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Autore: Akemi_Kaires    11/06/2012    6 recensioni
{NorthCicleshipping; Morty/Whitney/Falkner}
Chi ha mai detto che le relazioni a tre sono sbagliate, ingiuste e fallimentari?
Loro non la pensano affatto così. E sono pronti a dimostrarlo a chi osa criticare la loro scelta.
- Oh, certo – proseguì l’altra, facendo spallucce e scuotendo la testa con finta approvazione. Ridacchiò, godendo dell’impulsiva reazione della sedicenne, la quale bolliva di rabbia. – Tutti lo sanno che una pallavolista dell’under quattordici è piccola. Si è mai vista una poppante di quasi quattordici anni?
Risatine ilari sfuggirono dalle labbra di tutte le atlete, accrescendo la furia della loro prima alzatrice.
- Sandra… - sibilò Amina, digrignando i denti e stringendo i pugni nel vano tentativo di reprimere la sua ira. Il suo orgoglio era stato minato proprio davanti a tutte! Faticava ad accettare quel genere di affronto. – Vaffan…

For Gwen Kurosawa, la mia Kohai~
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Preparativi a Pois Rossi

Preparativi a Pois Rossi

 

Alla mia Kohai. Grazie mille per il supporto e la pazienza!

 

Si guardò allo specchio un’ultima volta, giusto per constatare se i suoi capelli fossero in perfetto ordine. Non che ciò le importasse granché, dato che l’acconciatura non aveva alcuna rilevanza in una partita di pallavolo, ma Chiara pretendeva che il suo aspetto fosse impeccabile anche in quell’occasione.

Se non fosse stato perché Sandra le aveva impedito gentilmente di farlo, sicuramente si sarebbe velata il viso di trucco. Peccato che, però, questo sarebbe irrimediabilmente colato per colpa del sudore. Tanto valeva allora restare al naturale almeno per una volta, evitando così di somigliare ad un essere inguardabile di fronte ad una vasta tifoseria.

Sbatté più volte le ciglia, accorgendosi con malinconia della mancanza del mascara. Senza un briciolo di matita, si sentiva assolutamente persa. Osservò quel suo riflesso con imbarazzo, faticando a riconoscersi in quella figura scialba e pallida. Contrasse poi le labbra in una smorfia di estremo disappunto, distogliendo lo sguardo dalla sua orrenda persona.

Era a dir poco inguardabile.

- Guarda che non devi mica fare una sfilata di moda – la rimbeccò una voce fin troppo conosciuta, dal tono alquanto seccato e ben poco accondiscendente. – Questa è una partita di campionato, non un festival. Perciò vedi di farci l’abitudine, se vuoi continuare a far parte della squadra.

La giovane sobbalzò, colta alla sprovvista da quell’esclamazione gelida, voltandosi di scatto e mettendosi immediatamente sull’attenti. Rabbrividì, non appena la sua Capitana le scoccò un’occhiata scettica e al contempo esasperata.

- Non mi stavo truccando, San! – replicò con voce tremante, cercando a stento di sostenere lo sguardo furente della superiore. Posò lo sguardo sulle punte delle sue scarpe da ginnastica, non osando guardare oltremodo quell’espressione adirata che tanto la spaventava.

La sua interlocutrice spostò il peso sulla gamba sinistra, incrociando le braccia al petto e facendo ondeggiare appena la lunga coda di cavallo color cielo. Squadrò la nuova arrivata con scetticismo, scrutando in modo poco discreto il suo corpo esile, visibilmente scocciata.

Corrugò la fronte, socchiudendo leggermente la bocca per lo stupore, non appena i suoi occhi osservarono le ginocchia sottili della novizia. Trattenne a stento una risatina nervosa, inarcando le sopracciglia con stupore, e additò incredula le ginocchiere che la nuova centrale indossava.

- Dimmi la verità: tu vuoi vincere la partita facendo morire dal ridere le nostre avversarie – scherzò, scuotendo il capo con rassegnazione. – Per favore, togli quegli obbrobri o anche io continuerò a ridere per tutti i set. Non si possono vedere, davvero. Fanno pena.

- Ma…!!! – protestò l’atleta, sconcertata e lievemente offesa nel profondo dell’animo. – Me le hanno regalate Valerio ed Angelo. Sono i miei portafortuna, significano tanto per me! Non posso giocare senza!

- Allora permettimi un commento un po’ cattivo nei loro confronti: hanno un gusto orribile in fatto di colori. Da quando in qua ad una pallavolista si regalano ginocchiere rosa shocking a pois rossi? – sentenziò Sandra, tornando seriosa e fredda come non mai, cominciando successivamente a frugare furibonda nella sua borsa. Con un movimento rapido e quasi impercettibile, lanciò tra le braccia di Chiara un paio di ginocchiere rosse piuttosto malconce.

La ragazza sbatté più volte le palpebre, confusa e alquanto stordita. Non le stava chiedendo di mettere quelle cose rotte e antiestetiche, vero? Erano in netto contrasto con la sua immacolata divisa! Non poteva assolutamente indossarle, altrimenti avrebbe sfigurato davanti a decine di persone e, cosa ancor peggiore, offeso i suoi ragazzi.

- Non fare tanto la schizzinosa. Ti è andata bene che le avessi con me, altrimenti avresti giocato senza. E lo sai che sono dolori! – esclamò la schiacciatrice, spazientita dal comportamento infantile e capriccioso della compagna di squadra. – Infilatele e andiamo. Non abbiamo molto tempo!

Sbucciarsi le ginocchia e scottarsi la pelle sarebbe stato sempre meglio di deludere i suoi più cari amici. Chissà come sarebbero rimasti delusi di ciò, non appena l’avrebbero vista entrare in campo. Gemette, trattenendo a stento lacrime di dolore e umiliazione, non appena osò immaginare la delusione dipinta nei loro begli occhi.

Rassegnata, sfilò e ripose le sue amate protezioni, pronta ad indossare quelle dell’amica.

 

 

Gwen Kurosawa, mooolto tempo fa, mi aveva chiesto di sperimentare questa coppia. Ovviamente, le avevo promesso che avrei scritto una shot a riguardo… ma, la mia testa bacata, ha prodotto una Au di 15 pagine. Siccome non volevo torturarvi oltremodo, ho deciso di tramutarla in una long di massimo 4 capitoli.

E’ una Au, ovvio, e saranno presenti i personaggi di Johto assieme all’aggiunta di un OC piuttosto… devastante. Poi capirete perché. Vi basti solo sapere che, in una squadra di pallavolo, servono 6 atlete e non 5 come ne avevo a disposizione. Perciò ho fatto ricorso ad una testa calda di mia conoscenza.

Spero che questo primo capitolo sia di vostro gradimento!

  
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