Non ho una vita.
Non sono un umano.
Sono solo..un peccato.
Sacrifice
Ho paura...
Non voglio tornare là...
...ti prego..stringimi forte...
MAMMA!!
Wrath si svegliò con un sobbalzo,guardandosi freneticamente intorno,terrorizzato
per la visione appena avuta. Ma l'unica cosa che potè vedere era il mare aperto
e limpido che lo separava dal mondo intero. Era una giornata di sole,ma gli
interessava poco quel particolare.
Lui non voleva vedere il sole,non voleva nemmeno che lo illuminasse. Oramai
sapeva che forse il mondo intero lo rifiutava.
Come la sua vera madre aveva fatto.
Una lacrima gli solcò il viso che era impallidito. Gli occhi si socchiusero e l'homunculus
si rinchiuse nelle ginocchia. Mentre piangeva a dirotto provava l'innato
desiderio di uccidere qualcuno: di uccidere lui. Edward Elric,colui che
possiedeva gli ingredienti che avrebbero portato Wrath ad essere finalmente
concepito come umano.
"T..Ti voglio..." singhiozzò,tra le lacrime.
"TI VOGLIO UCCIDERE!"
Mosso da questo sentimento di rabbia,si alzò con violenza,asciugandosi con una
mano le lacrime che avevano bagnato la sabbia soffice che adesso veniva
brutalmente calpestata dall'homunculus. Ogni passo era come una pugnalata che
lui aveva ricevuto ancora da infante; cicatrici che non avrebbe mai più rimosso
dal suo corpo deforme, cicatrici che lo legavano all'alchimista d'acciaio.
"Ti ammazzerò..ti farò a pezzi..." continuava,come se quell'ira che lo spingeva
fosse imperitura. Bagnò i suoi piedi nell'acqua che scorreva dolcemente e con la
stessa dolcezza lambiva il ragazzino.
Tutto quello,però,non sembrava piacergli.
Sembrava quasi provocarlo,spingerlo a ricordare lei.
Sloth...
La Mamma è morta...
Perchè?
Lei non può essere tua madre...
Perchè?
Tu non sei Umano....
Perchè?
Sei stato creato...
Il tuo posto non è qui...
...Homunculus....
"PERCHE'???" gridò Wrath con tutto il fiato che aveva nei polmoni,sbattendo la
mano destra a pugno sulla sabbia,trasmutando il suo braccio in pietra e
successivamente scagliandolo con tutta la forza possibile nell'acqua.
L'impatto potentissimo generò un'onda di grande portata che si abbattè su di
lui,bagnandolo tutto. A quel punto,l'espressione di Wrath passò da irato a
triste. Le iridi viola scivolarono sull'acqua,mentre le dita delle mani
accarezzavano le sue spalle bagnate.
"Sloth..perchè non sei più con me?" "..."
Strinse la spalla che non era "sua". La strinse con tutto l'odio che poteva
provare in quell'istante. Se in quel momento Edward Elric fosse stato lì,non
avrebbe esitato a strappargli gli arti restanti di dosso. La rabbia provata era
talmente tanta che,di nuovo,sbattè nuovamente il pugno sull'acqua,bagnandosi una
seconda volta. Ancora,dopo essersi intristito di nuovo,sussurrò delle flebili
parole,sperando che il vento lo potesse udire.
"..perdonami,mamma..."
Rimorso,sì,ora lo provava. Izumi o Sloth,ora gli importava poco. Mamma,ora la
voleva accanto.
"Mamma..dove sei?" chiese,alzando lo sguardo al cielo.
"Qui...vicino a te.." rispose una voce. Una voce dolce quanto troncata da
commozione. Il tono aumentava a ogni lettera che Wrath poteva udire. E ogni
lettera gli paralizzava sempre di più i sensi,apriva sempre più gli occhi.
Con gli occhi sbarrati per lo stupore,Wrath si voltò nella direzione da cui
proveniva la voce. La riconobbe.
Quell'espressione di dolore che non avrebbe mai più dimenticato. L'espressione
di una donna che lo aveva sacrificato.
"M..Ma.." mugnugnò,con gli occhi lucenti per l'odio e la commozione mischiati
insieme. Così forti che le gambe iniziarono a muoversi da sole e farlo correre
verso Izumi,che in quel momento lo osservava in ginocchio.
"Figlio mio..." disse,con voce piangente per la vista dell'Homunculus,che
correva sempre più verso di lei.
Un attimo dopo Wrath si lanciò nelle braccia della sua vera madre. Piangendo
come non aveva mai fatto prima d'ora,si dimenava per toccarla più volte e
ripetutamente. Anche Izumi,commossa da quella reazione,chiuse gli occhi e
strinse sempre di più il suo bambino a sè.
"Ti odio.." singhiozzò l'homunculus,dimenandosi. La donna si sentì scossa dalle
quelle parole,ma nello stesso tempo strinse ancora di più le braccia a Wrath.
"Ma in questo momento ti amo..mammina mia.." aggiunse,afferrando con sicurezza
le spalle di Izumi.
Ti prego...torniamo a casa insieme.