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Autore: kymyit    10/06/2012    1 recensioni
[Phelesmon/Taichi] [Pie/Yama]
Phelesmon e Taichi si frequentano da un po', per qualche strano motivo. S'incontrano in ogni serata horror organizzata dalla sala cinematografica solo che all'ultimo appuntamento, quello cruciale, qualcuno si diverte ad ostacolare i piani del digimon diavolo.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Altri, Piemon/Piedmon, Taichi Yagami/Tai Kamiya, Yamato Ishida/Matt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note: Questa fic partecipa alla challenge  Chi, con chi, che cosa facevano col prompt: Phelesmon vuole chiedere un appuntamento a Taichi, ma qualcosa o qualcuno gli metterà i bastoni tra le ruote.
Il mio Phelesmon è una carogna infida, è il fratello maggiore di Vamdemon/Myotismon ed è uno dei peggiori nemici che i digiprescelti si trovino ad affrontare. E' anche il luogotenente di Belphemon (il che significa che fa tutto lui... u.u) ma quello che mi premeva dirvi è che questa fic è assurda. Per me Taichi e Phelesmon si odiano a causa della ragazza di Taichi, una dei miei personaggi, perché Phelesmon le ha fatto davvero del male per una serie di circostanze, comunque, alla fine mi sono detta, facciamo finta che non abbia fatto nulla e amen o.o Perciò, a me sembra un po' tirata per le orecchie questa fic ma per voi magari è diverso... spero...
Ah, sì, Phelesmon è un po' arretrato... ecco...
Ultima cosa, giuro: piuttosto che citare film horror, ho preferito inventare dei titoli. Uno perché se voi siete come me alla vista di certi titoli mi lancereste maledizioni a non finire, secondo perché non ne conosco che pochi, ovvero quelli che mi hanno traumatizzato. L'unico film che cito è Predators del 2010... chissà perché quel dottorino mi ricorda tanto Law XD



Non è stato poi così male

Scese gli scalini al buio, conosceva a memoria la distanza fra uno e l’altro anche senza l’aiuto delle lucine alle basi. Lo schermo s’illuminò di bianco e Taichi s’infilò fra due file di sedili, ricordando perfettamente la posizione del numero che gli spettava. Era un cliente abituale del cinema, avrebbero potuto fargli anche uno sconto sulle vivande. Si sedette appena in tempo per godersi in santa pace il trailer di Anime Nere e poi di Sunflower. Sembravano interessanti, certo Sunflower doveva essere veramente pauroso se era vietato ai minori di diciotto anni, ma chi se ne fregava, a dodici aveva visto l’Esercito del Male e non aveva avuto gravi conseguenze.
-Quella ragazza non è la stessa di “Il concilio dell’orrore”?- gli domandò il vicino dopo qualche minuto dall’inizio del film e Taichi si voltò appena, stupito.
-Sì.- disse -E’ proprio lei.- Sorrise, mica capitava tutti i giorni che qualcuno ricordasse un attore sconosciuto di un film horror trash, ma molto divertente.
Ogni tanto lo sconosciuto vicino faceva un commento sul film, ma erano commenti gradevoli e in momenti azzeccati, non gli tolsero il gusto della visione. Quando le luci si riaccesero, il digiprescelto rimase un po’ spiazzato, perché quel tizio con la cresta e i piercing gli ricordava qualcuno. Anche il suo pizzetto e il tatuaggio inquietante sulla tempia avevano qualcosa di molto familiare.
-E’ un piacere conoscere qualcuno appassionato del genere.- gli disse lo sconosciuto. Non si presentò, non disse nient’altro e lui rimase a fissarlo mentre lasciava la sala. Due settimane dopo lo incontrò nuovamente alla proiezione di “Vladimir Draculea : non vita e morte dell’impalatore” e un mese dopo alla primissima di “Sunflower”.
In effetti, il film fu sconvolgente, al punto che l’intrepido digiprescelto, in un momento di particolare tensione si aggrappò al braccio del misterioso vicino, con grande imbarazzo, tanto che alla fine della proiezione tentò di svignarsela in sordina.
-Non c’è nulla di male ad avere paura.- gli venne un mezzo infarto quando si ritrovò il tizio con la cresta all’ingresso, eppure credeva di averlo seminato.
Arrossì lievemente -Ehm… già, ma non mi capita tanto spesso di averne…-
-Ho notato.- rispose quello con una punta d’ironia, poi gli mostrò il volantino del cinema, con le proiezioni per tutto il mese. -Il prossimo sarà “Mephistopheles.”, sarebbe divertente trovarsi di nuovo.-
Taichi annuì, leggermente spiazzato, ma dove l’aveva già visto quel tipo?
-Si, credo… liquidi permettendo.-
-Bene, allora ci vediamo.-
-Ci vediamo.- rispose, poi lo vide camminare come se facesse ondeggiare qualcosa, una coda per esempio, allora capì chi fosse, ma dovette smettere di fissarlo perché già qualcuno aveva notato il suo interessamento al misterioso fondoschiena.


