Il mio Phelesmon è una carogna infida, è il fratello maggiore di Vamdemon/Myotismon ed è uno dei peggiori nemici che i digiprescelti si trovino ad affrontare. E' anche il luogotenente di Belphemon (il che significa che fa tutto lui... u.u) ma quello che mi premeva dirvi è che questa fic è assurda. Per me Taichi e Phelesmon si odiano a causa della ragazza di Taichi, una dei miei personaggi, perché Phelesmon le ha fatto davvero del male per una serie di circostanze, comunque, alla fine mi sono detta, facciamo finta che non abbia fatto nulla e amen o.o Perciò, a me sembra un po' tirata per le orecchie questa fic ma per voi magari è diverso... spero...
Ah, sì, Phelesmon è un po' arretrato... ecco...
Ultima cosa, giuro: piuttosto che citare film horror, ho preferito inventare dei titoli. Uno perché se voi siete come me alla vista di certi titoli mi lancereste maledizioni a non finire, secondo perché non ne conosco che pochi, ovvero quelli che mi hanno traumatizzato. L'unico film che cito è Predators del 2010... chissà perché quel dottorino mi ricorda tanto Law XD
Scese
gli scalini al buio, conosceva a memoria la distanza fra uno e
l’altro anche senza l’aiuto delle lucine alle basi.
Lo schermo s’illuminò di
bianco e Taichi s’infilò fra due file di sedili,
ricordando perfettamente la
posizione del numero che gli spettava. Era un cliente abituale del
cinema,
avrebbero potuto fargli anche uno sconto sulle vivande. Si sedette
appena in
tempo per godersi in santa pace il trailer di Anime Nere e poi di
Sunflower.
Sembravano interessanti, certo Sunflower doveva essere veramente
pauroso se era
vietato ai minori di diciotto anni, ma chi se ne fregava, a dodici
aveva visto
l’Esercito del Male e non aveva avuto gravi conseguenze.
-Quella ragazza non è la stessa di “Il concilio
dell’orrore”?- gli domandò il
vicino dopo qualche minuto dall’inizio del film e Taichi si
voltò appena,
stupito.
-Sì.- disse -E’ proprio lei.- Sorrise, mica
capitava tutti i giorni che
qualcuno ricordasse un attore sconosciuto di un film horror trash, ma
molto
divertente.
Ogni tanto lo sconosciuto vicino faceva un commento sul film, ma erano
commenti
gradevoli e in momenti azzeccati, non gli tolsero il gusto della
visione.
Quando le luci si riaccesero, il digiprescelto rimase un po’
spiazzato, perché
quel tizio con la cresta e i piercing gli ricordava qualcuno. Anche il
suo
pizzetto e il tatuaggio inquietante sulla tempia avevano qualcosa di
molto
familiare.
-E’ un piacere conoscere qualcuno appassionato del genere.-
gli disse lo
sconosciuto. Non si presentò, non disse
nient’altro e lui rimase a fissarlo
mentre lasciava la sala. Due settimane dopo lo incontrò
nuovamente alla
proiezione di “Vladimir Draculea : non vita e morte
dell’impalatore” e un mese
dopo alla primissima di “Sunflower”.
In effetti, il film fu sconvolgente, al punto che l’intrepido
digiprescelto, in
un momento di particolare tensione si aggrappò al braccio
del misterioso
vicino, con grande imbarazzo, tanto che alla fine della proiezione
tentò di
svignarsela in sordina.
-Non c’è nulla di male ad avere paura.- gli venne
un mezzo infarto quando si
ritrovò il tizio con la cresta all’ingresso,
eppure credeva di averlo seminato.
Arrossì lievemente -Ehm… già, ma non
mi capita tanto spesso di averne…-
-Ho notato.- rispose quello con una punta d’ironia, poi gli
mostrò il volantino
del cinema, con le proiezioni per tutto il mese. -Il prossimo
sarà
“Mephistopheles.”, sarebbe divertente trovarsi di
nuovo.-
Taichi annuì, leggermente spiazzato, ma dove
l’aveva già visto quel tipo?
-Si, credo… liquidi permettendo.-
-Bene, allora ci vediamo.-
-Ci vediamo.- rispose, poi lo vide camminare come se facesse ondeggiare
qualcosa, una coda per esempio, allora capì chi fosse, ma
dovette smettere di
fissarlo perché già qualcuno aveva notato il suo
interessamento al misterioso
fondoschiena.
La settimana dopo, Taichi era in crisi.
-Dai, Yamatoooooo!- lo aveva supplicato in otto lingue, ma quello non
aveva
battuto ciglio.
-No.-
-Ti prego, mi sento a disagio se non viene qualcuno!- insistette.
-Non mi piacciono i film horror…- rispose lui -Chiedigli di
venire a vedere
Predators.-
-Senti, non ti fa schifo vedere carcasse scuoiate e invece ti fa schifo
vedere
un po’ d’insetti che mangiano qualcuno, mi spieghi
qual è la differenza?!-
-Gli insetti, Taichi… senti, davvero, non…-
-Te la fai con un clown assassino ma non vuoi vedere un film con un
clown che
massacra un po’ di gente.- lo accusò quello e
colpì nel segno.
-Appunto per questo, sai, non vorrei sognarmi quel maniaco che vuole
anche
uccidermi oltre a tutto il resto…-
-Perché non l’ha mai fatto, no… Dai, ti
porti dietro Piemon, puoi anche fingere
di vedere il film, ma ti prego!-
E a quel punto Yamato cedette, ma non per la prospettiva di dedicarsi
ad altro
durante la proiezione, né tantomeno per pietà,
era solo che Taichi aveva una
forza di persuasione così potente e poi lo guardava con
quegli occhi…
Si arrese, tutto qui.
-Taichi, è quello il tipo?- inarcò il
sopracciglio quando lo vide.
-Sì…- confermò.
-Taichi… stiamo andando a un appuntamento a quattro con
Phelesmon?-
Taichi fissò prima il suo migliore amico, poi
lanciò un’occhiata al tizio
con la cresta che camminava su e giù all’entrata
del cinema, in attesa.
-Già.- disse, serio e Yamato fece per andarsene di punto in
bianco.
-Dai, Yamato, non mi piantare qui!-
-Che starà tramando quel demonio?- si domandò
Piemon, che alla fine era andato
anche lui all’appuntamento. E figurarsi se non perdeva
occasione di avere
Yamato attaccato per tutta la proiezione, tremante di paura (nella sua
mente,
ovviamente, col cavolo che gli avrebbe dato quella soddisfazione).
-E’ per questo che sono qui.- disse Taichi -Ma non potevo
andarci da solo.-
-Sapevi che era lui e non mi hai detto nulla?-
-Non mi avresti fatto venie.- rispose -Mi abbandoneresti davvero in
mano al
nemico?-
Inutile dirlo, rimise su quella stramaledetta faccia da cucciolo
smarrito e
Yamato non riuscì a lasciarlo solo, dovette sospirare
rassegnato e limitarsi a
guardare il suo migliore amico correre dietro a quel Phelesmon.
-Questa cosa non mi piace.- disse.
-Già…- fece Piemon, che detestava il diavolo per
tutti i torti che aveva fatto
a Vamdemon -Sarà meglio tenerli d’occhio.-
Phelesmon da umano era davvero un bel tipo, non che da digimon non lo
fosse, ma
anche i suoi occhi indagatori e le sue labbra strafottenti erano in
qualche
modo diversi dai soliti, che Taichi trovava decisamente inquietanti.
Aveva un
che d’intrigante, doveva ammetterlo.
Insomma, usciva col nemico, ma non c’era nulla di ufficiale,
era solo un
incontrarsi casualmente e, da parte sua, un’insana
curiosità. Perché uno come
lui si divertiva ad andare al cinema? Ok che era un tipo un
po’ arretrato e che
quella che per loro era la scoperta dell’acqua calda per lui
era una sorta di
rivoluzione, ma c’era qualcosa di sospetto e temeva di sapere
cosa. Il gioco
probabilmente valeva la candela se indagando vedeva tutto il film e
chiacchierava amabilmente con lui di cose interessanti,
perché, se era tutto un
tranello, quel maledetto se la stava giocando schifosamente bene, tanto
da
fargli sperare che non ci fosse nessun fine dietro.
