Cap 1

-Ichigo!- urlò disperata la shinigami. -Ichigo, ti prego. Non morire, rimani con me. Ti prego Ichigo!- continuava ad urlare sopra il corpo del ragazzo, ricoperto di sangue. -Unohana-taichou sta arrivando.-
La ragazza piangeva disperata, finchè non sentì una risata a qualche metro di distanza da loro. Una risata malvagia. Una risata odiata da lei e dai suoi nakama.
La shinigami alzò la testa. I suoi occhi esprimevano rabbia. Una rabbia implacabile. Si alzò lentamente da terra, stringendo la sua zampakuto, talmente tanto forte, da farsi sanguinare la mano. Voleva vendetta. Si. Vendetta. Solo essa, avrebbe potuto farla sentire meglio. Vedere il sangue del suo avversario nella lama della sua arma. Voleva sentire gli ultimi respiri di quel mostro. I suoi lamenti. Voleva non dover più sentire la sua voce, la sua risata. Voleva vedere la morte nei suoi occhi.
-Aizen- disse d'un tratto.
-Dimmi pure, Kuchiki-san- rideva ancora. Non poteva sopportarlo ancora per molto. Voleva ucciderlo in quel momento. Gli bastava trafiggere il suo cuore e tutto sarebbe finito.
-Non ti perdonerò mai- gridò mentre si scagliava contro il nemico, impugnando ancora più forte l'elsa della sua spada. Però non abbastanza, perchè Aizen riuscì a parare semplicemente il primo colpo, il secondo, il terzo e quelli che seguirono.
-Kuchiki-san. Devi metterci più impegno. Così mi farai annoiare. E a me non piace annoiarmi.-
La sua voce. Rukia non la sopportava. Perchè? Perchè Riusciva a parare tutti i suoi colpi? Ma la domanda che in verità si proponeva era un altra: “perchè sono così debole? “. Questa domanda le girava in testa da troppo tempo. Perchè nonostante tutti quegli allenamenti, non era riuscita a diventare più forte? Eppure, aveva avuto un bravo, bravissimo insegnante, che l'aiutava, la sosteneva e la incoraggiava. Lui le aveva insegnato a dare sempre il massimo. Lui era la prima persona che aveva creduto in lei.
-Lo sai credevo fossi più forte, dopotutto, sei stata allenata da Kaien Shiba, ex tenente della 13 brigata. Ma a quanto pare non ha fatto un buon lavoro.- dopo queste parole, la shinigami, ancora più furiosa, mise più forza nei suoi attacchi.
-Non osare nominare il suo nome!- urlò, mentre l'uomo davanti a lei rideva come un pazzo, continuando a parare i colpi della ragazza senza difficoltà.
Dopo un paio di minuto, Rukia, cominciò ad ansimare. Non ce la faceva più. Aveva perso troppo sangue nei combattimenti precedenti e adesso si trovava senza forze. Non riusciva più a tenere in mano la sua Sode no Shirayuki. Alzò lo sguardo per vedere la faccia del nemico. Stava ancora ridendo. Lo trovava disgustoso.
-Ma come? Sei già stanca?- chiese.
-B-bastardo- balbettò sorreggendosi sulla sua zampakuto per cercare di rimanere in piedi.
-Ma che brutta parola, Kuchiki-san. Siccome sei così stanca, forse è meglio finirti subito.- disse avvicinandosi pericolosamente. Rukia allora, prese Sode no Shirayuki e cercò di attaccarlo finchè potè.
-Some no Mai, Tsukishiro!- urlò. Improvvisamente Aizen si ritrovò dentro un cerchio, dal quale scaturì una forte luce, che arrivava fino al cielo, per poi trasformarsi in un'immensa colonna di ghiaccio. -Forse questa volta, ce l'ho fatta.- sperò, mentre guardava la colonna ghiacciata davanti ai suoi occhi.
-Non credo proprio- sentì dire una voce alle sue spalle. Rukia, usò lo shunpo per allontanarsi e subito dopo si rimise in posizione.
