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Autore: Nicka    29/12/2006    9 recensioni
Keely stava pattinando sul ghiaccio e ad un tratto va a sbattere addosso a qualcuno... potrà nascere qualcosa? Chi può dirlo? Una one-shot romantica, per chi ha voglia di sognare, anche su una pista di ghiaccio.
Genere: Romantico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“Scusa scusa scusa, non volevo”cerca di giustificarsi, rialzando e afferrando delle mani che si erano offerte di aiutarla

“Scusa scusa scusa, non volevo”cerca di giustificarsi, rialzando e afferrando delle mani che si erano offerte di aiutarla. “Davvero non so come possa essere capitato, chissà a che pensavo, ti chiedo davvero scu…” ma le parole si bloccarono in gola non appena alzò gli occhi.

Keely, pattinando sul ghiaccio, inavvertitamente aveva perso il controllo della velocità, ed era finita a sbattere addosso a qualcuno.

Un ragazzo moro, alto, con gli occhi azzurri era proprio davanti a lei e le stava ancora stringendo le mani. Keely le ritirò immediatamente mentre un leggero rossore iniziava a colorarle le guance.

“Sta’ tranquilla,non è successo niente, sono ancora intero…visto?” disse il ragazzo facendo un giro su se stesso.

Il tono della sua voce era profondo e caldo, così bello che a Keely sembrava davvero di sognare. Il tipo appariva pure simpatico, oltre che tremendamente carino.

“Ehi, non ci siamo ancora presentati” le disse porgendole la mano “il mio nome è Massimiliano, ma se vuoi puoi chiamarmi Max…se devo dirti la verità mi piace di più… è meno…imperiale..”

Quest’ultima battuta fece sorridere Keely, che nonostante tutto rispose con imbarazzo “pia-piacere di co-conoscerti Max. I-io mi chiamo Keely” e nonostante cercasse di non far tremare la propria mano, purtroppo non riusciva a farne a meno; si sentiva troppo felice e contenta di aver fatto quell’incontro, o meglio, quello scontro.

Fissava Max in un modo così estasiato che solo un imbecille non avrebbe potuto accorgersi di quanto era elettrizzata.

E infatti, lui si rese conto di ciò, e divertito, esclamò “Senti, io sono un po’ stanco di pattinare, ti va se andiamo al bar a berci una buona cioccolata calda?”

“Con molto piacere1” rispose Keely che era riuscita a riacquistare parte della sua sicurezza e sfoggiava ora un magnifico sorriso.

Così si tolsero i pattini e si avviarono insieme verso il bar.

 

“E così ti piace studiare,eh? Si vede da lontano un miglio che hai la faccia da genio!” disse Max ridendo.

“Ma no..che dici.. è solo che se voglio riuscire a fare bella figura all’esame di Maturità devo prepararmi bene..” Rispose lei.

“ Poi che farai?”

“Boh, non lo so..penso che mi iscriverò alla facoltà di Legge..”

“Wow! Tipa tosta! Mi piacciono le tipe toste!” esclamò Max.

Il ghiaccio tra di loro si era sciolto, e davanti ad una tazza fumante, e avvolti da una calorosa atmosfera riuscivano a parlare senza imbarazzo.

“Mentre tu sei già all’Università,vero?” chiese con tranquillità Keely.

“Eh, Università.. macché .. L’anno scorso quando ho finito le superiori ho esultato per settimane; lo studio non fa proprio per me..io sono un…” e mentre pronunciava queste parole si sporgeva leggermente in avanti, cercando di creare suspence. “Non ti dico cosa sono!!” disse infine atteggiandosi da ragazzo timido.

“No dai! Così non vale.. Io ormai ti ho detto tutto di me” sbuffò Keely leggermente irritata, ma divertita dall’esuberante comportamento del ragazzo. “Allora devi pagarmi la cioccolata” concluse allegramente.

“Ok signorina” rispose tranquillamente Max; poi si alzò, andò verso la cassa, e con fare disinvolto pagò le due cioccolate. Terminata questa procedura si avvicinò a Keely con uno strano sguardo “Bene e ora…”

“Si? Mi dica Max..”

“E ora, prendimi se ci riesci!” esclamò. Detto questo si gettò verso l’uscita, chiudendo la porta così forte che per il colpo ogni persona all’interno del bar ebbe un sussulto.

“Perdonatelo.. è fatto così.” Disse Keely imbarazzata ma felice,e subito si alzò per rincorrere quello strano ragazzo, quel suo nuovo amico.

Pochi minuti dopo erano di nuovo sulla pista di ghiaccio e pattinavano l’uno di fianco all’altro.

Lui appariva davanti a lei ogni istante più bello. I suoi occhi azzurri le ricordavano un mare enorme, oppure l’oceano, dove è facile perdersi, e perché no, affogare; e lei stava davvero affogando in quello sguardo, così intenso e dolce.

Standogli vicino le pareva di sentire un profumo di miele attorno a lui; magari erano i suoi capelli, scuri e affascinanti, un po’ spettinati, che gli davano un’aria accattivante e spensierata.

Keely sognava ad occhi aperti, e così ogni tanto si trovava a traballare un po’ sui pattini.

Max invece appariva così sicuro di se, così tranquillo.

Non la guardava nemmeno, si limitava a parlare e a lanciare lo sguardo di qua e di la ma mai nella sua direzione.

“Non gli interesso più..” pensava Keely “Ehi.. ma cosa cavolo vado ad immaginare? Non posso essergli mai interessata! E poi ci conosciamo da solo poche ore..”

