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Autore: sapphire     09/06/2012    3 recensioni
E' la mia Prima one shot in assoluto su NCIS! Adoro questa serie tv!!
Spoiler 9x24 e decima stagione.
-non voglio McFiccanaso, voglio te - si riavvicinò e le accarezzò il viso - non voglio tornare a casa perché non voglio ripensare a quel momento in cui ho creduto di perderti. Non voglio ripensarci e non voglio riviverlo - e con un ultimo sospiro obbedì agli ordini del capo voltandosi per uscire dalla struttura. Lei non avrebbe ceduto.Ma non riuscì a contare il quinto passo perché qualcuno lo afferrò per la giacca.
- dove stai andando? -
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Un po' tutti, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Where is my girlfriend?
 
 
 
Mentre entrava dentro l’ascensore provò un senso di pace e sicurezza.
Tutto sembrava essere tornato come prima. O quasi … si guardò il braccio ancora fasciato da una spessa ingessatura e sfiorò i punti in fronte che nessun medico aveva ancora espresso l’intenzione di togliergli.
A parte quei due piccoli inconvenienti stava bene.
Moralmente era tornato il solito spaccone di sempre anche se interiormente era agitato per la piega che aveva preso la sua vita nelle ultime settimane.
Una bellissima piega.
Poi quando le porte dell’ascensore si richiusero, lasciando solo con i suoi pensieri, si ricordò dell’esplosione e il suono delle grida e delle macerie che cadendo a terra lo avevano paralizzato.
Erano rimasti chiusi il quel metro quadrato per quasi un giorno.  Lui con il corpo sopra il suo per proteggerla, il suo braccio che si spezzava sotto chili di cemento armato, il sangue e i suoi occhi terrorizzati. Aveva creduto fosse la fine.
Non erano stati addestrati per quello o almeno non lui. Per merito del suo lavoro aveva imparato ad essere pronto a morire in qualsiasi momento, ma non a causa di un pazzo che si era divertito a piazzare una bomba all’interno dell’ NCIS. No, non gliela avrebbero data vinta.
Le aveva promesso che sarebbero usciti vivi da lì, le aveva promesso di non lasciarla e l’aveva stretta con l’unico braccio rimasto sano.
Per colpa di quel pazzo molte cose erano cambiate, in meglio  e in peggio, e dopo due settimane, voleva ancora spaccargli la faccia fino a ridurlo in poltiglia.
Le porte si riaprirono e la turbolenta attività dell’ufficio quasi lo travolse.
Tutto come prima …
Sorrise e si avviò verso le loro postazioni come niente fosse sorridendo malizioso a tutte le persone che lo fissavano scettiche e preoccupate.
 
