10/06/2012
3 recensioniLa voce stridula di Rachel mi rimbombò nelle orecchie, mi spaccò i timpani e io mi girai di scatto.
Mercedes, ansimando e con il viso paonazzo, raggiunse Rachel di corsa. Si vedeva lontano un miglio che aveva faticato starle dietro.
Quella ragazza con i tacchi era un fenomeno.
"a..abbiamo cercato.. nell’.. aula di.. musica.. nella palestra.. nei corridoi.. abbiamo.. perfino chiesto… al Sig. S.. Shuester.. dove .. fossi.. finito!"Disse Mercedes con il fiatone.
"Bhè, Kurt" Continuò Rachel.
"Credevamo che Karofski ti avesse preso in ostaggio.. Meno male che stai bene!"
In realtà non stavo per niente bene.
Karofsky mi aveva spinto e io, cadendo, mi ero slogato la caviglia.
"Stai tranquilla, Rachel! Ero in bagno! Lo sai che nell’ intervallo c’è una fila madornale lì!"
Mentivo, quanto mentivo! Da quando mi ero dichiarato gay, la mia vita alla McKinley
era diventata impossibile,le granite e gli spintoni si erano accumulati e diventavano sempre di più.
Quanta ipocrisia c’era nella gente di quel posto!
Se eri “apparentemente normale” ti lasciavano stare. Se eri popolare, tutti ti venivano dietro come se fossi la scia di profumo
di pollo che Tom&Gerry seguivano con l’acquolina in bocca.
Se facevi parte di un Glee Club la tua faccia subiva una volta alla settimana l’azione congelante di una
granita alla fragola (la menta era riservata solo per me).
E poi, se eri gay dichiarato, la tua vita era praticamente finita. Queste erano le quattro classi sociali, qui,
alla McKinley, e io appartenevo alle ultime due.
"Chissà che vita schifosa, sarà un inferno" Direte voi. Bhè, in parte era vero.
Io ero nell’inferno totale in balia del diavolo i persona. E il mio diavolo era Dave
Karofski.
La voce di Sam mi risvegliò dal monologo interiore che c’era nella mia testa da
dietro lo sportello rosso del mio armadietto.
"Ehi, ciao Kur.. Ehi, ma che hai fatto, hai gli occhi rossi! Hai pianto per caso? "
"No, no, la solita razione settimanale di granita alla menta..Sai,
quella che pizzica un po’, ma poi passa sempre."
"Sicuro Kurt? Guarda che posso dirlo al Pr.." Lo interruppi.
Non avevo certo bisogno di una visitina allegra nell’ufficio del preside, per di più con Dave Karofski.
"Sicuro, Sam. Bel lucidalabbra, dovresti metterlo più spesso, Sam. Bhè, io vado all’aula di musica,
vedo se c’è Brittany. Ciao, Sam"
Avevo ripetuto troppe volte Sam, forse avevo dato l’idea di essere un pochino nervosetto.
Quindi accennai un sorrisetto troppo tirato e mi girai,
cercando di non zoppicare il più possibile e le lacrime, che aspettavano già da troppo tempo di uscire,
sgorgarono come acqua dai rubinetti. Io le asciugai con il dorso della mano.
Non stavo bene, per niente.
Ciao ragazzi, questa è la mia prima FanFiction, ma, dato che l'ho riscritta per tre volte diciamo che è la mia terza FF xD
Bene, dato che per scrivere questo monologo ci ho messo un giorno e mezzo,
diremo che posterò un capitolo ogni due giorni, ovvero il martedi,
il venerdì e la domenica. Questa è una storia Klaine (awwwwwwwwwwwwwwww **) quindi prima o poi arriverà Blaine!
Ma chi lo sa, quando arriverà? (ho fatto la rimaa LoL) Arrivederci e a martedì! :DDD