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Autore: Saphira96    10/06/2012    3 recensioni
Paige ha conosciuto la sua vera famiglia e ha imparato a conoscere e ad amare le sue sorelle, più di se stessa. Adesso è un bravo Angelo Bianco e ha una bellssima famiglia. Ma una notte fa un sogno un sogno che racchiude un ricordo e un messaggio.
~ Chissà forse la sorella maggiore, che lei credeva di non aver mai conosciuto, le aveva voluto mandare un regalo per dirle ‘ sorellina sono sempre stata con te. Con voi ‘ . ~
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Paige Matthews, Phoebe Halliwell, Piper Halliwell, Prue Halliwell
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Sorelle


< Mamma hai visto il mio fermaglio preferito? > gridò Paige alla madre, dopo essere stata richiamata da quest’ultima di essere in ritardo. Ma come tutte le mamme quando le si grida qualcosa a loro, queste non rispondo; mentre se loro lo gridano ai propri figli bisogna rispondere. Altrimenti c’è il rischio di beccarsi una settimana in punizione: niente parco.

E’ da circa un quarto d’ora che Paige cercava per tutta la camera il suo fermaglio preferito, quello arcobaleno. Ma senza successo. Cercava di mantenere la calma, dicendo tra se e se che prima o poi lo troverà. < Uffa ne ho abbastanza! > esclamò la bambina dopo qualche altro minuto passato alla ricerca del suo fermaglio < dove può essere questo stupido fermaglio? >  aggiunse poi, alzando le braccia verso l’alto. Un piccolo suono e sulla sua mano si materializzò con un insieme di stelline azzurre il fermaglio che tanto aveva cercato.

Paige si spaventò, ma decise di non dirlo a sua madre, perché quella avrebbe pensato che la figlia avesse qualche tipo di trauma post-adozione e l’avrebbe portata da uno psicologo. Paige aveva capito, ormai, che era questo il motivo per il quale andava sempre dalla psicologa, anche se diceva una parola che non era normale nei parametri di un bambino lei si ritrovava a passare ore interminabili a ‘giocare’ con lo psicologo. Solo Paige sapeva di non soffrire di alcun trauma a causa dell’adozione. Lo sapeva, sapeva che era stata adottata da piccola quando aveva qualche settimana. E, nonostante avesse cinque anni, cercava di spiegare ai suoi genitori che non avrebbe potuto subire alcun trauma visto che era cresciuta proprio come loro figlia. La madre reagiva piangendo di gioia e accompagnandola come sempre dallo psicologo.

Così Paige si fermò il fermaglietto apparso come per Magia sulla sua mano tra i capelli, e uscì dalla sua cameretta raggiungendo la madre in macchina. Non parlò per tutto il tragitto.

< Su scendi tesoro, ti raccomando non allontanarti troppo mamma ti guarda come sempre dalla panchina > raccomandò la donna alla figlia scendendo dalla macchina. La figlia annuì e scappò subito tra il prato del parco pubblico, unendosi ai giochi iniziati dei suoi compagni di giochi abituali.

Giocavano a palla avvelenata, quando in lontananza Paige vide tre donne sedute in una panchina opposta a dove si trovava sua madre, le donne sembravano sorelle. Smise di giocare e si avvicinò, quasi come attirata da qualcosa, verso quelle donne. Una aveva i capelli corti fin sopra le spalle neri ed era molto bella, osservò Paige. Mentre l’altra aveva  dei lunghi capelli castani e sembrava piuttosto irritata e preoccupata dalla situazione, anche lei era molto bella. E l’ultima sembrava più piccola rispetto alle altre due e aveva dei corti capelli biondo cenere. Ad un tratto la donna con i capelli neri prese una palla e chiamò a sé due bambine. Una le somigliava, in ogni minimo dettaglio. Mentre l’altra somigliava perfettamente alla donna dai capelli lunghi. La donna tirò in alto la palla e la bambina dai capelli castani agitò velocemente le mani: bloccando la palla in aria. Come in sincronia la bambina dai capelli neri la spostò con un rapido movimento delle dita.

