Mi trovo in soffitta...la luce è fioca,c'è un odore di legno marcio,dalla finestra con vetri sporchi riesco a mal appena a distinguere gli alberi a gran fusto nel mio giardino: cadono le foglie di continuo una,due...Ho perso la cognizione del tempo,non so da quanti anni non l'innaffio,da quanti anni non esco...Piove adesso.Ascolto il ticchettio della pioggia che batte contro i vetri della  mia misera casa.Sono,dunque,accanto alla finestra,avvolta da tenebre misteriose. Sono qui,penso,mi rilasso.Ogni tanto dico: .Ho paura di aver lasciato correre  tante occasioni utili per la mia carriera. Ho abbandonato la mia famiglia...non credo di averle donato tutta me stessa. 

Sto piangendo,le lacrime scorrono sul mio viso come un fiume in piena,rimpiango la mia rinuncia all'amore di Frank. Sono sola,non ho nessuno.Ricordo quando,in quel giorno caldo d'estate,indossavo un vestitino di cotone pesca,i capelli erano sfiorati dal vento e Frank indossava il suo completo da marinaio.Egli mi chiese di andar via con lui verso una vita nuova,verso un futuro felice. Rimasi impassibile,non risposi e sulla banchina mi gridò: Sento ancora quelle parole che sfiorano le mie orecchie ed entrano nel profondo del mio cuore,giorno dopo giorno,minuto dopo minuto.Ora sono parte di me: Non  mi abbandonano.Ricordo i suoi occhi,il suo volto i quali mi colpirono per la loro indifferenza appena capirono che non volli seguirli.Prima di abbandonarmi,affogata in mille ansie,paure,timori; sent'' le sue mani stringermi affannosamente.Voleva convincermi,tirarmi fuori da quel mondo chiuso in cui vivevo e vivo tuttora.Qui,in questa caso ogni singolo oggetto mi ricorda la mia infanzia.Mi pento,sono infelice,vorrei tornare indietro.So che non è impossibile,non si va contro il tempo.Sono stanca,stanca di vivere,ho sbagliato a rinunciare all'amore,il mio unico vero amore.Sono assillato dall'idea di riaverlo accanto a me.Farei di tutto per vederlo solo un'altra volta,anche se fosse l'ultima.