaybaby    08/06/2012    1 recensioni
Scritta di getto, ispirata dall'omonima canzone di Katy Perry, tanto amata da Blaine.
Scritta senza ripensamenti, riguardo ad episodio triste che sconvolgerà una delle coppie più amate del telefilm Glee.
Blaine e Kurt vivono insieme, sono dei giovani adulti. Ma New York è pericolosa per un ragazzo gay. E se una vita viene cancellata, un'altra vita viene distrutta.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Kurt chiuse la porta, sbattendola. Quelli dell’ospedale gli avevano detto di andare a casa, di cercare di calmarsi. Parole buttate al vento. Parole che non sarebbero servite a niente per salvare Blaine, sdraiato su un letto in una stanza bianca, ricoperto di bende e di strani apparecchi medici dei quali Kurt non sapeva, e non voleva sapere la funzione.  
Si lasciò cadere sul divano in pelle, era in uno stato di apatia da più di due ore. Da quando il cellulare gli era squillato nel bel mezzo delle prove del primo musical al quale avrebbe preso parte.
Due, tre squilli. Kurt si era scordato, era la prima volta che accadeva, di spengere il telefono. Aveva guardato lo schermo illuminato ed aveva riconosciuto il numero dell’ospedale. Poi non ricordò più niente.
Non ricordava di come avesse potuto rimanere in piedi, non ricordava come avesse preso la macchina per guidare fino al pronto soccorso, non ricordava i visi dei dottori che lo informavano della pesante aggressione subita da Blaine.
Il cuscino sul quale Kurt poggiava il viso sarebbe servito ad asciugare le lacrime che il ragazzo, di appena ventitre anni, versava, se ci fossero stare. Quello che provava Kurt andava ben oltre la tristezza, ben oltre le lacrime. Non solo la lontananza dalla persona che lo amava lo stava uccidendo, ma anche quello che gli era stato detto lo devastava. Il ricordo delle frasi del medico con cui aveva parlato, sebbene recente, era adesso sepolto nella testa di Kurt. L’unica persona che da sempre aveva creduto in lui, la prima persona che gli aveva fatto coraggio per affrontare la sua dura vita da liceale, la sola persona che lo supportava da ormai otto anni, adesso era all’ospedale, schiacciata da tutto quello che avevo voluto tenere lontano da Kurt.
Il telefono di casa iniziò a trillare. La testa del giovane Hummel si staccò dal cuscino, e la sua mano indebolita alzò la cornetta.
-Parlo con Kurt Hummel?- una voce femminile, distaccata era dall’altro lato del telefono.
-Si, sono io. – il ragazzo non aveva idea di chi potesse essere. O meglio, l’unica idea che produsse fu troppo sconvolgente per provare anche solo ad affiorare in modo chiaro nella sua testa.
-Chiamo dall’ospedale, la volevo informare che il signor Blaine Anderson .... – e poi tutto scomparve. Scomparve l’orologio che ticchettava lento i secondi che passavano, scomparve il divano sul quale Kurt era poggiato, scomparve qualsiasi pensiero razionale.
Solo la parole fredde che quella donna pronunciava sembravano interessarlo. Polmoni schiacciati, due ore, niente di possibile. Parole che quella donna pronunciava descrivendo la morte di una persona, e distruggendone nel frattempo un’altra.
Adesso c’era solo Kurt. Non c’erano più Kurt e Blaine. Klaine, come venivano affettuosamente chiamati dai vecchi compagni del liceo. E non ci sarebbero più stati.
Kurt si alzò dal divano, lasciando a sé stesso il telefono. Dopotutto era solo un oggetto senza importanza. Si diresse verso il televisore, accese il lettore dvd. Non agiva consapevolmente. Non aveva idea di cosa stesse facendo. La musica partì pochi attimi dopo. Teenage dream. Un colpo al cuore. Non sapeva che disco ci fosse all’interno del lettore.Katy Perry. E la canzone che le sue orecchie ascoltavano, sebbene vecchia di quasi dieci anni, lo riportò indietro, in ricordi ancora nitidi e perfetti. Il ricordo del loro primo incontro. Il ricordo della calda mano di Blaine che stringeva la sua, di un perfetto sconosciuto, per guidarlo in una stanza piena di ragazzi che cantavano con allegria.


Summer after high school when we first met
We make out in your Mustang to Radio head
And on my 18th birthday we got that chain tattoos
Used to steal your parents' liquor and climb to the roof
Talk about our future like we had a clue
Never plan that one day I'd be losing you


E poi la loro prima volta, quando quella sera i cuori di entrambi scoppiavano d’amore come non era mai successo prima.
A Teenage Dream successero altre canzoni, ed ognuna portava con sé almeno una miriade di memorie e pensieri.
 

And in another life I would be your girl
We keep all our promises, be us against the world
And in other life I would make you stay
So I don't have to say you were the one that got away
The one that got away

 
Sarebbe dovuto essere una ragazza in un’altra vita. Avrebbe dovuto proteggere Blaine. Adesso che i minuti passavano, il ricordo di quello che era successo al suo ragazzo si faceva pian piano sempre più vivo. Adesso ricordava cosa gli avevano detto i dottori. Una banda di neo nazisti, a quel che gli avevano detto. Una banda di omofobi aveva fermato Blaine quella mattina e l’aveva ridotto in fin di vita.
Kurt si stava maledicendo. Se il Dio al quale non credeva l’avesse fatto nascere donna, forse avrebbe comunque incontrato Blaine, se era destino. E sarebbero stati insieme come una qualsiasi coppia. Sarebbero diventati madre, padre, marito, moglie. E nessuno avrebbe mai dato loro noia. Forse la speranza c’era, per un’altra vita. In un’altra vita sarebbero rimasti insieme, forse diversi, forse uguali, ma con lo stesso amore dal quale erano uniti.
 

All these money can't buy me a time machine, no
Can't replace you with a million rings, no
I should've told you what you meant to me, whoa
'Cause now I pay the price

 
O forse, se fosse stato possibile, sarebbe potuto tornare indietro quella mattina. Avrebbe potuto portare Blaine con sé, alle prove del musical. O ancora più indietro, magari se non l’avesse mai incontrato questo non sarebbe mai accaduto. Kurt arrivò a pensare che forse, se non si fossero mai conosciuti, la vita di Blaine sarebbe stata tranquilla. Non poteva fare a meno di pensare che era stato lui a volerlo portare a New York. A Lima, nella piccola sebbene omofoba Lima, questo non sarebbe successo. L’odio della gente non era tale da desiderare la loro morte.
Il giovane guardò davanti a sé, e vide, in una vetrinetta che decorava il salotto, l’anello che Blaine gli aveva donato il loro primo Natale, con la promessa d’amore eterno. Restò a guardarlo. Il tempo passava. Presto sarebbe dovuto tornare all’ospedale, per vedere il corpo senza vita del suo unico amore. Ma preferiva rimanere lì. Immobile, con i loro visi giovani e spensierati ben impressi nella mente. I visi di due giovani che si aspettavano di passare la vita insieme. Due giovani che non si sarebbero lasciati mai. Due giovani che facevano promesse, facevano progetti.

 
And in another life I would make you stay
So I don't have to say you were the one that got away
The one that got away

 
Ma non sarebbe successo. No. Blaine non c’era più. E Kurt, la sua mente aveva creato progetti per due persone. Non si era mai immaginato di dover trascorrere la vita da solo. E Blaine, se n’era andato via.
  
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