Paige si spaventò, da principio. Ma poi le venne in mente ciò che aveva fatto quello stesso pomeriggio con il suo fermaglio, e si accorse che era simile a quello che avevano fatto le due bambine. La sua mente da bambina partorì un idea, stese nuovamente la mano davanti a sé e sussurrò < palla rossa > , la palla delle bambine apparve nelle sue mani. Si sedette sul prato e aspettò che la andassero a prendere, voleva parlare con loro, chiedere loro come avevano fatto.
< Ehy Piper ecco l’ha presa quella bambina la palla! > gridò la bambina dai capelli neri. Insieme si piazzarono davanti Paige e le chiesero garbatamente la palla. < Ma voi siete Magiche? > chiese Paige, come se non le avesse sentite.
< Noi non siamo Magiche, siamo Piper e Prue > rispose la bambina dai capelli neri, Prue.
< Io sono Paige > rispose la bambina, divertita dal gioco delle tre P nei loro nomi, poi le porse con un sorriso la palla e allungando di nuovo le mani chiamò a sé nuovamente la palla. Piper provò ad agitare le mani fulmineamente, come aveva fatto per bloccare la palla poco prima, ma non riuscendo nel suo intento disse: < strega, non farlo più! > . Poi la donna più giovane chiamò le due bambine e loro tornarono da lei, prima che una voltante della polizia arrivasse e portasse via le donne.

Da quel giorno Paige non usò più il suo strano ‘dono’ e crescendo si dimenticò di averlo.

Paige  era ormai grande, i suoi genitori erano morti, e lei si trovava in una chiesa. Quando una donna dai lunghi capelli castani e un'altra con i capelli corti dello stesso colore le continuavano a ripetere che erano sorelle, e che lei era una strega. Paige non poteva crederci, ma la donna dai lunghi capelli la incitò a chiamare a sé un candelabro, ci riuscì e si accorse di essere veramente una Strega e di avere trovato al famiglia che non aveva mai cercato.

Piper, Paige e Phoebe sono il potere del Trio e Paige si ricordò del suo fermaglio e dell’incontro al parco, solo quando dopo essere cresciuta, aver sofferto, sconfitto la Sorgente, essere diventata un Angelo Bianco, sconfitto al Triade, aver avuto un cognato, il primo nipote e poi il secondo, essersi sposata e essersi accorta di aver messo nelle priorità, prima della sua stessa vita, le sue sorelle. Si ricordò con un sogno del suo incontro. Chissà forse la sorella maggiore, che lei credeva di non aver mai conosciuto, le aveva voluto mandare un regalo per dirle ‘ sorellina sono sempre stata con te. Con voi ‘ .

Quella fu la prima e l’ultima volta che il Potere del Trio era più potente di quando non lo fosse già. Quella fu la prima volta che le quattro sorelle erano disposte in modo da formare una Triscide di cui Paige stessa ne era al centro. Quella fu la prima volta e l’ultima che le sorelle Halliwell erano tutte insieme.
Un piccolo lamento svegliò Paige, la sua quarta figlia avuta da qualche mese le sorrideva. Era notte e la donna, essendo che il marito era in servizio, fece addormentare la sua piccola bambina accanto a sé. Paige guardò con orgoglio la sua bambina, notando la somiglianza con le piccole gemelle, quella iniziò un lamento simile a un pianto. E Paige sollevandola dal letto e iniziando a cullarla sussurrò:
< Cosa c’è piccola Prue, hai fame? >


Angolo Saphira96 ~ L'episodio del parco, è tratto da una puntata della prima serie, in cui le tre sorelle vengono catapultate nel passato. Nella puntata, quando Prue e Piper bambina fanno allontanare la palla, vanno a cercarl e io mi sono limitata a immmaginare che Paige fosse lì. Quello di cui vorrei scusarmi è l'enorme errore che ho commesso e, di cui me ne sono accorta soltanto dopo aver finito di scrivere. E cioè che in teoria Paige doveva ancora nascere, come Phobe del resto. Me ne sono resa conto troppo tardi e in realtà non volevo pubblicarla, ma poi ho pensato di spiegare il mio errore nel mio piccolo 'angolino'.
Spero che nonostante l'errore sia carina ugualmente. Grazie per averla letta e soprattutto per la pazienza che hai dimostrato leggendo questo mio 'piccolo' avviso.

Autrice ~ Saphira96
  
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