“Scusami, ma ti vedo un po’ distratta, o sbaglio?” chiese ad un tratto Max inarcando leggermente le sopraciglia.

“Ma no.. che dici.. figurati.. “ rispose lei in modo non molto convincente.

“Ok, faccio finta di crederti, anche se non mi piacciono le bugie, e non mi piace nemmeno nascondere quello che penso.., infatti, ti dico subito che ti trovo molto carina” disse con tranquillità.

Ovviamente non sapeva quali effetti potessero provocare quelle parole nel cuore di Keely, la quale iniziò a ridere poiché non sapeva in che modo dar sfogo all’emozione improvvisa che l’aveva catturata.

“D-davvero? Ma no… sono un mostro..” Disse lei, mentre la sua voce si faceva sempre più flebile per l’imbarazzo.

Massimiliano si fermò di colpo e le prese la mano; poi la guardò dall’alto verso il basso. Keely, aveva i capelli castano chiaro, un po’ mossi; la sua pelle chiara e profumata e gli occhi verdi lo lasciavano senza fiato.

Quel rossore sulle guance e il suo dolce sorriso lo facevano impazzire.

“Ok, è vero…sei un mostro!” disse infine ridendo, e con uno slancio partì veloce verso il centro della pista, lasciandola così, un po’ dubbiosa ma serena.

 

Il sole cominciava già a tramontare e l’oscurità della sera scendeva lentamente sopra le cime innevate dei tetti e degli alberi.

Keely e Max uscirono insieme dal palazzotto, molto stanchi ma felici, portando in segreto la tristezza poiché la giornata era ormai giunta al termine.

Guardavano il cartello della fermata dell’autobus, e sembrava che attendessero un qualcosa che li sciogliesse da quel silenzio che si era stabilito.

“Beh, hai il mio numero, quindi..chiamami.” disse Max, che in quel momento sembrava aver perso tutta la sua intraprendenza.

“Sì certo, lo farò di sicuro….” Rispose Keely guardandolo negli occhi.

“Bene…”

“Bene…”

Nuovo attimo di silenzio. Tutto era fermo attorno a loro e perfino il vociare delle persone che camminavano sul marciapiede era scomparso come per incanto.

Solo il veloce battito dei cuori scandiva il tempo e risuonava forte dentro di loro.

“Devo proprio andare ora…sono a piedi ed ho un po’ di strada da fare..” esclamò Keely guardando l’orologio.

“Ok…allora ciao..” disse lui senza alcun sorriso.

“Ciao Max” e dopo aver detto così si avviò lungo la strada.

 

Era tanto contenta, ma allo stesso tempo arrabbiata.

La sua timidezza ogni volta la bloccava, e le lasciava solo dei tristi rimorsi.

“Se fossi stata più vivace, più sciolta, chissà.. magari avremmo deciso di andare a mangiare una pizza assieme..cavolo, come sono stupida!”

Così dicendo accelerava il passo e calciava la neve che incontrava lungo il percorso, come per scacciare quel rancore che provava verso se stessa.

“Domani, ma no che dico, stasera stessa si sarà già dimenticato di me e io…stupida.. avrò perso per l’ennesima volta un amico.”

Un fiocco di neve le cadde sulla mano, e poi un altro su una guancia e poi un altro ancora.

Aveva cominciato a nevicare e questo riaprì il suo cuore verso un sentimento di gioia.

Alzò gli occhi al cielo e fece più e più giravolte su se stessa, ridendo e danzando con quei piccoli fiocchi di neve che scendevano lentamente.

Ad un tratto sentì una mano posarsi dolcemente sulla sua spalla e una profonda e calda risata accarezzarle il cuore.

Era Max che in quel momento scendeva dalla sua bici e la poggiava velocemente per terra.

“Ehi piccolo genio, che fai? Mangi la neve?! Comunque mi sono dimenticato di dirti che cosa faccio nella vita..” disse infine con un sorriso.

“Ah già” rispose la ragazza che non stava più in se dalla gioia.

“Ecco, vedi….studio Legge al primo anno di Università..” esclamò ridendo.

“No…non ci posso credere!!!” rispose incredula e sempre più felice “Per fortuna hai detto che non ti piacevano le bugie..!”

“Davvero? E quand’è che l’avrei detto? Non ricordo..” Disse con aria pensosa..

I fiocchi di neve li avvolgevano, coronando dolcemente quel fragile momento.

Max si avvicinò a lei, talmente tanto che il suo viso, che era diventato di nuovo pallido per il freddo, riacquistò colore.

“Scusa..è vero… non si devono dire le bugie… quindi.. sai…devo dirti che.. mi piaci troppo” disse Max.

La attirò a se con un gesto leggero ma sicuro; le loro labbra si unirono teneramente e sia l’uno che l’altro sentivano l’emozione salire alle stelle.

Con quel morbido bacio terminò la loro serena giornata, ma fu segnato l’inizio di qualcosa di speciale; intanto la neve scendeva piano piano, senza disturbare quel piccolo incanto.

“Anche tu mi piaci.. “ sussurrò Keely..

 “Wow…” disse Max ridendo…”Ti va se andiamo a mangiare una pizza?”

“Sì genio..”

“Eh no..qui il genio rimani tu!!”

Con un nuovo sentimento nel cuore si avviarono così verso la pizzeria, pensando a com’era stato fantastico il loro incontro, e a quanto possa essere bello anche solo…pattinare.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

  
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