Il
Disegno
- Il
piccolo Loki trotterellò felice diretto verso la sala
grande. Finalmente era
riuscito a trovare un colore adatto per poter disegnare: Verde
smeraldo.
Sorridendo allegro entrò nella sala dove si trovavano anche
Thor e i suoi
amichetti, vedendo il fratello maggiore Loki sorrise salutandolo
allegramente
con la mano, Thor gli restituì il saluto con altrettanto
entusiasmo mentre gli
altri quattro si voltavano, volutamente intenzionati a ignorarlo. Il
moro non
se ne curò, gli bastava stare accanto al suo fratellone, gli
altri potevano
andare a farsi mangiare dai Pentapalmi per quanto gli importava.
- Stringendo
in una mano il colore per disegnare e nell'altra un mucchietto di fogli
su cui
farlo, avanzo deciso verso il fondo della sala, dove si trovavano i
troni su
cui solitamente sedevano il Padre e la Madre, ora vuoti.
- «Perfetto!»
- Esultò
lui sedendosi per terra, davanti al trono della madre e appoggiando i
fogli
davanti a lui, pronto per disegnare.
- «Uffa,
perché è arrivato lui? Ora ci rovinerà
tutto il divertimento!»
- Protestò
la piccola Sif, mentre si accarezzava lentamente le ciocche bionde che
le
ricadevano eleganti ai lati del viso paffuto.
- «Già,
andiamo da un'altra parte a giocare!»
- Aggiunse
Fandral che stava rimirando il suo riflesso su una delle colonne d'oro.
- «Meglio
in un luogo in cui c'è del cibo.»
- Mormorò
Volstagg mentre finiva di masticare il suo ultimo cosciotto di
cinghiale.
- Hogun
non disse nulla, taciturno come sempre, ma dal suo sguardo si capiva
perfettamente che anche lui la pensava come gli altri.
- Thor
strinse i piccoli pugni e li guardò male.
- «Siete
cattivi, Loki è piccolo perché lo trattate
così male? Volete giocare da
un'altra parte? Andate, io resto con lui.»
- Il
piccolo Dio biondo si voltò e corse verso il tavolo al
centro della sala, dove
aveva appoggiato il Mjolnir e lo afferrò, correndo poi a
sedersi non lontano da
Loki, ma lasciandolo tranquillo a disegnare mentre lui si dedicava alla
pulizia
del suo adorato martello.
- I
quattro si guardarono per alcuni secondi poi, decisero di andare a
giocare in
giardino, lasciando i due fratelli da soli.
- «Voi
avviatevi pure,» disse Sif
ai tre
bambini «io voglio parlare un attimo con Thor.»
- I
tre maschietti annuirono e corsero nei giardini, ansiosi di riprendere
il loro
gioco.
- La
piccola Sif aspetto che si fossero allontanati abbastanza, poi, senza
farsi
vedere da Thor, si avvicinò di soppiatto a Loki e
sbirciò da sopra la sua
spalla il disegno che stava facendo.
- «E
quello sarebbe un disegno?»
- Lo
sbeffeggiò acida lei, decisa a fargliela pagare per averle
portato via Thor. Il
piccolo sentendo la voce di Sif afferrò il suo disegno e se
lo strinse al
petto, non voleva farlo vedere a lei, ma ormai era troppo tardi. La
piccola
serpe, notando il comportamento del moro, decise di essere ancora
più cattiva.
- «Io
alla tua età disegnavo mille volte meglio. Ma poi, che
colore hai usato? Verde?
Che schifo! Tanto Thor preferisce
stare
con me! Perché io sono migliore di te. Non riuscirai a farti
volere bene da lui
con questi disegnini brutti e schifosi.»
- Loki
non la guardò ne la degnò di uno sguardo, ma la
piccola peste sapeva d'averlo
turbato e, tutta contenta, se ne andò in giardino, lasciando
il moro con le
lacrime agli occhi.
- Il
piccolo Dio guardò il suo disegno che prima considerava un
vero capolavoro, ora
invece gli sembrava solo spazzatura, solo schifezza. In un impeto di
rabbia
appallottolò il foglio e lo lanciò lontano da
lui, prendendosi il volto tra le
mani e scoppiando a piangere in silenzio. La pallina di carta
volò lontano,
volò finché non andò a scontrarsi con
la testa di Thor, cadendo sul pavimento
subito dopo, lui, curioso, afferrò la pallina e la
aprì, rimirando il lavoro
di Loki; si volto quindi a guardarlo, per capire come mai avesse
gettato via il
suo disegno, quando lo vide chino a singhiozzare scattò
subito in piedi e corse
da lui.
