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Autore: Kavanaugh    11/06/2012    1 recensioni
Una serie di one-shot e flashfic, ambientate durante i diciassette mesi passati tra il capitolo 423 e il 424, con protagonista Rukia. Possibili accenni Ichiruki.
1} Dopo due mesi di pioggia, Sode no Shirayuki decide di averne abbastanza. Rukia & Shirayuki.
2} Nonostante fossero un Quincy e una Shinigami, si rispettavano abbastanza da poter essere amici. Rukia & Ishida friendship.
3} "Kaien sarebbe dannatamente fiero di lei." Rukia & 13th Division.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kuchiki Rukia, Un po' tutti
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Bleach è di proprietà di Tite Kubo. Questa fanfic non ha alcuno scopo di lucro (anche perché non credo mi pagherebbero nemmeno venti centesimi!). Buona lettura!

 

Seventeen months to change it all

 

Rukia & Sode no Shirayuki

 

Rain

 

Un’immensa foresta di pini innevati, al centro del quale si trovava un lago ghiacciato, dominata da un cielo azzurro e un sole che irradiava un lieve tepore; quello era il mondo interiore di Rukia Kuchiki, il luogo in cui si trovava lo spirito della sua Zanpakutō, Sode no Shirayuki. O meglio, quello avrebbe dovuto essere il suo mondo interiore, in via prettamente teorica. La bellissima Yuki-Onna fece vagare il suo sguardo su quello che riteneva a ragione il suo regno, piuttosto seccata; vide un orribile pantano grigiastro ricoprire il terreno, anziché uno strato di neve bianchissima, alberi fradici e morenti, e un lago senza ghiacci, scuro e triste. Per non parlare della pioggia che stava cadendo incessantemente da giorni, rovinando il paesaggio celestiale e trasformandolo in una specie di palude.

Sode no Shirayuki sospirò, irritata dalla vista. Sia lei che la sua giovane padrona detestavano la pioggia – la Zanpakutō non amava passare intere giornate immersa nell’acqua sino alle ginocchia, e Rukia aveva troppi brutti ricordi legati a essa – e, per quanto la Yuki-Onna fosse uno spirito estremamente tollerante, non aveva intenzione di tollerare un giorno in più di acquazzoni. Aveva tentato più volte di parlare con la Shinigami, ottenendo perlopiù qualche invito a lasciarla in pace; e la pioggia, invece di indebolirsi con il passare del tempo, non aveva fatto altro che diventare più fitta.

Non che avesse bisogno di chiedere nulla; sapeva benissimo che la tristezza di Rukia era dovuta al suo ultimo incontro con Kurosaki Ichigo, durante il quale i due si erano detti addio. Anche la Zanpakutō aveva provato una certa malinconia dopo aver visto il Daiko, ma sembrava che la giovane Shinigami non riuscisse a superare la cosa. Per quanto la ragazza avesse tentato di nascondersi dietro una facciata di freddezza tipicamente Kuchiki, erano pochi quelli che si erano fatti ingannare dal suo autocontrollo e da quella finzione; Byakuya la guardava ogni giorno come se avesse paura che si potesse spezzare da un momento all’altro, e il Capitano Ukitake non aveva voluto mandarla in nessuna missione, temendo forse che il suo stato d’animo potesse farle commettere una distrazione letale. Anche Renji e Matsumoto avevano tentato di parlarle, con risultati decisamente mediocri. Ma adesso avrebbe preso lei in mano la situazione.

Aveva atteso che la giovane Kuchiki andasse a dormire dopo una sessione piuttosto faticosa di allenamento, e proprio mentre la giovane si rilassava, abbassando le proprie difese, l’aveva praticamente trascinata a forza nel suo mondo interno.  Rukia era comparsa nel bel mezzo di un acquitrino, non troppo felice per il trucco di Shirayuki; mentre si tirava fuori dal pantano, aveva trovato di fronte a sé la Zanpakutō, che la stava fissando con estrema durezza.

“Sode no Shirayuki.” Salutò Rukia, senza mostrare alcuna sorpresa. La Shinigami si guardò attorno, evitando lo sguardo severo della Yuki-Onna, e i suoi occhi parvero intristirsi un poco vedendo la desolazione di quel paesaggio.

