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Autore: evy91    29/12/2006    4 recensioni
Eccola qui la mia prima fanfiction!!! Si tratta di una storia che però non ha nulla a che fare con la bellissima canzone di Liga, ma semplicemente mi piaceva il titolo e l'ho trovato perfetto per la mia fanfiction. E se Bra e Goten dopo aver nascosto il loro rapporto per tre lunghi anni decidessero di raccontare tutto? come la prenderà Vegeta? talmente male da spingere la figlia a fuggire con l'amore della sua vita? Mi raccomando fatemi sapere cosa ne pensate!!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Bra, Bulma, Goten, Vegeta
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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L’AMORE CONTA

Incastrati dalle donne Brief

 

Eccola qui la mia prima fanfiction!!!

Si tratta di una storia che però non ha nulla a che fare con la bellissima canzone di Liga, ma semplicemente mi piaceva il titolo e l'ho trovato perfetto per la mia fanfiction.

E se Bra e Goten dopo aver nascosto il loro rapporto per tre lunghi anni decidessero di raccontare tutto? come la prenderà Vegeta? talmente male da spingere la figlia a fuggire con l'amore della sua vita per sposarsi di nascosto?

Ho scritto questa storia coinvolgendo le mie due coppie preferite, Bulma e Vegeta e Bra e Goten...

Bhè, che altro dire? leggete e commentate numerosi!

 

Allora, sono tre anni che Bra e Goten si vedono di nascosto, principalmente perchè il padre di lei odia la famiglia di lui. Insomma, stile Giulietta e Romeo, ma vi assicuro un finale completamente diverso...

"Eh dai amore, lo sai che tra un po’ tornano i miei…" gli ricordò Bra tra un sospiro e l’altro.

"E allora?" disse Goten senza interrompere la serie di baci che le stava dolcemente deponendo nel collo.

"E allora, se mio padre ci vede ci ammazza tutti e due…"

"E dai Bra…" disse deciso interrompendo le sue effusioni e liberandola dalla stretta che la costringeva al muro "Non pensi sia ora di dirglielo? Io sono stanco di nascondermi!"

"Amore, anch’io sono stanca cosa pensi? Ai visto cosa mi è toccato far oggi per esempio? Fingermi ammalata per non uscire a cena con i miei e restare qui… e tutto per te!" disse riprendendo a baciarlo.

"Ah si? E come hai fatto fingerti ammalata?"

"Ho dato una mano al termometro a salire con un po’ d’acqua calda..."

"Ah, allora sei proprio una bambina cattiva!" continuò lui maliziosamente.

"Ci puoi giurare…"

"Ma questo non cambia nulla… devi dirglielo, altrimenti lo farò io…" disse riprendendosi.

"Ma lo sai com’è lui…"

"Ma non possiamo continuare così… sono stanco di azzerare l’aura quando Vegeta torna a casa per poi fuggire dalla finestra, sono stanco di far finta di essere due estranei quando ci troviamo riuniti ad una cena, sono stanco…"

"Schhh!" le disse lei dolcemente chiudendogli la bocca con l’indice "lo so… anch’io" e così dicendo gli diede un romantico bacio che gli fece dimenticare per qualche secondo tutti gli inconvenienti.

"Stai cercando di cambiare discorso?"

"Perché, non ti piace il mio nuovo argomento?" disse guardandolo maliziosamente percorrendo i suoi pettorali scultorei con l’indice.

"Lo puoi dire forte…"

E ripresero a baciarsi e ad abbracciarsi percorrendo a tastoni il corridoio che li avrebbe portati in camera di lei. Ma uno scatto li riportò alla realtà.

"Era la serratura della porta… devono essere tornati i miei" disse preoccupata guardando Goten "presto… vattene"

Goten fece per andarsene dalla finestra quando fu fermato da Bra che riprese a baciarlo nolente a salutarlo.

"Devo andare…" le disse tra un bacio e l’altro. Le parole gli uscirono dalla bocca, ma non avrebbe mai voluto pronunciarle. Per un momento avrebbe voluto che Vegeta entrasse in quel preciso momento, che li scorgesse in flagrante, che mettesse fine a tutti quei sotterfugi. Già, ma come ne avrebbe messo fine? Impedendogli per sempre di vedere la figlia, chiudendola in camera e non lasciandolo più entrare neppure per vedere Truncks.

"Lo so…" le disse tra una carezza e l’altra "ma non voglio" le parole uscivano come se quello fosse stato un addio anche se si sarebbero comunque rivisti l’indomani. Ogni saluto per loro sembrava un addio, ogni istante passato distante l’uno dall’altro un’eternità.

"Ci vediamo domani… i tuoi ci sono?"

"Si… no… mio fratello resterà via per lavoro fino a martedì, e mia madre è riuscita a convincere mio padre ad accompagnarla ad un week-end di terapia di coppia" risero insieme. Risate genuine. Le risate di due persone che pensano le stesse cose, che si capisco al volo, che si amano.

"Tuo padre ad una terapia di coppia? Come diavolo ha fatto Bulma?"

"Semplicemente non dicendogli che si trattava di terapia di coppia… pensa si tratti di un romantico fine settimana in un qualche motel…"

"Non sai cosa darei per vedere la faccia di tuo padre quando si accorgerà di come è stato incastrato…"

"E invece non darai niente per niente, perché domani tu sarai qui con me…" concluse prendendolo per il colletto della maglia e avvicinandolo alle sue labbra.

"Mi sa tanto di essere stato incastrando anch’io…"

"Ehi, Bra… sei in camera tua?" la limpida voce della madre la avvertì del suo imminente arrivo.

"Si, un momento…" gridò Bra prima di rivolgersi al compagno "Ora vai." Un bacio, un sospiro un abbraccio "I miei se ne andranno domani mattina presto, ma poi io devo andare a scuola… vieni domani sera verso le otto…"

"Va bene… ti amo"

"Anch’io…" ormai le loro voci erano diventati sussurri sentendo i sicuri passi della madre avvicinarsi.

"Bra…" la porta si aprì per far spazio alla madre, ma ormai il suo Goten era lontano, in volo verso casa "Bra, che stai guardando?" disse la madre facendosi un po’ preoccupata e mettendosi a fissare lo stesso punto indefinito nel buio cielo della notte che stava fissando la figlia.

"Niente mamma, non ti preoccupare…" disse distogliendo lo sguardo e volgendolo verso la madre "Com’è andata la cena?"

"Bene tesoro… piuttosto tu…hai la ancora febbre?" e così dicendo portò un polso sulla fronte della figlia.

"No mamma, non ti preoccupare mi sento molto meglio"

"D’accordo… ora però fila a letto che sono già le undici passate… vuoi che ti porti una tazza di the caldo prima?"

"No… mi metto subito a letto perché sono molto stanca"

"D’accordo, notte tesoro" e così dicendo le diede un bacio sulla fronte, spense la luce e si diresse nuovamente giù in cucina.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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