- «Fratellino.»
Lo chiamò sedendosi accanto a lui, il più piccolo
non rispose.
- «Non
piangere, perché hai buttato via questo disegno?
È bellissimo!»
- Loki
sollevò lentamente il capino e guardò Thor, con
gli occhi ricolmi di lacrime.
- «Davvero?»
- Domandò
debolmente con il labbro che gli tremava. Il biondo annuii
energicamente,
guardando di nuovo il foglio su cui erano disegnati in maniera molto
semplice,
un Loki e un Thor adulti che felici si tenevano per mano.
- «Sei
veramente creativo
fratellino, mi piace
un sacco!»
- Loki
tirò su col naso.
- «Non
preferisci i disegni di Sif?»
- Thor
lo guardò sorridendo.
- «Sif
non sa disegnare, non l'ha mai saputo fare.»
- Disse
tranquillo mentre il moro scoppiava a ridere guardando l'espressione
seria del
fratello.
- «Allora
non preferisci stare con lei? »
- Il
biondo guardò Loki di sbieco, come se stesse dicendo un mare
di sciocchezze poi
scosse energicamente la testa.
- «Assolutamente
no, è viziata e prepotente, non la sopporto molto,
è lei che tutte le volte
viene a cercare me e sono costretto a farla giocare con noi.»
- Il
moro sorrise appoggiando la fronte alla spalla del biondo, lui gli
porse il
disegno ma Loki scosse debolmente la testa.
- «Tienilo
tu, l'ho fatto per te.»
- Thor
sorrise, si chinò su di lui e gli scoccò un bacio
sulla guancia.
- «Grazie, lo terrò sempre con me.»
- Loki
era stato battuto, gli umani si stavano lentamente riprendendo
dall'invasione
dei Chitauri. Tutto stava tornando alla normalità.
- Dopo
che al Dio del Chaos fu assegnata la sua punizione, esiliato fino a
quando
Odino non l'avesse ritenuto pronto a tornare, Thor si ritirò
stancamente nelle
sue stanze, evitando con cura di incontrare chiunque. Una volta che si
fu
chiuso in camera si butto a pancia in giù sul letto e
sospirò. Non avrebbe più
visto Loki per moltissimo tempo, per le divinità il tempo
non era un problema,
essendo immortali se ne preoccupavano relativamente, ma l'idea di non
avere il
fratello accanto per chissà quanto lo faceva cadere nello
sconforto. Quasi
senza accorgersene infilò una mano sotto al cuscino e
afferrò il vecchio pezzo
di carta ingiallito dal tempo. Lo guardò come faceva sempre
prima di
addormentarsi, il disegno dei due Thor e Loki sorridenti che si
tenevano per
mano gli restituì lo sguardo. Un giorno, ripromise a se
stesso, un giorno quel
disegno sarebbe divenuto realtà, anche a costo di passare
tutta l'eternità ad
inseguire il fratello. Sarebbe stato forte, lo sarebbe stato per
entrambi e un
giorno anche loro si sarebbero tenuti per mano sorridendo.
Allora, prima che qualcuno inizia a tirare pietre e mattoni nella mia direzione vorrei precisare due cose.
1. Questa fic l'ho scritta ispirandomi ad una fanart molto dolciosa, purtroppo la trovai su tumblr un po' di tempo fa e non mi ricordo per niente il nome dell'autrice/autore xD comunque se volete vederla eccola (Parte 1 - Parte 2 - Parte 3 - Parte 4 - Parte 5 - Parte 6 - Parte 7 - Parte 8 - Parte 9 - Parte 10). Se qualcuno sa il nome dell'autrice/autore sarei felice di aggiungerlo :)
2. Tecnicamente, come sempre, sono stata "costretta" a scrivere....perché a qualcuno....piaceva molto la fanart sopracitata e ha ehm....insistito.....quindi diciamo che è DI NUOVO colpa sua se ho pubblicato xD quindi stringiamoci tutti in cerchio e diciamo grazie alla mia Deary ♥ a cui dedico completamente questo mio ennesimo lavoro fatto con i piedi D: