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Autore: LadyDenebola    12/06/2012    1 recensioni
Nel cuore della notte Denebola riceve una visita inaspettata dall'uomo che ama e che non rivede da tanto tempo. Ma entrambi sanno che il loro incontro non potrà durare a lungo e che il momento in cui potranno vivere insieme felici ancora non è vicino. Buona lettura ^___^ (ps: i personaggi sono ripresi dalla mia "I due cristalli")
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Un basso e frettoloso martellare alla porta fece sobbalzare Denebola, che corse subito a sbirciare oltre le tende della finestra la via immersa nell'oscurità.

Un ultimo, cupo colpo, e il silenzio ricadde sulla casa.

Denebola posò l'orecchio sul portone. Il sangue le si gelò nelle vene. Percepiva un respiro rapido dall'altra parte.

Decise. Se si fosse trovata di fronte un demone o un semplice ladruncolo notturno poteva sempre scagliargli contro qualche incantesimo.

Socchiuse la porta, sbirciò, poi la aprì completamente.

L'uomo dall'altra parte si allontanò, come un animale stanato, dal debole fascio di luce che si riversò fuori, ma lei l'aveva comunque riconosciuto.

<< Fammi entrare! >>

<< Cosa succede? >> Denebola lo fece entrare e si affrettò a richiudere la porta.

Alexander girò un attimo su se stesso osservando la saletta angusta in cui erano entrati e facendo attenzione a non urtare i mobili scrostati e il divano basso.

Denebola ripeté la domanda.

<< Mi stanno inseguendo >>rispose semplicemente lui.

Denebola sospirò, ma si limitò a riempire un bicchiere di vino che porse ad Alexander, che rimase in piedi. L'uomo sorseggiò il liquido porpora osservandola di sottecchi.

<< Da quan'è che stai qui? >>le chiese dopo aver vuotato il bicchiere.

<< Un paio di giorni >>

<< Bel posticino >>

Denebola sorrise: aveva quasi dimenticato quella bizzarra abitudine di Alexander di rispondere sempre con un tono perennemente sarcastico.

<< Posso farmi un bagno? >>

<< Certo, è di sopra >>Denebola lo accompagnò.

Alexander finalmente si sfilò il mantello da viaggio, inconsapevole che quel semplice gesto fece accelerare non poco i battiti del cuore della giovane, non più abituata alla sua presenza.

Per distrarsi, Denebola decise di sistemare qualche coperta sulla panca nella piccola camera dove fino a quel momento aveva dormito solo lei. Ci impiegò più tempo del normale, immersa com'era nella preoccupazione per la condizione del suo ospite e il disagio che la sua improvvisa apparizione le aveva provocato.

Cercò di ignorare Alexander quando arrivò sulla soglia e vi rimase, in silenzio. Alla fine, fu lei a prendere la parola.

<< Sarà scomoda, la panca >>disse dandogli le spalle. << Se vuoi, ti cedo il letto >>

<< Sopporterò, è più di quanto potessi sperare >> Alexander entrò nel fascio di luce della fiammella che la giovane aveva fatto comparire accanto a sé. Denebola si costrinse a fronteggiarlo.

Alexander si era rinfilato i pantaloni, mentre un asciugamano consunto gli cingeva le spalle. Denebola però osservò il suo viso, più scavato di quanto ricordasse, e gli occhi scuri sotto le palpebre appesantite dalla stanchezza. I capelli, meno lucenti del passato, sfioravano la barba non fatta.

<< Cosa guardi? >>

<< Te >>rispose Denebola dopo una breve esitazione.

Alexander la guardò di rimando e, al contrario di lei, non la trovò affatto cambiata da quando l'aveva vista l'ultima volta, otto mesi prima. I capelli castani le scendevano delicatamente sulle spalle, incorniciando un viso ancora giovane nel quale brillavano due bei occhi color nocciola.

Alexander quasi trattenne il respiro, gli angoli della sua bocca si sollevarono impercettibilmente. Fece due passi e cinse la vita di Denebola. La ragazza non mosse un muscolo, gli occhi incollati in quelli di lui.

<< Grazie per il tuo aiuto >>disse Alexander con voce roca.

<< Quanto rimarrai? >>

Il sorriso di Alexander si fece più marcato a quella domanda quasi infantile. Entrambi sapevano che appena sorto il sole quell'idillio sarebbe finito.

Alexander sentiva il petto ardergli. Come risposta, si avventò famelico sulle labbra di Denebola, che gli gettò le braccia al collo senza pensarci un secondo di più. I loro corpi aderirono mentre le mani di Alexander scivolavano lungo la schiena di Denebola.

Quando si separarono, i loro occhi mandavano scintille rosse. Alexander fece scorrere il dorso della mano sul viso di lei. In quel momento gli sembrò quasi di essere tornato ad una vita normale e tranquilla. Voleva dire tante cose, ma nessuna era così importante da fargli lasciare il corpo di Denebola.

Lei vide il suo viso solcato già da qualche ruga, e lui parve capire cosa stava pensando.

<< Mi sono sempre rimproverato >>mormorò, << di essere troppo vecchio per te >>

<< Ma io ti ho scelto così come sei >>

<< Hai scelto un assassino più vecchio di te di quattordici anni? >>

<< Sì >>

Si guardarono ancora un istante, poi entrambi dimenticarono ogni cosa, trovando conforto l'uno nelle braccia dell'altra, decisi a sfruttare ogni singolo secondo prima di essere costretti a separarsi di nuovo.


 

   
 
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