“Rukia-Sama, benvenuta.” Replicò la Zanpakutō, senza alterarsi minimamente. “Sai perché ti trovi qui, vero?”

“Immagino di sì.” Borbottò Rukia, sedendosi su un albero abbattuto. Poco dopo la morte di Kaien, la Yuki-Onna era riuscita a richiamarla nel suo mondo, mostrandole le conseguenze della sua tristezza: la giovane Kuchiki non aveva voluto ascoltarla, troppo presa dal rancore verso sé stessa e la sua spada. Stavolta, però, sapeva di non poter scappare. “Mi dispiace, Sode no Shirayuki. So che per te non dev’essere piacevole tutto questo.”

Lo spirito non rispose, prendendosi tempo per riflettere. Una parola sbagliata avrebbe fatto alzare le difese della Shinigami, e il loro dialogo non sarebbe finito da nessuna parte. “Non mi piace la pioggia, Rukia-Sama. E non voglio vederti così infelice.” La giovane Kuchiki fece una smorfia, abbassando lo sguardo sul suolo fangoso. “È venuto il momento che tu riprenda il controllo, Rukia-Sama. Sono passati ormai due mesi dal vostro addio.”

“Non è così semplice.” Mormorò l’altra, accigliata. “Sai meglio di chiunque altro quanto Ichigo fosse importante per me.” Rukia avrebbe negato la cosa a chiunque, ma era insensato mentire alla sua Zanpakutō, che conosceva ogni suo pensiero ed emozione. E quel dannato baka le aveva davvero cambiato la vita, non solo salvandogliela più volte, ma aiutandola a perdonarsi per la morte di Kaien, convincendo Nii-Sama – solo i Kami sapevano come – a comportarsi davvero come un fratello, e facendole recuperare il rapporto che aveva con Renji. Ichigo aveva cambiato tutto.

“Lo so, Rukia-Sama.” Rispose la Yuki-Onna, con la voce un po’ meno severa. In fondo non riusciva ad arrabbiarsi davvero con quella ragazza, soprattutto quando conosceva perfettamente i motivi del suo stato d’animo. “Tuttavia, Ichigo-Dono non vorrebbe vederti reagire in questo modo.”

Rukia annuì, con un sorriso quasi amaro. “Probabile. Quel deficiente mi tirerebbe un calcio, o qualcosa del genere.” Si sarebbe volentieri lanciata in una tiritera su quanto fosse un cretino, elencandone tutti i numerosi difetti, ma sapeva che la sua Zanpakutō non avrebbe apprezzato la diversione. Le due rimasero nuovamente in silenzio, con la pioggia che picchiettava sul lago e sui pini a costituire l’unico suono udibile. “È piuttosto deprimente, vero?”

“Si tratta del tuo mondo interiore, Rukia-Sama. Riflette solo quello che provi tu.” Fu la replica pacifica della donna. “Per quanto non sia entusiasta della situazione qui, sono più preoccupata per te.” La voce di Shirayuki s’indurì, mentre lo sguardo della donna diventava meno comprensivo e più freddo. “Non stai facendo progressi. Hai tutte le capacità per eccellere, eppure sembri avere paura dei tuoi stessi poteri. Ti alleni molto, ma lo fai senza la minima passione, solo per far passare il tempo e non dover pensare.” Rukia abbassò lo sguardo verso terra, ben sapendo che la sua Zanpakutō aveva assolutamente ragione, e non disse nulla. “Ma adesso basta. Ichigo-Dono ha rischiato la vita per salvare la tua. Vuoi davvero sprecare tutti i suoi sacrifici in questo modo?”

Rukia non rispose, il viso leggermente arrossato dall’imbarazzo, mentre lo scrosciare della pioggia si faceva incredibilmente rumoroso. Sapeva benissimo che non era la maniera giusta di reagire, e che non era giusto nei confronti di se stessa o dei suoi compagni; tuttavia non riusciva a trovare un modo per mettersi il cuore in pace. Dopo anni di solitudine aveva finalmente trovato un amico, qualcuno che la vedesse come Rukia – non come una Kuchiki, non come una Shinigami, non come un’occasione che non sarebbe tornata – e che l’aveva accettata così com’era, con tutti i pregi e i difetti. Nemmeno quando era morto Kaien-Dono si era sentita così… Persa. Nonostante non fosse sola come allora, Rukia non riusciva a tollerare il dolore, la rabbia e il senso di colpa che provava. “Che cosa posso fare, Shirayuki?” Mormorò quietamente lei, dopo un lungo silenzio. Avrebbe ascoltato qualsiasi suggerimento, pur di far smettere la pioggia.