La settimana dopo, Taichi era in crisi.
-Dai, Yamatoooooo!- lo aveva supplicato in otto lingue, ma quello non aveva battuto ciglio.
-No.-
-Ti prego, mi sento a disagio se non viene qualcuno!- insistette.
-Non mi piacciono i film horror…- rispose lui -Chiedigli di venire a vedere Predators.-
-Senti, non ti fa schifo vedere carcasse scuoiate e invece ti fa schifo vedere un po’ d’insetti che mangiano qualcuno, mi spieghi qual è la differenza?!-
-Gli insetti, Taichi… senti, davvero, non…-
-Te la fai con un clown assassino ma non vuoi vedere un film con un clown che massacra un po’ di gente.- lo accusò quello e colpì nel segno.
-Appunto per questo, sai, non vorrei sognarmi quel maniaco che vuole anche uccidermi oltre a tutto il resto…-
-Perché non l’ha mai fatto, no… Dai, ti porti dietro Piemon, puoi anche fingere di vedere il film, ma ti prego!-
E a quel punto Yamato cedette, ma non per la prospettiva di dedicarsi ad altro durante la proiezione, né tantomeno per pietà, era solo che Taichi aveva una forza di persuasione così potente e poi lo guardava con quegli occhi…
Si arrese, tutto qui.

-Taichi, è quello il tipo?- inarcò il sopracciglio quando lo vide.
-Sì…- confermò.
-Taichi… stiamo andando a un appuntamento a quattro con Phelesmon?-
 Taichi fissò prima il suo migliore amico, poi lanciò un’occhiata al tizio con la cresta che camminava su e giù all’entrata del cinema, in attesa.
-Già.- disse, serio e Yamato fece per andarsene di punto in bianco.
-Dai, Yamato, non mi piantare qui!-
-Che starà tramando quel demonio?- si domandò Piemon, che alla fine era andato anche lui all’appuntamento. E figurarsi se non perdeva occasione di avere Yamato attaccato per tutta la proiezione, tremante di paura (nella sua mente, ovviamente, col cavolo che gli avrebbe dato quella soddisfazione).
-E’ per questo che sono qui.- disse Taichi -Ma non potevo andarci da solo.-
-Sapevi che era lui e non mi hai detto nulla?-
-Non mi avresti fatto venie.- rispose -Mi abbandoneresti davvero in mano al nemico?-
Inutile dirlo, rimise su quella stramaledetta faccia da cucciolo smarrito e Yamato non riuscì a lasciarlo solo, dovette sospirare rassegnato e limitarsi a guardare il suo migliore amico correre dietro a quel Phelesmon.
-Questa cosa non mi piace.- disse.
-Già…- fece Piemon, che detestava il diavolo per tutti i torti che aveva fatto a Vamdemon -Sarà meglio tenerli d’occhio.-


