Fanfic su attori > Jake Gyllenhaal
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Autore: DiNozzo323    10/06/2012    0 recensioni
Cosa potrebbe succedere a due ragazze in viaggio a Los Angeles per le vacanze? Potrebbero fare delle conoscenze che gli cambierebbero la vita? Non voglio svelare troppo. Vi assicuro però che, a parte il primo capitolo introduttivo, Jake sarà presente molto molto spesso =) E non solo lui. Ci saranno molti attori e attrici in questa fanfic. Capirete poi perché. I più importanti sono:
Jake (per l'appunto), Matt Dallas, Sean Penn, Chris Evans e altri.
Spero che la lettura vi piacerà.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Quando mi svegliai la mattina ero felicissima, mi voltai verso Sean e vidi che anche lui si era svegliato. Così dopo poco ci alzammo e mentre Sean andava in cucina a preparare la colazione, io mi recavo nella stanza dove pensavo stesse dormendo Titti, invece appena entrai lei chiuse la porta e mi assalì psicologicamente.

-Ehi Tì, hai letto il messaggio che ti ho lasciato ieri? Quello dove parlo di Sean Penn che ci ha ospitate?- Feci io ingenua.

-Si, l’ho letto. Cosa hai alla mano?-

-Contusione, devo tenerla fasciata per qualche giorno, nulla di che. Adesso andiamo in cucina che ti presento Sean.-

-Ah, è solo Sean?! Non è tesoro, ciccino, cucciolotto o quant’altro?-

-Titti, ma che hai? Perché fai così?-

-Vi ho visto stamattina, a letto insieme. Ero venuta a cercarti.-

-Si, e allora? Abbiamo dormito a letto insieme.-

-E così avete solo dormito? E io ti devo credere?-

-Certo che mi puoi credere. E adesso basta parlare. Andiamo di là che te lo presento.- E ci incamminammo verso la cucina.

C . -Ehi, Sean, guarda chi si è svegliata?-

S. -Ciao, tu sei Titti, vero? Piacere di conoscerti.-

T. -Piacere tutto mio.- fece Titti mentre la sentii chiaramente che fra le labbra mormorava un “come no”, cosa che mi obbligò a darle una gomitata. Era troppo protettiva quella ragazza.

S. -Allora, che volete vedere oggi?-

T. –Che vogliamo vedere oggi?-

C. –Si, Tì. Sean si è offerto di farci da Cicerone oggi. Cosa vogliamo fare?-

T. –Dunque oggi dovevamo andare al Paul Getty Museum e a Rodeo Drive.-

S. -Perfetto. Abbiamo tutta la giornata a disposizione.-

C. -Si, solo che noi dovremmo tornare in albergo a cambiarci. Non possiamo uscire così.-

S. -Si, hai ragione. Facciamo che ci vediamo alle 11.30 sotto il vostro albergo? Andiamo con la mia macchina.-

C. -Certo! È perfetto! Allora adesso noi andiamo, altrimenti non ce la facciamo a fare nulla. Ci vediamo dopo.- E gli diedi un bacio sulla guancia prima di avviarmi con Titty verso l'hotel.

Rientrammo in albergo alle 11 meno un quarto e subito mi presi quella maledetta cosa. Poi ci vestimmo, preparammo le borse con tutto il necessario, avvertimmo i nostri genitori che stavamo bene, omettendo naturalmente i dettagli, e alle 11 e mezza precise eravamo giù l’albergo. Sean era già là sotto che ci aspettava. Salimmo e ci dirigemmo a Rodeo Drive. Ci facemmo una splendida passeggiata a piedi tutti e tre con tre splendidi caffè di Starbucks in mano. Dopo un po’ notai che ci mancava qualcosa.

C. -Ehi Sean, senti, come mai non c’è nessun attore famoso in giro? Ho letto che questa è la strada dove è più probabile incontrare gente famosa. E anche ieri a Beverly Hills non abbiamo visto nessuno. Sembra che si siano dileguati tutti.-

S. -Certo che hai un grande spirito di osservazione. È vero, non c’è più nessun attore in città e sarà così fino a lunedì. In effetti anche io domani mattina me ne vado.-

T. -È lecito chiedere perché?-

S. -Si, me lo potete chiedere, tanto già avevo pensato di dirvelo. Ogni anno in questo periodo ci incontriamo tutti noi attori, registi e altro più famosi. Ci vediamo in un castello ristrutturato a circa 100 miglia da qui. Ha un parco immenso. C’è una sera dove nella sala più grande del castello facciamo una serata di cena e discoteca, poi dormiamo lì tutti quanti e ce ne andiamo o il pomeriggio successivo o la mattina dopo ancora. Iniziamo ad andare lì di solito già dai due giorni precedenti la serata. Io sono sempre uno degli ultimi ad andare.-

C. -Non lo sapevo. Non mi sembra di averlo mai letto da nessuna parte.-

S. -Ovvio, è una notizia segreta. Non lo sa nessuno che non sia nel giro e gli album con le foto che ci facciamo li teniamo chiusi in cassaforte. Se lo venissero a sapere i paparazzi sarebbe la fine di queste riunioni.-

T. -Scusa, ma se è segreto perché ce l’hai detto allora?-

S. -Semplicemente perché volevo sapere se vi avrebbe fatto piacere venire.-

T. & C. –COSA? STAI SCHERZANDO? CERTO CHE CI FA PIACERE VENIRE!!!!!- E gli saltammo entrambe addosso. A quanto pareva anche Titti aveva visto che era una bravissima persona e si era lasciata andare.