-Tsugi no Mai, Hakuren!- gridò allo stremo delle forze mentre si formava di nuovo una colonna di ghiaccio, questa volta rivolta orizzontalmente. -Merda. Ho usato troppa reiatsu.- sosprirò cadendo in ginocchio. Intanto guardava davanti a se, si aspettava che da un momento all'altro, quell'uomo che tanto odiava, potesse ricomparire da qualche parte. Ma non sapeva dove guardare. Non era da nessuna parte. Davanti? No. Dietro? Nemmeno. Sinistra? Destra? Nemmeno lì. Ma allora che fine aveva fatto? Perchè non era nemmeno sopra di lei. Dove cazzo era finito? L'unico posto che rimaneva era...giù. Ma le sembrava impossibile che Aizen si fosse infilato sotto terra per attaccarla. -Possibile che...questa volta ce l'abbia fatta?- non ci credeva nemmeno lei. Era riuscita davvero a sconfiggere Aizen? Felice, si sdraiò per terra, con la pioggia che continuava ancora a scendere. Girò il volto in direzione del corpo di  Ichigo. -Ichigo. Sono riuscita a vendicarti.- disse con le lacrime agli occhi per poi chiuderli.
Passarono pochi secondi che dovette riaprirli per forza. Aveva sentito uno spostamento d'aria e aveva una strana sensazione al collo. Si accorse che quel maledetto era ancora vivo e le stava tenendo il collo. La sollevò in aria, stringendo la presa sempre si più, mentre Rukia si dimenava cercando di liberarsi.
-Sai...quel tuo colpo l'ho preso. Non so come tu abbia fatto, ma sono sbalordito. Non pensavo che una nullità come te potesse immobilizzarmi con un attacco così scadente per così tanto tempo. Complimenti. Allora Kaien Shiba, non era un buono a nulla.- la shiigami continuava a muovere le gambe per cercare di dargli dei calci, senza riuscirci. Ormai era la fine. Lo sentiva. Sarebbe davvero morta lì? La vista le si stava annebbiando e non riusciva più a respirare.
-Non volevo finisse così.- pensò, mentre la stretta di Aizen la stava soffocando...stava per morire, lo sapeva e, lo avrebbe dovuto accettare. Però, stranamente, Rukia era ancora viva, si meravigliava di essere ancora viva.
-Sai...- iniziò -mi dispiacerebbe ucciderti...-
La shinigami era sbalordita dalle sue parole e ringraziava il cielo per la pietà che suscitava al nemico, anche se interpretava quella frase come "non sei degna di essere uccisa da me" e questo la feriva nell'orgoglio. Sentì la grande mano nel suo collo che allentava la presa. Sarebbe caduta, ma sempre meglio dell'essere uccisa. Pochi secondi e avrebbe toccato terra ma...un dolore lancinante allo stomaco. Le usciva sangue dalla bocca, tanto sangue. Aveva la gola piena di quel liquido rosso dal sapore metallico. Ma che cosa era successo? Lei era ancora a mezz'aria. Guardò in basso, all'altezza dello stomaco e spalancando gli occhi si accorse che la mano di Aizen trapassava il suo esile corpo.
-Mi dispiacerebbe ucciderti in questo modo. Troppo noioso.- rideva ancora. Rideva di gusto.
Adesso sarebbe morta sul serio. Quel bastardo le aveva fatto credere che le avrebbe risparmiato la vita. L'aveva ingannata.
-Vaffanculo!- voleva dirglielo, ma non ci riusciva. Dalla sua bocca usciva solo sangue.
-R...ukia...- un filo di voce uscì dalla bocca del ragazzo, sdraiato per terra. Un piccolo sospiro. Impercettibile. Nessuno lo avrebbe sentito, tranne Rukia. Si, perchè lei riuscì a sentire quel sussurro.
-Ichigo, sei ancora vivo.- pensò -sono felice.- In un attimo, tutto intorno a lei divenne buio. -Sto morendo. Almeno Ichigo è ancora vivo.-
Rukia riaprì gli occhi. Si trovava in un mondo strano, era sdraiata su dei pannelli che sembravano vetri, ma non riusciva a vederli chiaramente per la troppa pioggia. -Sono ancora viva?- si chiese. -Piove ancora.- pensò.
-'Giorno Queen!- disse una voce a lei sconosciuta.