Phelesmon da umano era davvero un bel tipo, non che da digimon non lo fosse, ma anche i suoi occhi indagatori e le sue labbra strafottenti erano in qualche modo diversi dai soliti, che Taichi trovava decisamente inquietanti. Aveva un che d’intrigante, doveva ammetterlo.
Insomma, usciva col nemico, ma non c’era nulla di ufficiale, era solo un incontrarsi casualmente e, da parte sua, un’insana curiosità. Perché uno come lui si divertiva ad andare al cinema? Ok che era un tipo un po’ arretrato e che quella che per loro era la scoperta dell’acqua calda per lui era una sorta di rivoluzione, ma c’era qualcosa di sospetto e temeva di sapere cosa. Il gioco probabilmente valeva la candela se indagando vedeva tutto il film e chiacchierava amabilmente con lui di cose interessanti, perché, se era tutto un tranello, quel maledetto se la stava giocando schifosamente bene, tanto da fargli sperare che non ci fosse nessun fine dietro. L’importante era non dare modo all’altro di sapere che lui sapeva. Era pur sempre Phelesmon, quello che aveva tentato di conquistare la terra, di uccidere tutti, l’aveva anche pietrificato una volta, un’esperienza che non ci teneva a ripetere.
Eppure aveva visto “Il concilio dell’orrore”!
Non poteva liquidarlo con un “So chi sei e cosa hai fatto!”

