Videogiochi > Kingdom Hearts
Segui la storia  |       
Autore: Reisha    30/12/2006    5 recensioni
E se anche il nostro mondo venisse collegato all'oscurita, e una ragazza che stesse viaggiando felice verso New York venisse attaccata e perdesse parte di quell'organo che bramano tutti? cosa succederebbe? Beh buona lettura =) spero non venga un vero schifo
Genere: Romantico, Triste, Avventura | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

*This world have been connected*

 

 

 

 

 

Le nuvole continuavano a scontrarsi contro le ali di un immenso aeroplano mentre quest’ultimo cercava di sovrastarle.

-Hey, Margot! Guarda che bello- una ragazza dai lunghi capelli ricci e occhi castani guardava meravigliata le piccole increspature che si formavano in quegli ammassi di vapore, e le forme strane che prendevano.

-quello assomiglia a un cuoricino- rise divertita.

-uffa Lara, ma allora lo fai a posta! Ti ho detto che soffro di vertigini!- sbuffò l’altra ragazza furiosa, aveva corti capelli rossi mossi e occhi castani.

-Ah sì?- fintamente si stupì la castana, un sorrisetto le emerse a fior di labbra –su, non prendertela. Tra poco arriveremo a New York!- gli occhi le si illuminarono per l’emozione e tornò a fissare le nuvole passeggere, nell’attesa di intravedere la città.

Margot, curiosa di vedere cosa interessava tanto la cugina, buttò un occhio fuori dal finestrino, ma ciò che vide non le piacque affatto. La nuvola a forma di cuore che le aveva fatto notare prima Lara stava diventando di un nero preoccupante e al centro vedeva formarsi delle piccole trombe d’aria.

Lo sguardo prima gioioso di Lara cambiò in terrore –ecco perché non mi piace volare…- sibilò

Margot le afferrò la mano tremante –ecco perché non mi piace guardare fuori…-

Le due ragazze erano terrorizzate, a poco a poco anche gli altri passeggeri si accorsero di quello che stava succedendo fuori e un vociare assordante si fece strada tra i vari scomparti; Lara e Margot continuavano a guardare fuori come paralizzate e affascinate allo stesso tempo.

Le hostess intanto erano occupate a tranquillizzare i passeggeri e comunicare le procedure di sicurezza, quando una di loro si avvicinò alle due cugine.

-Signorine!- cercò di sovrastare le urla dei passeggeri, ma le ragazze non la sentirono, stava per riaprire bocca quando il portabagagli si aprì di scatto e le valigie le caddero addosso.

L’aereo era scosso dalle trombe d’aria che l’avevano raggiunto, sembrava stessero giocando a palla tra di loro, il povero mezzo infatti passava da un tornado all’altro mentre alcuni pezzi si staccavano dal corpo principale.

Lara non si accorgeva di quanto le stava succedendo intorno, catturata da quello spaventoso buco nel cielo, che si stava ingrandendo.

Finalmente si guardò intorno, senza però riuscire a rendersi pienamente conto di ciò che accadeva, le persone urlavano in preda al panico, le hostess cercavano di fare il loro lavoro, ma nessuno dava loro retta presi com’erano dalla furia che caratterizza l’uomo quando è dominato dall’istinto di sopravvivenza. Sembrava di osservare una jungla in subbuglio. Con una piccola differenza… tutte quelle persone stavano cercando di fuggire, ma per andare dove? Buttarsi giù dall’aereo di sicuro non li avrebbe salvati.

Lara rimase per tutto il tempo incollata al sedile, tremante. Era troppo…troppo improbabile per essere vero, continuava a ripetersi nella sua testa. Il suo difetto più grande, quando qualcosa la terrorizzava si rinchiudeva in un mondo dove era certa di non poter essere toccata.

All’improvviso una voce le rimbombò in testa.

-non capisci vero?- Lara si svegliò da quello stato di trance e si guardò intorno, chi aveva parlato?

La voce rise malevola -questo mondo è stato collegato- una figura coperta totalmente da un soprabito nero comparve in mezzo alla miriade di gente che si agitava nello spazio angusto dell’aeroplano, ma nessuno sembrò accorgersene. La ragazza vide solo un sorriso di scherno sotto il cappuccio che copriva la maggior parte del volto dell’uomo nasconditi pure nella tua mente- rise di nuovo, con un ghigno che scoprì i denti perfettamente bianchi –anche lì verrai braccata…- la risata si spense all’improvviso, lasciando dietro di sé solo l’eco di un inquietante sorriso.

L’apparizione di quell’uomo confuse Lara ancora di più, soprattutto non riusciva a dare senso a quelle parole.

Come faceva a sapere quello che stava pensando? non aveva mai esternato a nessuno i suoi difetti, solo il suo cuore conosceva la verità…

Non ebbe altro tempo per rifletterci perché il mondo intorno a lei diventò completamente nero, tutto, comprese le persone, vennero inghiottite lentamente e inesorabilmente da un’oscurità impenetrabile.