“Accetta quello che è accaduto, e vivi al meglio per onorare il sacrificio fatto da Ichigo-Dono. ” Fu la semplice risposta della Yuki-Onna. “Un giorno vi rivedrete, Rukia-Sama. Forse non presto come vorresti, ma accadrà.” La Zanpakutō tacque per un istante. “Devi essere abbastanza forte da poter proteggere chi ami, e in questo momento non ne sei ancora in grado. Sarà questo il tuo obiettivo, finché non potrai rivedere Ichigo-Dono.”

Rukia sospirò, abbassando lo sguardo verso il terreno fradicio; mentre il nubifragio iniziava a diminuire, la ragazza annuì. “D’accordo, Shirarayuki.” Replicò lei, quasi con sollievo nella voce. “Grazie.”

 

 

 

Snow

 

La neve cadeva lentamente, ricoprendo senza alcuna fretta il terreno, appoggiandosi sui rami dei pini e formando alcuni meravigliosi cristalli. Sode no Shirayuki sorrise, muovendosi verso il lago, lieta che il suo dominio stesse tornando allo splendore di un tempo; la neve scricchiolava sotto i suoi piedi, trasmettendole una piacevole sensazione di freddo. Una volta raggiunte le rive, la Yuki-Onna lasciò vagare lo sguardo lungo la superficie del lago, che non si era ancora ghiacciata. È solo questione di tempo, pensò la Zanpakutō, sospirando soddisfatta.

“Non è ancora tornato come prima?” Domandò Rukia, che era appena apparsa nel suo mondo interiore. La Yuki-Onna sorrise: stava attendendo la visita della Shinigami da diverse ore, e sapeva che la sua padrona avrebbe avuto bisogno di consigli.

“Non ci vorrà ancora molto, Rukia-Sama.” Replicò l’altra con insolita gentilezza. “Spero tu non abbia intenzione di venire a pattinare qui, comunque.” La giovane Kuchiki sorrise, divertita dall’ironia della sua Zanpakutō. “Ad ogni modo… So che non ti trovi qui per discutere di ciò.”

La Shinigami annuì, lo sguardo che spaziava lungo il paesaggio innevato. “Immagino non ci sia bisogno di spiegare, allora.” Rukia sospirò, incrociando le braccia con un cipiglio che non faceva sperare nulla di buono. “Non posso accettare l’offerta di Ukitake-Taichou. Ho ucciso Kaien-Dono, non posso essere io a sostituirlo! Non sono nemmeno un ufficiale!” L’indignazione nella voce della Shinigami era tale da far sorridere la Yuki-Onna, decisamente poco partecipativa allo sdegno di colei che la maneggiava.

“Qual è il vero problema? Si tratta sempre di Kaien-Dono…” Replicò con una voce decisamente più seria di poco prima. “Oppure hai solo paura di non sentirti pronta?”

Rukia non rispose, ma Shirayuki fu certa di aver visto un guizzo di colpevolezza negli occhi della Shinigami; trattenne un sospiro spazientito, attendendo invece la risposta della giovane. “Non ho paura.” Rispose l’altra, sedendosi su una roccia coperta di neve. “È solo che non credo di poter sostituire Kaien-Dono. Nessuno ci riuscirebbe, tantomeno io.”

La Zanpakutō si sedette accanto a Rukia, osservandone l’espressione tormentata. Le faceva quasi tenerezza, così minuta e apparentemente fragile; pochi avrebbero potuto sospettare che, all’interno di quel metro e mezzo di altezza, ci fosse una forza di volontà quasi impossibile da piegare. “Rukia-Sama, non si tratta di una cosa del genere.” Iniziò a spiegare, con un tono calmo ma fermo. “Kaien-Dono rimarrà sempre nei cuori di tutti, ma è il momento di ricostruire. Sai bene che si tratta di un grande onore.”