<< ehi ehi!! Dov’è la mia ragazza? >> esclamò Tony Dinozzo facendo la sua comparsa.
McGee alzò gli occhi dallo schermo incredulo. Abby smise di parlare.
E Ziva … Ziva  restò semplicemente incredula. Che cosa aveva avuto il coraggio di dire? Voleva morire?
<< che diavolo ci fai qui Tony? >> sbottò  McGee alzandosi in piedi di scatto.
<< qui? Ci lavoro! >> rispose per le rime abbandonando la giacca sulla sua sedia.
<< Tonyyyyyyyyy!!!! >> ed infine Abby tornò a gridare abbracciandolo di slancio.
<< oddio come sono contenta che tu stia bene! Perché stai bene vero? Ma non dovevi restare a casa fino a … >>
<< sì,  ma mi annoiavo e … andiamo, mi mancavate ragazzi! >>
<< Gibs ti ucciderà, Tony! >> lo avvertì l’hacker.
<< nah! Come potrebbe dare uno scappellotto ad un sopravvissuto ? >>
<< in questo modo Dinozzo! >> e in quel preciso istante una manata sulla testa lo fece sussultare.
<< capo >> rispose lui con una smorfia.
<< tornatene a casa Dinozzo! >>
<< mi annoio e voglio dare una mano >>
<< siamo sempre in alto mare e l’ufficio è tornato operativo solo oggi >> continuò McGee ricominciando a ticchettare sui tasti alla ricerca dei suoi dati perduti nell’esplosione.
<< e il mio laboratorio è ancora inagibile >> s’inserì Abby sbuffando nervosa.
<< e non ci sono tracce di … >>
<< GIBS!!  >> tuonò il direttore Vance dalle scale.
Gibs sospirò e lanciò un’altra micidiale occhiataccia a Tony il quale rabbrividì.
<< a casa Dinozzo! Subito! >> e corse verso le scale in tutta fretta ignorando il continuo borbottare del suo agente.
<< insomma. McPivello è pieno di graffi ed io devo tornare a casa! >>
<< hai tre chiodi nel braccio Tony, va a casa e torna fra una settimana! >> sbottò lui in risposta.
<< dettagli. Dite a Gibs che se vuole cacciarmi deve scollarmi dalla mia sedia! >>
E detto ciò si sedette con aria da sbruffone incallito << che stavo dicendo prima? Ah sì! >> alzò lo sguardo cercando quello di Ziva David << dov’è la mia ragazza? >> ed allargò le braccia aspettandosi un abbraccio.
Ziva ringhiò un insulto in israeliano e marciò verso di lui afferrandolo dolorosamente per un orecchio .
<< ahi ahi ahi!! >> e in quella scomoda posizione lo riaccompagnò all’ascensore costringendolo ad entrarci . Ma Tony fu più veloce e con il braccio sano l’afferrò obbligandola a seguirlo dentro.
<< Tony!!! >>
<< ah ecco la mia ragazza! >> sussurrò posando le labbra sulle sue << mi sei mancata Zee … >> sussurrò con voce roca mentre una Abby eccessivamente curiosa veniva chiusa fuori dalle porte dell’ascensore.
Ziva era molto tentata di rifilargli un pugno nello stomaco, per vendicarsi della figura che le aveva fatto fare davanti a tutti, ma alla fine rinunciò rilassando le spalle contro la parete del nuovo ascensore.
<< mi sento solo, nessuno viene a trovarmi … >>
<< Tony sei un adulto o un bambino? >>
<< un adulto >> dichiarò << che in questo momento trova difficile persino farsi la doccia >>  Ziva alzò gli occhi al cielo e gli sfiorò l’ingessatura ricordandosi di come aveva urlato quando, per proteggerla, se l’era rotto.
Tony la guardò e si perse ad ammirare quei due pozzi neri ora sereni, prima terrorizzati a morte.  Con uno scatto bloccò l’ascensore e la baciò incapace di pensare a cosa sarebbe potuto accaderle se non ci fosse stato lui in quell’ascensore.
Ziva lo abbracciò lasciando che un singola lacrima scivolasse via dalla guancia.
Si aggrapparono l’uno all’altro come la vita si aggrappa all’ossigeno.
Erano minuti e ore senza tempo, come quelle passate là dentro senza la certezza di rivedere ancora il sole.
<< è ironico … non credi >> mormorò lui con il fiato corto << due settimane fa stavamo per morire qui dentro e adesso … >>
<< Ssht >> appoggiò la fronte al petto ascoltando il suo cuore battere come oramai era si abituata a fare da due settimane.
Ziva riavviò l’ ascensore e si ricompose . Tornò ad apparire una dura e spietata killer.  
Basta piagnistei, si disse.
Una volta arrivati al piano terra le lo spinse fuori.
<< ma , non accompagni un povero infermo a casa? >>
<< buona giornata Tony! >> ridacchiò lei .
<< non ti preoccupa il fatto che sia malato ? >>
<< come sei arrivato fin qui? >>
<< in taxi >>
<< ecco, riprendilo e tornatene a casa ! >>
Tony sospirò e si arrese.  Uscì dall’ ascensore con l’aria imbronciata.
<< ma … detesto restare solo! >> continuò sperando di ammorbidirla.
<< McGee sarà felicissimo di venire a trovarti >> ridacchiò Ziva tenendo ferme le porte di metallo con un braccio.
<< non voglio McFiccanaso, voglio te >> si riavvicinò e le accarezzò il viso << non voglio tornare a casa perché non voglio ripensare a quel momento in cui ho creduto di perderti. Non voglio ripensarci e non voglio riviverlo >> e con un ultimo sospiro obbedì agli ordini del capo voltandosi per uscire dalla struttura. Lei non avrebbe ceduto.Ma non riuscì a contare il quinto passo perché qualcuno lo afferrò per la giacca.
<< dove stai andando? >>
<< a casa Zee … ordini del capo >>
<< si, ma la mia macchina è di là >> Ziva sorrise e gli strinse la mano sana.
Tony era incredulo. Davvero l’integerrima David stava marinando la scuola per lui?
Decise di metterla alla prova << grazie David ma me la cavo, non sono infermo, l’hai detto tu >>
<< ma come ? Fino a pochi minuti fa eri quello che non riusciva a farsi la doccia da solo e adesso prendi un taxi? >> scrollò le spalle e rise.
<< molto divertente David >> si finse offeso e fu di nuovo trascinato contro la sua volontà.
<< andiamo Tony, Sali in auto >>
<< tu guidi come una pazza, no grazie >>
<< Sali in auto >>
E salì borbottando << me ne pentirò >> una decina di volte.
<< piantala, guido meglio di te >>
<< questa è buona … ah devo farmi una doccia … >> sbottò grattandosi la testa.
Ziva sorrise maliziosa e ingranò la marcia.
<< se supero il limite di velocità forse riusciremo a farla insieme, Tony >>
 
 
 
Gibs uscì dalla sala conferenze con lo sguardo di fuoco e il viso irato .
Guardò la sua squadra o meglio la sua non squadra e s’acciglio.
<< Dove è Ziva? >>
<< ha accompagnato Tony a prendere un taxi >> disse un tremante McGee << due ore fa … >> aggiunse fra sé.  
<< McGee trovami chi ha fabbricato quella bomba! Trovamelo! >>
<< sì capo >>
<< e chiama David. Dille che la rivoglio in ufficio entro un’ora >>
E se ne andò in tutta fretta verso l’ascensore borbottando qualcosa a proposito della regola numero 12.
   
 
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