C. -Ma non avrai problemi a portare noi due?-

S. -Non vi preoccupate di questo. Sono uno dei membri che ha creato questa riunione. Non faranno storie. Ovviamente voi non direte MAI a nessuno questa cosa, vero?-

T. -Certo, te lo promettiamo.-

C. -Scusa, un’ultima domanda: come mai ti fidi tanto di noi?-

S. -Bella domanda. Diciamo che è il mio sesto senso che me lo dice. Poi non penso che una fan del cinema come te si permetterebbe mai di rovinare la vita a tutti queste persone che ammiri, o sbaglio?-

C. -Giustissimo. Non mi permetterei mai. Anzi, per me sarebbe semplicemente un onore poter conoscere tutti gli attori famosissimi come te. Sono contenta di averti conosciuto.-

S. -Ricambio appieno. Vi passerei a prendere domani intorno alle 3 e mezza. Portatevi dei ricambi per dormire… Cose così insomma. Ok?-

T. -Sicuro, perfetto. Quando stai venendo chiamaci che così ci facciamo trovare giù.-

S. -Ok, e adesso andiamo al museo. Che ne dite?-

C. -Si, andiamo.-

E così trascorremmo la giornata al museo con uno degli attori più incredibili che esistessero. Solo la sera quando tornammo in albergo Titti si accorse che c’era qualcosa in me che non andava.

-Avanti tesoro, che cos’hai? È da oggi pomeriggio che stai giù di morale. Parlami.-

-Io non ci voglio più andare a quella festa domani.-

-Ma come? Perché? L’hai sempre desiderato e adesso che si avvera il tuo sogno ti tiri indietro?-

-Titti, guardami. Non sono bella come quelle attrici, né espansiva, né nulla. Non so proprio cosa mettermi domani e come se non bastasse ho questa stupida benda che non posso togliere e che sarebbe impossibile da nascondere.-

-Oh, Claudia. Fossero tutti questi i problemi della vita! Per prima cosa non sei brutta, anzi, sei decisamente bella, molto meglio di tante attrici che ho visto a cinema e poi sai benissimo che se una persona ti va a genio scordi la timidezza. Mi sembra che con Sean ci parli tranquillamente, no? Adesso ascoltami, facciamo così: domani mattina ci svegliamo presto. Cerchiamo qualcosa da metterti e andiamo a fare shopping. Poi andiamo dal parrucchiere e ci facciamo anche fare mani e piedi. Domani sarai così bella che non ci sarà uomo in quel castello che non ti guardi, e per la benda non ti preoccupare. Se ti chiedono perché ce l’hai puoi sempre dire la verità. Che hai picchiato un ragazzo che ti ha infastidito. Così si spaventano anche un po’, il che non fa mai male.-

-Hai ragione! Non so davvero come farei senza di te!-

-Tu non lo so. Io avrei decisamente una vita più monotona!- E scoppiammo a ridere prima di addormentarci serenamente sul letto.

Ci svegliammo la mattina alle 8 e iniziammo a vedere cosa ci dovevamo portare. Subito decisi che all’andata mi sarei messa i miei jeans preferiti con una maglietta tutta colorata e le ballerine bianche, inoltre mi sarei portata un’altra maglietta e un vestitino molto semplice senza maniche azzurro, del colore dei miei occhi. Il problema si poneva per quella sera. Aveva detto Sean che era una serata di discoteca e che quindi si vestivano di conseguenza e che prima invece c’era un piccolo buffet dove ci si vestiva abbastanza eleganti e poi ci si cambiava per la serata. Per la cena avevo in mente di mettermi una gonna a pieghe larghe bianca con sopra una maglietta blu notte con le maniche a “fascia”; per la discoteca non avevo idea. Fino a quando a un certo punto Titti non mi cacciò in mano qualcosa.

-Ecco cosa ti metterai stasera.- Disse indicandomi una maglietta che più che maglietta era un top verde acqua che dietro lasciava le spalle praticamente scoperte se non per dei fili rosa che tenevano chiusa la maglia.

-Si, certo, mi vestirò proprio così.- Feci sarcastica.