La Shinigami non rispose, torturando una delle maniche del suo shikakusho. Passò un intero minuto, prima che la giovane Kuchiki si decidesse a replicare alla Yuki-Onna. “E se non fossi abbastanza capace? Se non avessi le qualità per essere un Luogotenente?” Mormorò, dando finalmente voce al dubbio che la stava attanagliando. Lei non aveva mai avuto un ruolo di comando; aveva incasinato la sua prima missione in solitaria, finendo quasi per farsi ammazzare, e benché avesse ucciso un Espada, solo l’intervento di suo fratello aveva evitato che perdesse la vita. Ichigo aveva dovuto salvarla da Grimmjow e da Yammi, perché – tanto per cambiare – per poco non era stata massacrata in un combattimento. Non sapeva usare il Bankai come Renji, non era un’esperta di Kido al livello di Hinamori, non era forte come Hisagi o Kira, non aveva l’esperienza di Matsumoto… Se la sarebbe cavata bene con le scartoffie, ma – secondo la sua opinione – non aveva davvero le qualità del leader.

“Rukia-Sama, ti ricordi quando Ichigo-Dono era depresso per via della sua sconfitta contro il Cuarto Espada?” Domandò Shirayuki senza preavviso. La giovane Kuchiki annuì, senza capire bene dove volesse andare a parare la Zanpakutō. “Ti ricordi come lo riportasti a combattere?”

“Lo presi a schiaffi e lo portai a combattere contro un Hollow.” Replicò Rukia con una certa impazienza. “Tuttavia, Shirayuki, non capisco davvero a cosa serva ricordare…”

“Non solo, Rukia-Sama.” La interruppe la Yuki-Onna, severa come era stata poche volte nella sua esistenza. “Gli parlasti, non ricordi?”

La Shinigami scrollò un po’ le spalle, poco convinta. “Ichigo aveva solo bisogno che qualcuno gli desse una bella scrollata, tutto qui. Avrebbe potuto farlo chiunque altro, magari Inoue o Ishida…”

“Tuttavia sei stata tu a tirarlo fuori dalla depressione.” Replicò prontamente Shirayuki. “Chiunque avrebbe potuto parlargli, ma sei stata tu a farlo tornare a combattere. E sei stata tu a dare a Inoue-San la fiducia necessaria per imparare a difendersi, portandola persino nella Soul Society per addestrarla.”

“È stato un semplice gesto da amica, e…”

“Quando siete arrivati a Hueco Mundo, sei stata tu a eliminare l’Hollow che stava per sconfiggere Ichigo-Dono e il suo gruppo.” Si fermò un istante, mentre un accenno di sorriso si formava sul suo volto. “E tu, Rukia-Sama, hai sconfitto un Espada senza usare il Bankai. E facendolo sei riuscita a chiudere finalmente i conti con il tuo passato, diventando pronta a raccogliere l’eredità di Kaien-Dono.”  Sollevò lo sguardo, osservando i fiocchi di neve che cadevano con leggerezza. “Ti ostini a punirti, sminuendo i tuoi meriti e ricordando solo i tuoi errori. È il momento di crescere, Rukia-Sama.”

La Shinigami non rispose subito, tirando un basso sospiro. Shirayuki non aveva tutti i torti, eppure lei non era ancora del tutto convinta. Era davvero pronta ad accettare una responsabilità del genere? “Non so, Shirayuki.” Sbuffò infine, incrociando le braccia sul petto. “Non voglio deludere nessuno.”

“L’unica persona che deluderesti, Rukia-Sama, sei tu.” La Zanpakutō sospirò, accennando un sorriso. “Perché non ti decidi a darti una possibilità?”

Per una volta, Rukia non riuscì a trovare un’obiezione coerente.

 

 

 

Blizzard

 

Il tempo era cambiato di nuovo, e la fitta ma tranquilla nevicata era stata sostituita da una vera e propria bufera. Le cime degli alberi sbattevano qua e là, scosse dal fortissimo vento, e il sottile strato di ghiaccio che copriva il lago stava rapidamente aumentando di volume; la temperatura era scesa in picchiata, nonostante non desse alcun fastidio alla Zanpakutō, che tuttavia stava cercando riparo dalla neve mista a ghiaccio che le sbatteva sul volto. Sode no Shirayuki si sistemò dietro un macigno leggermente scavato al suo interno, quasi a formare una caverna, e attese.