-Ciao!- lo salutò cordialmente, reprimendo i pensieri in un angolino del subconscio. Phelesmon gli sorrise cordiale, non vi era ombra del suo sogghigno mefistofelico.
-Scusa se ti ho fatto aspettare.- continuò Taichi.
-Nessun problema, c’è ancora tempo prima che inizi. Pop corn?
-Ovvio.-
-Offro io.-
Sì, le stava giocando decisamente bene, pensò Taichi accettando l’offerta.
I due parlarono ancora un po’, infine decisero di entrare, mentre Yamato e Piemon li seguivano a distanza, sconcertati e infastiditi.
Iniziò il film, faceva davvero paura, i primi minuti erano al cardiopalma e terribilmente paurosi. Si rideva istericamente e si gridava, si teneva il fiato sospeso e si parlottava in sala. Taichi e Phelesmon chiacchieravano sommessamente, poi, verso metà della proiezione, il digimon si sporse un po’ di più verso il digiprescelto e si ritrovò inzaccherato dalla testa ai piedi di coca cola.
-Chi è stato?!- sbottò guardandosi intorno infastidito mentre un bicchiere di carta rotolava giù, sotto i sedili davanti a lui.
-Che diavolo hai fatto?!- borbottò Yamato nascosto dietro una delle seggiole, Piemon, in giacca e cravatta e con i capelli sciolti lungo le spalle, era decisamente irriconoscibile, perciò se ne stava seduto come se nulla fosse a guardare il film.
-Scusa, non ho resistito.- disse ostentando indifferenza.
Phelesmon si alzò e andò a ripulirsi, cercando di capire chi fosse stato a lanciargli la bevanda. Avvertiva una presenza ostile, ma non capiva a chi appartenesse, inoltre non doveva destare sospetti.
Quando tornò dal bagno, si era tolto la giacca scura che aveva accuratamente ripulito, i pantaloni erano un disastro, ma non come i capelli che aveva dovuto lavare e asciugare col phon. Beh, almeno ne aveva pochi, doveva ammettere che quella scatola ad aria calda fosse utile, era il caso di procurarsene una prima o poi...
-Tutto bene?- gli domandò Taichi, preoccupato più per la sua reazione che per i suoi vestiti. Il digimon gli sorrise.
-Tutto bene, ragazzini…- commentò. In effetti, c’erano dei ragazzini che lanciavano cibarie diversi sedili più in alto. Taichi sospirò -Già, ragazzini infantili e fastidiosi.- e ciò detto scoccò un’occhiataccia in direzione di Piemon che lo salutò.
Il digimon sventò altri due attentati al digiprescelto lanciando prima dei popcorn, poi della carta straccia. Phelesmon cominciava ad innervosirsi e Yamato non sapeva che pesci pigliare. Alla fine della proiezione i due riuscirono a nascondersi appena in tempo.
Taichi e Phelesmon confabulavano ancora fra loro, comprarono altro cibo e continuarono a camminare insieme, attraversando la strada e raggiungendo il parco dall’altra parte.
-Sembrano piuttosto intimi… - disse Piemon, disgustato.
-E noi un tantino ridicoli…- commentò Yamato, stando bene attento a non scivolare dal ramo. Piemon si frugò fra le tasche ed estrasse una bustina, sogghignò maligno. Phelesmon continuava a parlare con Taichi, dalla discussione dovevano essere cose alquanto interessanti, perché il digiprescelto pendeva dalle sue labbra.
-Sai, potremmo…- iniziò il diavolo -… se vuoi…- iniziò a grattarsi, prima piano -Beh, insomma, se non hai molto da fare…- iniziava a perdere il filo del discorso e quel prurito non accennava a smettere. Da sopra l’albero Piemon terminava di svuotare la bustina di polvere pruriginosa.
-Sarà meglio spostarsi.- fece Taichi, fulminando i due guastafeste -Ci sono animali molto fastidiosi sopra gli alberi.-
-Si, meglio…- fece il digimon.
Continuò la passeggiata e Phelesmon riprovò a domandare a Taichi ciò che voleva chiedergli quando qualcosa gli urtò dolorosamente la gamba.
-Ahia!- sbottò massaggiandosi il polpaccio mentre una palla verde e rossa rotolava via, senza che alcuno si preoccupasse di recuperarla.
Taichi invece si preoccupò che iniziasse a sospettare qualcosa, come infatti avvenne. Phelesmon divenne circospetto e riuscì ad evitare i seguenti due attentati, uno dei quali piuttosto elaborato. La tensione fra i due poteva tagliarsi con un coltello.
-I due animali fastidiosi di prima sono piuttosto insistenti.- disse serio -Specialmente quello grande e grosso.-
Taichi sudò freddo, Phelesmon ridacchiò.
-Hai capito che ero io, eh?-
-Sì.- rispose il digiprescelto -Quasi subito.- disse, indicandosi la tempia.
Il diavolo alzò le spalle -E’ la prima volta che mi trasformo, non si può pretendere tutto dalla vita.-
-E perché l’avresti fatto?- chiese il ragazzo.
Il diavolo rimase interdetto, tentò di dire qualcosa, poi chiuse la bocca e chinò lo sguardo, aggrottò le sopracciglia.
-Mi sono divertito.- ammise.
Taichi guardò fisso davanti a se, ormai Piemon era uscito allo scoperto e Yamato era a pochi passi da lui. Phelesmon non sembrava curarsene, se ne stava appoggiato alla ringhiera che dava al lago come se nulla fosse.
-Se ti chiedessi di vedere un altro film?- domandò.
-Dipende…- fece Taichi -Continuerai comunque a combatterci?-
Il diavolo sospirò impercettibilmente -Ho i miei obbiettivi anch'io.-
Il digiprescelto del Coraggio si appoggiò anch’egli alla ringhiera. -Capisco… -
-Suppongo che adesso sia ora di andare…-
-Già…-
-Allora, addio.-
Taichi si strinse nelle spalle e borbottò qualcosa d’incomprensibile. Due dita scure gli presero il mento e lo costrinsero a voltarsi. Phelesmon si era appena ritrasformato ed era molto vicino, così vicino che Piemon aveva già sguainato le spade, ma quello parve non farci caso. Taichi poteva sentire il suo fiato caldo sulle labbra, socchiuse gli occhi, li riaprì e quello si era già allontanato, trionfale.
- Non è stato poi così male, in questi giorni.- sogghignò -Potrei concedermi altre pause, di tanto in tanto…-
Taichi sbuffò, sorridendo.
Phelesmon se ne andò, lasciandolo con gli altri due e il digiprescelto sorrise, sbuffando appena. Il sorriso divenne una risatina, la risatina una risata prolungata, alla fine dovette reggersi a Yamato per non cadere, ma la cosa era così assurda, così divertente sotto un certo punto di vista che non poteva farne a meno.
-Ti ha fatto qualcosa?- domandò allarmato il prescelto dell’amicizia, ma l’altro scosse il capo.
-Sai, non avevo mai capito come avessi fatto tu con Piemon…- disse, asciugandosi le lacrime del riso.
Yamato inarcò il sopracciglio. -E ora l’hai capito?-
-Aha… non è stato poi così male.-

   
 
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