-Scusa, qual è il problema?-

-È eccessivo. Ci saranno quasi tutte persone adulte, potremmo essere le più giovani. Non penso ci sia qualcuno che si metta qualcosa del genere, mi vergogno.-

-Primo sicuramente ci saranno altri ragazzi della nostra età che si vestiranno di conseguenza. Secondo non ti devi preoccupare di quello che potrebbe pensare la gente, altrimenti non campi. Poi mica ti abbandono. Mi metterò qualcosa di simile al tuo, così non ti senti sola.- Fece sorridendomi a 32 denti.

-Va bene, ma cosa mi metto sotto? Ci vorrebbero dei jeans a vita bassa che non ho.-

-Vorrà dire che li andremo a comprare, ma almeno abbiamo risolto il problema. Adesso muoviamoci che non abbiamo tutto il tempo del mondo.-

Subito scendemmo e alle 9 eravamo già per strada a cercare i miei jeans. Cercammo un po’ ovunque, fino a che non arrivammo in un grande magazzino. Aveva jeans di tutti i tipi, scuri, chiari, stracciati, leopardati, gonne, mini e quant’altro.

-Ecco, cosa ne pensi di questa?- Mi chiese Titti indicandomi una minigonna di jeans.

-Penso che non dovrebbe trovarsi qui, ma nel reparto di biancheria intima, e poi le gonne non stanno bene sotto quella maglietta. Continuiamo a cercare.-

Mentre cercavamo i jeans per me Titti trovò per se uno splendido vestitino cortissimo viola che lasciava la schiena completamente scoperta e dei leggins che ci sarebbero andati benissimo sotto. Io invece avevo trovato un cappottino molto leggero bianco che sarebbe andato benissimo con tutto quello che avevo pensato di portare.

-CLAUDIA! CLAUDIA! CORRI!-

-Titti, abbassa la voce, ci stanno guardando tutti! Cosa c’è?-

-Ho trovato i jeans per te.-

E in effetti li aveva proprio trovati. Erano scuri ma non troppo, a vita non eccessivamente bassa e stretti alle caviglie, perfetti per le scarpe col tacco che mi sarei portata. Inoltre aveva trovato anche una cintura fatta di lacci dello stesso colore di quelli della maglietta.

-Titti, sei il mio angelo custode! Non so proprio come ringraziarti!-

-Claudia, se mi vuoi proprio ringraziare offrimi un Frappuccino e stasera d-i-v-e-r-t-i-t-i!-

-Certo che mi divertirò, fosse solo perché ci sei tu. Grazie!- E l’abbracciai di slancio. Poi ci recammo a pagare e dritte di filato a farci mani, piedi e capelli.

L’estetista da cui andammo era davvero una maga, veloce e precisa, avendole detto cosa mi sarei messa mi consigliò uno smalto perlato, mentre Titti optò per un French, molto più classico. Poi mentre lo smalto si asciugava toccò ai capelli. Mi fece uno shampoo e aggiunse del balsamo, mi tagliò le punte, e sottolineo punte, poi mi lisciò i capelli, che lo erano già da soli, e ci mettemmo d’accordo per la pettinatura. Una semplicissima coda di cavallo, solo altissima e con i capelli bombati, poi mi avrebbe attorcigliato una ciocca attorno all’elastico e lo avrebbe fermato con dei fermaglietti brillantinati, inoltre mi regalò un gel per fare l’effetto bagnato con i brillantini, visto che non era il caso di presentarmi alla cena già così. Quando ce ne andammo la ringraziammo immensamente. Ci aveva trasformate!

Quando entrammo in albergo finimmo di preparare le borse, mi misi un po’ di mascara e chiudemmo la borsa di riserva per il viaggio. Avvisammo il concierge che per quella sera e la successiva non ci saremmo state e entrammo in macchina con Sean. Il viaggio sembrava lunghissimo, ma per me non fu un problema, perché dopo un quarto d’ora mi addormentai. Mi risvegliai dopo più di un’ora che eravamo partiti e Sean mi disse che ci mancavano solo 20 miglia e saremmo arrivati. Non seppi mai di cosa avevano parlato lui e Titti nel frattempo.

C. -Ma loro sanno che ci siamo anche io e Titti?-

S. -Si, li ho avvisati ieri sera.-

T. -E?-

S. -E cosa?-

C. -Cosa hanno detto?-

S. -Dunque Clint ha detto che non c’era problema, Kevin che non vedeva l’ora di conoscervi, giusto Sean mi ha raccomandato di dirvi di non raccontare nulla a nessuno.-

T. -Clint? Kevin? Sean?-

S. -Si, Clint Eastwood, Kevin Costner e Sean Connery. Hai presente?-

T. -Si, credo di si.-

C. -Uao! A parte loro gli altri sanno che stiamo andando?-

S. -Si, penso che li abbiano avvisati onde evitare fraintendimenti. Ma voi state tranquille, sono sicuro che vi divertirete stasera.-

  
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