Non ebbe bisogno di attirare la sua giovane padrona nel dominio ghiacciato, poiché la Shinigami si presentò spontaneamente nel mondo interiore. Il volto della ragazza era accigliato, e solo guardandola negli occhi Shirayuki poteva vedere l’ira che provava; sembrava che sprigionasse una rabbia gelida, simile a quella di suo fratello. La Zanpakutō trattenne un sorriso, vagamente divertita dalle somiglianze tra i due Kuchiki, dopo di che si apprestò a salutare il Luogotenente. “Benvenuta, Rukia-Sama.” Commentò con voce calma. “Noto che oggi non sei particolarmente di buon umore, o sbaglio?”

“Non mi va di scherzare, Shirayuki.” Replicò la Shinigami, stringendo la mano destra a pugno, in un gesto irato. “Non posso credere che mi abbiano chiesto davvero di farlo.” Rukia alzò la voce, perdendo finalmente quella compostezza esageratamente da Kuchiki. “Di spiare Ichigo! Lui ha dato tutto per la Soul Society, per salvare noi, e come lo ripaghiamo? Usandolo come esca!”

La Yuki-Onna non disse nulla, lasciando che fosse la giovane a sfogarsi. Sapeva bene quanto Rukia avesse bisogno di qualcuno che l’ascoltasse senza fare domande e giudicarla. “Come fanno a non fidarsi ancora di lui? È un deficiente, d’accordo, ma non si unirebbe mai al nemico!” La Shinigami prese a camminare in tondo, mentre fuori la tempesta di neve si rafforzava. “Mai! Perché diavolo non lo vogliono capire? E perché Hirako-Taichou non ha detto nulla su questa pazzia?”

Lo sguardo irato di Rukia s’intristì, e la giovane Shinigami si sedette, improvvisamente svuotata da quello sfogo. Aveva paura, anche se non lo avrebbe ammesso nemmeno sotto tortura; temeva che la Soul Society ricadesse nelle sue vecchie abitudini, che decidesse che Ichigo era pericoloso, o peggio ancora sacrificabile. Sapeva che Urahara e Yoruichi lo avrebbero protetto, ma nemmeno i due ex Capitani avrebbero potuto sconfiggere l’intero Gotei 13... E quel baka non avrebbe mai permesso che qualcun altro si ferisse al suo posto, figuriamoci. Per non parlare di quei tizi del Fullbring, che avrebbero potuto ammazzarlo da un momento all’altro!

“Rukia-Sama, non credo ti abbiano dato questo compito per caso.” Intervenne Sode no Shirayuki, vedendo la giovane immersa nei propri pensieri. “Tutti gli Shinigami conoscono il legame tra te e Ichigo-Dono. Ognuno di loro sa che, se tu dovessi scegliere, proteggeresti lui a qualsiasi costo.”

Lei annuì, la rabbia che pian piano si allentava, permettendole di ragionare più lucidamente. “Pensi che lo abbiano fatto apposta? Che abbiano scelto me, perché io possa proteggerlo?” Domandò, poco convinta. Aveva già pensato alla possibilità, ma era talmente contraria alla logica della Soul Society da sembrarle impossibile.

“Penso che non dovresti perdere la possibilità di tenere d’occhio le cose in prima persona.” Replicò cautamente la Zanpakutō. Nemmeno lei era del tutto sicura delle vere motivazioni del Gotei 13, ma probabilmente trovarsi a Karakura, potendo controllare Ichigo e questi Fullbringers, non avrebbe potuto nuocere. “Noi sappiamo che Ichigo-Dono non si unirebbe mai al nemico. Tuttavia, potrebbe cadere in una trappola, o essere ingannato. E se tu non accetti l’incarico, sarà inviato qualcun altro… Magari uno Shinigami che non ha a cuore i tuoi stessi interessi.” Ammonì la Yuki-Onna.

Rukia non rispose, riflettendo sulle parole della sua Zanpakutō, e la bufera di neve iniziò a calmarsi. Sode no Shirayuki non mise fretta alla sua padrona, attendendo che fosse lei ad annunciarle la decisione che già conosceva. “Andrò a Karakura.” Disse infine, il tono fermo e serio. “Quell’imbecille potrebbe cacciarsi in qualche guaio, e allora dovrò salvargli la pelle. Così, in caso sia necessario…” Le faceva male anche solo doverlo pensare, ma la sicurezza di Ichigo era più importante che qualsiasi altra cosa. “Se la Soul Society decidesse di agire, potrò organizzarmi in tempo. Non penso prenderanno misure straordinarie, ma preferisco non rischiare.” Terminò poi, guardando in volto la Yuki-Onna.