Cercò con lo sguardo la cugina, smise di respirare per qualche secondo quando si accorse che era scomparsa. Ma quando? Non si era minimamente accorta che non ci fosse più. Agitata si alzò e comincio a correre nell’oscurità, che si rivelò molto più ampia di quanto lo fosse l’aereo. Ma dov’era finita? Chiamò a gran voce –Margot!- e ancora –MARGOT!- le rispose solo un sinistro gorgogliare che proveniva da ogni parte, circondandola.

Si fermò con il fiatone. Non si vedeva niente e non sapeva dove stesse andando.

Il terrore le attanagliò il cuore di nuovo e cominciò ad ansimare più di prima, dove diavolo era finita sua cugina?

Si guardò in giro speranzosa di trovare uno spiraglio di luce, ma ovunque si girasse c’era oscurità, un’immensa oscurità… solamente oscurità.

Si prese la testa tra le mani coprendosi gli occhi…non era vero, non era vero niente… era tutto un sogno.

Provò a darsi un pizzicotto, ma il risultato fu solo una guancia rossa che pulsava al ritmo del sangue.

Si accucciò ansimante a terra e guardò furtiva in giro, c’era qualcuno lì con lei… ma non riusciva a capire cosa fosse, i passi erano irregolari e il respiro inesistente.

Una mano fredda le prese il polso all’improvviso e lei scattò strisciando all’indietro cercando di liberarsi, ma la presa era tanto salda che quasi si slogò il polso. Intravide due occhi rossi che la guardavano e si avvicinavano, sempre di più… fino ad essere quasi a un centimetro dai suoi. Tanto vicino che percepiva il corpo di ciò che le aveva attanagliato il polso, bloccandole la fuga. Emanava un freddo raggelante che scatenò brividi incontrollabili in ogni parte del suo corpo.

Ma… stranamente non provò paura, perché non aveva paura? Non lo sapeva neanche lei… o forse si…?

Quegli occhi… così diversi eppure così familiari.

-Margot?...- sussurrò incerta, cercando di non sbattere i denti per il freddo.

L’essere ebbe un piccolo fremito e gli occhi per pochi secondi cambiarono divenendo castani, ma ciò non gli impedì di artigliare il petto della ragazza, in modo doloroso e inaspettato.

Lara lanciò un urlo e strattonò per l’ennesima volta il polso imprigionato. Sentì un dolore lancinante al cuore, guardò di nuovo quel mostro con le sopracciglia contratte dal dolore.

-Margot… perché?...-

L’essere non la ascoltava e continuava a infierire, cercando di prendersi ciò che non gli apparteneva; quando finalmente agguantò il suo tesoro lo estrasse ma qualcosa gli impedì di completare l’azione.

Una piccola goccia era caduta sulla mano nera della creatura e, come fosse stato acido, la trapassò bucandola, da parte a parte. Ciò gli permise di strappare solo metà del cuore della ragazza.

Lara stava piangendo dal dolore e dalla rabbia provocata dall’impotenza, e una lacrima era caduta sulla mano di quel mostro salvandola.

Si portò una mano al petto e sentì come se un fuoco la divorasse dentro, guardò il mostro nero davanti a sé,  che teneva stretto e osservava con espressione imperscrutabile la parte di cuore che si era conquistato.

Premendo le mani contro il petto Lara strisciò dolorosamente per avvicinarsi all’essere.

Il mostro la guardava curioso, probabilmente aspettava il momento propizio per attaccare e finire ciò che aveva cominciato.

–Margot!… per favore torna in te…- strillò Lara

Tutto inutile il mostro non accennava a scomparire, anzi cercò di attaccarla di nuovo ma fu fermato nuovamente da un’altra lacrima, una delle tante che scivolavano velocemente dagli occhi irritati della ragazza.

Lara benedisse quelle lacrime senza capire il perché avessero quel tipo di reazione con il corpo del mostro, ma in realtà non le importava, bastava che la tenessero in vita ancora per un po’… il tempo di fare tornare in sé la cugina.

Stanco di aspettare ancora l’essere nero inglobò la metà del cuore che possedeva e cominciò a trasformarsi.

Lara avrebbe giurato di essersi ritrovata di fronte a uno specchio.

Davanti ai suoi occhi un ammasso di materia scura stava prendendo le sembianze di stessa.

Una perfetta copia, vestiti uguali, capelli uguali, corpo uguale, ma una cosa mancava, un semicerchio nero spiccava in contrasto con il resto, in mezzo al suo petto, là dove mancava la metà di cuore che non era riuscito a rubare.

Lara non riusciva a capire come fosse possibile, ma una cosa era certa… il suo clone non aveva intenzione di aiutarla. Forse lo dedusse dallo sguardo malignamente divertito che le riservava, come se fosse pronta a saltarle addosso e sbranarla solo per puro divertimento.

