Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
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Autore: stayherelou    09/06/2012    2 recensioni
Posso darti tanti consigli, ma l'unico che conta è questo: non seguirne nessuno. Né mio, né di nessun altro. Ascolta solo te stessa.
[424 Words]
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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My space.
Mi dispiace per voi ma sono tornata.
Avrei tantissime cose da dire, ma ne dico soltanto una: scusate.
Per tutto ciò che ho detto su Ciastin, per aver smesso di scrivere, per essere sparita.
Magari a voi non interessa e questa os finirà con 1 o 2 recensioni nel dimenticatoio ma non importa.
Ah, qua Justin compare poco o nulla, ma la posto qua perchè mi manca questo fandom ç.ç
tanto amore, @crazyforkrasic.


If I weren't so scary-



-Charlie!- la voce della mamma percorse le scale fino a rimbombare nella piccola camera della ragazza-è ora!-
La riccia sbuffò, affondando la testa nel cuscino e urlando un –non voglio venire!-
Ci fu il silenzio e Charlie sapeva che il silenzio dopo una risposta del genere a sua mamma significava solo una cosa: che stava arrivando la sfuriata.
Sentì un passo, poi l’altro e infine la porta mogano di aprì davanti a lei.
-ormai abbiamo deciso, andremo in città, sbrigati.- la guardò con tono severo poi, quasi avendo perso le forze, si lasciò cadere sul letto e le disse: sai cosa, Charlotte? Se non vuoi non posso costringerti. Dovrebbe essere una cosa che interessa te, non me. Io cerco solo di non farti avere rimpianti. La scelta è tua. Posso darti tanti consigli, ma quello più importante è solo uno: non seguirli. Ne i miei ne quelli di qualsiasi altra persona che non sia tu. Fidati solo di te stessa. Ma, apparentemente in contrapposizione, sappi una cosa: alcuni treni passano una volta sola.-
Si alzò e le molle del letto si rilassarono, fino a quando la mamma uscì dalla stanza, lasciandola sopra.
Poteva avere tanti rimpianti, ma per lei era ancora più brutto avere qualche delusione.
Preferiva vivere nell’incertezza che cadere nel fallimento.
In cucina, due ore dopo, sua madre guardava l’orologio.
L’ora dell’appuntamento era ormai superata, il treno era passato e loro non potevano riprenderlo. Metaforicamente e praticamente.
Quella telefonata era un’occasione più unica che rara. Poteva cambiarle la vita, poteva garantirle un futuro basato sulla cosa che amava di più fare al mondo: ballare.
Quel coreografo lavorava per Brodway, e voleva incontrare lei, sua figlia, la sua Charlie.
Voleva vedere lei ballare, voleva lei.

-Cinque anni dopo.

-Cameriera al tavolo cinque!-                        
La ragazza finì di legarsi i capelli ricci e si diresse al tavolo cinque, col solito sorriso un po’ riluttante sul volto.
-cosa desidera?- chiese gentilmente alla famiglia che le sedeva davanti.
Loro risposero ognuno con le proprie ordinazioni, e il resto fu tutto un ‘bla bla bla’.
Fortunatamente era l’ultimo ordine della serata e poi sarebbe stata libera; quella settimana era stata davvero stancante.
Mentre posava il grembiule sul bancone il suo occhio cadde sulla tv del locale dove lavorava: Justin Bieber stava presentando un programma di danza hip hop, dove tante quindicenni ballavano con la grinta e la forza che lei riconobbe in se stessa qualche anno fa.
Forse, se non avesse avuto tutta quella paura, ora sarebbe stata lei.
Uno su un milione. 
  
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