La Zanpakutō sorrise, lanciando uno sguardo oltre l’uscita della caverna; la tempesta era tornata a essere una normale nevicata, e raramente aveva visto una tale risolutezza negli occhi della sua giovane padrona. “Certamente, Rukia-Sama. Mi sembra un ottimo piano.”

 

 

 

Sun

 

Sode no Shirayuki sorrise, sollevando lo sguardo verso il cielo. Le ultime nubi se ne stavano andando, lasciando spazio a un azzurro mai visto prima dalla Zanpakutō; il sole splendeva, irradiando con un leggero tepore il dominio innevato della Yuki-Onna. Non poteva davvero esserci un tempo migliore, segno evidente dello stato d’animo della sua giovane padrona.

Lo spirito non dovette nemmeno impegnarsi per percepire l’umore della Shinigami: poteva chiaramente avvertirne un turbinio di emozioni tenute a bada quasi con difficoltà. Sapeva che il piano di Kisuke Urahara era giunto al termine, e che Rukia avrebbe potuto finalmente rivedere Ichigo Kurosaki. Sode no Shirayuki sfiorò l’elsa della katana che portava al fianco, ben sapendo che, tra non molto, la Shinigami avrebbe avuto bisogno del suo aiuto.

E lei, come sempre, le avrebbe concesso le sue danze.

 

Angolo dell’autrice

Salve a tutti! Questa è la fanfic d’esordio nel fandom di Bleach, mi auguro vi sia piaciuta. “Seventeen months to change it all” sarà una raccolta di one-shot e flashfic, tutte con protagonista Rukia e un altro personaggio, in cui esploro alcuni momenti di vita quotidiana. La prima, come avete potuto leggere, ospita la Zanpakutō di Rukia, un personaggio che mi ha sempre affascinata.

Purtroppo sappiamo ben poco riguardo Sode no Shirayuki, eccetto quello che si conosce grazie alla saga filler della rivolta delle Zanpakutō; questo mi ha dato qualche problema riguardo al carattere di Shirayuki, ma spero di essermela cavata comunque. La vedo come uno spirito che tiene molto alla sua padrona, che sa essere severa quando è necessario, in grado di guidare Rukia nei momenti difficili.

Spesso abbiamo avuto questo discorso della pioggia come simbolo della tristezza; pioveva quando è morto Kaien, quando è morta Masaki, in Broken Coda abbiamo Ichigo mezzo morto sotto la pioggia, ecc. Ho pensato quindi che, come con Ichigo, il mondo interiore di Rukia possa essere influenzato dal suo stato d’animo, e le quattro situazioni –pioggia, neve, tormenta e sole – indicano il modo in cui si sente. Uff, ne è uscita una cosa fin troppo simbolica ^^” mi sarebbe piaciuto allungare un po’ l’ultima parte, ma penso non ci sia davvero nulla da dire. La faccia di Rukia quando lei e Ichigo si sono rivisti dice tutto!

Boh, vediamo… Rukia mi convince e non mi convince, ma questa benedetta ragazza è complessa. Non si sa nulla sui 17 mesi in cui lei non c’è stata, eccetto che è diventata Luogotenente; grazie agli Omake di gennaio, sappiamo anche che inizialmente aveva alcuni dubbi al riguardo. Ora, penso che Rukia, in un certo modo, avesse ancora certe insicurezze causate dalla morte di Kaien, e penso sia per questo che non ha accettato subito.

Accenni Ichiruki: qualcosa c’è, ma per il momento è tutto molto sottile. Il prossimo capitolo potrebbe aggiungere alcuni dettagli ^^

Capitolo Soul Society: adoro gli Shinigami, ma sappiamo tutti che quanto a moralità, non sono proprio dei santi. E non dico altro…

Bene, e con questo chiudo. Spero che la shot vi sia piaciuta, e sarò felicissima se deciderete di seguire anche le altre. Spero esprimerete la vostra opinione con una recensione, soprattutto in caso abbiate dubbi o critiche (servono sempre xD), o suggerimenti con qualche personaggio. Bye!

   
 
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