Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: SchwarzeRose    12/06/2012    1 recensioni
'Il suo non è un sorriso qualunque. E' contagioso, è il sorriso di chi ha sofferto tanto. E' terribilmente bella, vestita dei suoi sbagli.'
Genere: Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

'Quaquaquaaa, quaquaquaaaaa'
Come ogni monotono giorno, suona la mia odiata-adorata sveglia paperosa. Mi chiedo ancora cosa mi spinga ogni dannatissima mattina ad alzarmi dal letto, e ricominciare tutto da capo. Ogni mattina è una guerra civile nel mio cervello, in cui una parte lotta per rimanere nel letto al calduccio, e l'altra mi dice 'Dai Penny, svegliati che farai tardi a scuola, poi i tuoi si arrabbiano, e non è proprio il caso con tutti i problemi che ci sono a casa!'. Come ogni mattina, vince la razionalità, così mi alzo e, al buio, apro l'armadio e tastando a caso prendo qualcosa. Accendo il cellulare: sono le 7.
Porca vacca, sono in ritardo.
Mi infilo i vestiti che ho preso, metto qualche libro nella borsa, tanto per farla sembrare piena e corro giu dalle scale, inciampandomi ma riuscendo comunque miracolosamente a non finire con la faccia spiaccicata per terra. Naturalmente, una volta che dimentico di porre l'ombrello nella borsa, mi accorgo che piove, ma ormai è troppo tardi per ritornare in casa, e decido di continuare il mio percorso sotto la pioggia.
Senza fiato, attraverso via Triumplina senza nemmeno controllare se qualche macchina sta passando, ma fortunatamente arrivo alla fermata senza danni, e per un pelo, visto che sta per arrivare l'autobus. Salgo, e, inciampandomi continuamente, mi trovo un posticino dove non do fastidio a nessuno, totalmente fradicia e tremante per il freddo.
'Cazzo, cazzo, e ancora cazzo!'. Alzo gli occhi, e noto una ragazza che mi fissa. Avrà circa la mia età, se non un anno in più.
'Cristo, potresti anche essere un po' più aggraziata!' mi dice, con un sorriso da ebete stampato sulle labbra.
'Ehm, ho la brutta abitudine di parlare ad alta voce' accenno un sorriso, anche se chiamarlo così è più che ingiusto. Un sorriso è qualcosa di solare, è qualcosa di allegro. Il mio è solamente una leggera incurvatura delle labbra, niente di più. Ho gli occhi spenti, gli occhi di una ragazza rassegnata a ciò che le accade.
'Ciao, sono Sveva'
'Piacere, io sono Penelope, ma è troppo lungo e triste, chiamami pure Penny!'
Continuo a fissarla per tutto il viaggio; è alta, capelli castani e un fisico da paura. Gli occhi sembrano due noccioline tenere, e trasmettono una tale vitalità.. mi ritrovo allegra senza nemmeno rendermene conto. E continua a sorridere, ma il suo non è un sorriso qualunque. E' contagioso, è il sorriso di chi ha sofferto tanto. E' terribilmente bella, vestita dei suoi sbagli.
Dopo circa 20 minuti di sguardi, accompagnati solamente dal rumore dello scorrere della pioggia, arriva la mia fermata. Così scendo, accennando ad un 'Ci vediamo, Sveva!'
Incurante della pioggia che mi bagna i capelli, mi siedo su un gradino a pensare. Lei non è una persona qualunque, e di sicuro ci siamo incontrate per un motivo; non credo e mai crederò negli incontri casuali. Ogni cosa, ogni piccolissima situazione, ogni attimo ha un suo perchè.
Mi incammino tranquillamente verso scuola, e nonostante io sia in ritardo, mi fermo a comprare un pacchetto di Lucky Strike rosse, e mentre il fumo s'insinua dentro e poi fuori da me, con esso se ne vanno tutti i pensieri negativi e mi rimane in mente solo una cosa: 'Io devo conoscerla, ne ho bisogno.'
Sono fuori da scuola, quando sento la campanella suonare. 'CAAAAAZZO!' Questa volta non lo sussurro a bassa voce, ma lo urlo. Girandomi, noto la faccia della mia profe di greco che mi guarda sconvolta, come se non avesse mai sentito una parolaccia peggiore. Ops, evidentemente mi ha sentito.
Rossa per la vergogna, corro su per le scale, realizzando che alla prima ora ho chimica, e il mio professore è sempre in orario e odia i ritardatari. Con un po' di fatica nonostante frequenti questa scuola da ormai 4 mesi, mi oriento per i corridoi e finalmente apro la porta della mia classe, spalancandola velocemente e provocando il suo urto contro l'armadio.
Il professor Anni mi guarda, e esclama: 'Oh, Penelope. Vai a posto, Giulia, interroghiamo lei al tuo posto, visto che non ha ancora imparato le buone maniere!'
Cazzo, ci mancava solo questa!



 

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: SchwarzeRose