L’importante era non dare modo
all’altro di sapere che lui sapeva. Era pur sempre Phelesmon,
quello che aveva
tentato di conquistare la terra, di uccidere tutti, l’aveva
anche pietrificato
una volta, un’esperienza che non ci teneva a ripetere.
Eppure aveva visto “Il concilio
dell’orrore”!
Non poteva liquidarlo con un “So chi sei e cosa hai
fatto!”
-Ciao!- lo salutò cordialmente, reprimendo i pensieri in un
angolino del
subconscio. Phelesmon gli sorrise cordiale, non vi era ombra del suo
sogghigno
mefistofelico.
-Scusa se ti ho fatto aspettare.- continuò Taichi.
-Nessun problema, c’è ancora tempo prima che
inizi. Pop corn?
-Ovvio.-
-Offro io.-
Sì, le stava giocando decisamente bene, pensò
Taichi accettando l’offerta.
I due parlarono ancora un po’, infine decisero di entrare,
mentre Yamato e
Piemon li seguivano a distanza, sconcertati e infastiditi.
Iniziò il film, faceva davvero paura, i primi minuti erano
al cardiopalma e
terribilmente paurosi. Si rideva istericamente e si gridava, si teneva
il fiato
sospeso e si parlottava in sala. Taichi e Phelesmon chiacchieravano
sommessamente, poi, verso metà della proiezione, il digimon
si sporse un po’ di
più verso il digiprescelto e si ritrovò
inzaccherato dalla testa ai piedi di
coca cola.
-Chi è stato?!- sbottò guardandosi intorno
infastidito mentre un bicchiere di
carta rotolava giù, sotto i sedili davanti a lui.
-Che diavolo hai fatto?!- borbottò Yamato nascosto dietro
una delle seggiole,
Piemon, in giacca e cravatta e con i capelli sciolti lungo le spalle,
era
decisamente irriconoscibile, perciò se ne stava seduto come
se nulla fosse a
guardare il film.
-Scusa, non ho resistito.- disse ostentando indifferenza.
Phelesmon si alzò e andò a ripulirsi, cercando di
capire chi fosse stato a
lanciargli la bevanda. Avvertiva una presenza ostile, ma non capiva a
chi
appartenesse, inoltre non doveva destare sospetti.
Quando tornò dal bagno, si era tolto la giacca scura che
aveva accuratamente
ripulito, i pantaloni erano un disastro, ma non come i capelli che
aveva dovuto
lavare e asciugare col phon. Beh, almeno ne aveva pochi, doveva
ammettere che
quella scatola ad aria calda fosse utile, era il caso di procurarsene
una prima
o poi...
-Tutto bene?- gli domandò Taichi, preoccupato più
per la sua reazione che per i
suoi vestiti. Il digimon gli sorrise.
-Tutto bene, ragazzini…- commentò. In effetti,
c’erano dei ragazzini che
lanciavano cibarie diversi sedili più in alto. Taichi
sospirò -Già, ragazzini
infantili e fastidiosi.- e ciò detto scoccò
un’occhiataccia in direzione di
Piemon che lo salutò.
Il digimon sventò altri due attentati al digiprescelto
lanciando prima dei
popcorn, poi della carta straccia. Phelesmon cominciava ad innervosirsi
e
Yamato non sapeva che pesci pigliare. Alla fine della proiezione i due
riuscirono a nascondersi appena in tempo.
Taichi e Phelesmon confabulavano ancora fra loro, comprarono altro cibo
e
continuarono a camminare insieme, attraversando la strada e
raggiungendo il
parco dall’altra parte.
-Sembrano piuttosto intimi… - disse Piemon, disgustato.
-E noi un tantino ridicoli…- commentò Yamato,
stando bene attento a non
scivolare dal ramo. Piemon si frugò fra le tasche ed
estrasse una bustina,
sogghignò maligno. Phelesmon continuava a parlare con
Taichi, dalla discussione
dovevano essere cose alquanto interessanti, perché il
digiprescelto pendeva
dalle sue labbra.
-Sai, potremmo…- iniziò il diavolo -…
se vuoi…- iniziò a grattarsi, prima piano
-Beh, insomma, se non hai molto da fare…- iniziava a perdere
il filo del
discorso e quel prurito non accennava a smettere. Da sopra
l’albero Piemon
terminava di svuotare la bustina di polvere pruriginosa.
-Sarà meglio spostarsi.- fece Taichi, fulminando i due
guastafeste -Ci sono
animali molto fastidiosi sopra gli alberi.-
-Si, meglio…- fece il digimon.
Continuò la passeggiata e Phelesmon riprovò a
domandare a Taichi ciò che voleva
chiedergli quando qualcosa gli urtò dolorosamente la gamba.
-Ahia!- sbottò massaggiandosi il polpaccio mentre una palla
verde e rossa
rotolava via, senza che alcuno si preoccupasse di recuperarla.
Taichi invece si preoccupò che iniziasse a sospettare
qualcosa, come infatti
avvenne. Phelesmon divenne circospetto e riuscì ad evitare i
seguenti due
attentati, uno dei quali piuttosto elaborato. La tensione fra i due
poteva
tagliarsi con un coltello.
-I due animali fastidiosi di prima sono piuttosto insistenti.- disse
serio -Specialmente
quello grande e grosso.-
Taichi sudò freddo, Phelesmon ridacchiò.
-Hai capito che ero io, eh?-
-Sì.- rispose il digiprescelto -Quasi subito.- disse,
indicandosi la tempia.
Il diavolo alzò le spalle -E’ la prima volta che
mi trasformo, non si può
pretendere tutto dalla vita.-
-E perché l’avresti fatto?- chiese il ragazzo.
Il diavolo rimase interdetto, tentò di dire qualcosa, poi
chiuse la bocca e
chinò lo sguardo, aggrottò le sopracciglia.
-Mi sono divertito.- ammise.
Taichi guardò fisso davanti a se, ormai Piemon era uscito
allo scoperto e
Yamato era a pochi passi da lui. Phelesmon non sembrava curarsene, se
ne stava
appoggiato alla ringhiera che dava al lago come se nulla fosse.
-Se ti chiedessi di vedere un altro film?- domandò.
-Dipende…- fece Taichi -Continuerai comunque a combatterci?-
Il diavolo sospirò impercettibilmente -Ho i miei obbiettivi
anch'io.-
Il digiprescelto del Coraggio si appoggiò
anch’egli alla ringhiera. -Capisco… -
-Suppongo che adesso sia ora di andare…-
-Già…-
-Allora, addio.-
Taichi si strinse nelle spalle e borbottò qualcosa
d’incomprensibile. Due dita
scure gli presero il mento e lo costrinsero a voltarsi. Phelesmon si
era appena
ritrasformato ed era molto vicino, così vicino che Piemon
aveva già sguainato
le spade, ma quello parve non farci caso. Taichi poteva sentire il suo
fiato
caldo sulle labbra, socchiuse gli occhi, li riaprì e quello
si era già
allontanato, trionfale.
- Non è stato poi così male, in questi giorni.-
sogghignò -Potrei concedermi
altre pause, di tanto in tanto…-
Taichi sbuffò, sorridendo.
Phelesmon se ne andò, lasciandolo con gli altri due e il
digiprescelto sorrise,
sbuffando appena. Il sorriso divenne una risatina, la risatina una
risata prolungata,
alla fine dovette reggersi a Yamato per non cadere, ma la cosa era
così
assurda, così divertente sotto un certo punto di vista che
non poteva farne a
meno.
-Ti ha fatto qualcosa?- domandò allarmato il prescelto
dell’amicizia, ma
l’altro scosse il capo.
-Sai, non avevo mai capito come avessi fatto tu con Piemon…-
disse,
asciugandosi le lacrime del riso.
Yamato inarcò il sopracciglio. -E ora l’hai
capito?-
-Aha… non è stato poi così male.-