La nuova heartless mostrò un sorrisetto sadico mentre si avvicinava a Lara a passi lenti e silenziosi, alzò una mano e sopra di essa si agitò una nube argentata che si solidificò formando un piccolo pugnale.

-non avrei sperato di trovare un cuore così forte da permettermi di prendere forma umana… e ne ho solo metà- disse la se stessa oscura ridendo.

Lara stava attenta alle mosse del suo clone e intanto cercava di trovare un modo per fuggire… il più in fretta possibile.

L’heartless la guardava ridendo –non puoi fuggire- le si fece più vicina, sollevò il braccio in alto per caricare la pugnalata che l’avrebbe uccisa.

Lara non poteva fare nulla, era circondata dall’oscurità

Nessun oggetto per coprirsi, nessuna persona ad aiutarla.

In ogni caso, anche se avesse voluto, il dolore lancinante al petto non gli permetteva alcun movimento.

Guardò negli occhi sé stessa e notò che, a differenza del corpo, non erano cambiati, quelli non erano i suoi occhi..

Era certa che appartenessero a sua cugina, ma del resto non ne era così convinta.

Una illuminazione le attraversò il cervello… e se un altro essere nero avesse fatto a Margot quello che stava subendo lei?

Ma come era possibile strappando un cuore formare un altro essere? Era scientificamente impossibile…

Il braccio del suo riflesso oscuro si abbassò fulmineo e Lara portò le mani in avanti in un ultimo gesto disperato per proteggersi.

No…

non può finire così…

non posso morire così…

un parte del suo cervello le diceva codardamente che qualsiasi cosa avesse fatto, non sarebbe servita, il suo clone aveva un’arma, lei no… , mentre l’altra continuava a ripeterle reagisci! Ti arrendi così? che vergogna… cosa direbbe Margot.

Lara ebbe uno spasmo alla mano che in qualche modo le ridò energia e speranza. Certo che non mi arrendo!

Urlò e si scagliò all’improvviso contro l’essere per afferrargli i polsi e bloccare la discesa dell’arma.

L’heartless, colto di sorpresa, spalancò gli occhi spaventata. Nel tentativo di schivare l’attacco venne ferita dal suo stesso pugnale; niente sangue uscì dalla ferita mentre l’essere si allontanava da Lara con un sorriso di sfida –sai, mi hai preso alla sprovvista…- le labbra si assottigliarono in una cupa smorfia di disappunto –ma non credere che la prossima volta ti andrà così bene- una densa nube la avvolse rapendola alla vista.

Lara stava ancora guardando spaventata e stupefatta il punto in cui era scomparso il suo clone, quando avvertì un doloro insopportabile al petto che la costrinse a inginocchiarsi e premersi le mani sul cuore inutilmente, per far smettere quella tortura.

Sentì gli occhi farsi pesanti e la testa diventare leggera come un palloncino, capì che stava per svenire. Di sicuro non se ne accorse con l’annebbiarsi della vista, non sarebbe cambiato nulla; buio già era e buio rimaneva. Gli arti si rilassarono all’improvviso e Lara si stese per terra incosciente. Ma prima di perdere completamente i sensi sentì una voce chiederle chi sei?-

 

 

-Sora! Stiamo ricevendo delle onde strane, sembra che un altro mondo sia stato attaccato- avvisò Ciop rivolto a un ragazzo di 16 anni con una pettinatura alquanto bizzarra e due compagni di viaggio altrettanto bizzarri.

-Allora è meglio se andiamo a controllare- proferì rivolto ai suoi compagni portandosi le mani dietro la nuca.

-Sono d’accordo- acconsentì Pippo.

-in paftenza affora!- sputacchiò Paperino schiacciando il pulsante di accensione della gumminship.

Appena atterrati sul pianeta furono assaliti da un’orda di heartless, ma non furono un problema per il gruppo.

Sora agitava il suo keyblade affettando gli esseri come fossero fatti di burro e ben presto la battaglia si concluse.

-non è stato poi così difficile dopo tutto- proferì facendo ridere Paperino e Pippo.

Smisero quando avvistarono una ragazza stesa a terra.

Si avvicinarono velocemente e Paperino le afferrò il polso sinistro per controllare il battito, ma non sentì nulla. Alzò lo sguardo verso i suoi amici e scosse il capo.

Sora, cocciuto, non volle dargli retta e controllò lui stesso afferrando il polso destro, sentì i battiti del cuore e guardò Paperino infuocandolo.

-che scherzi fai? Sta benissimo per fortuna!-

Paperino lo guardò stranito –ma non fe polzo ed è fredda!-

-non è vero è caldissima- obbiettò Sora.

Pippo allora da grande genio avvicinò la testa al petto, sentì solo un flebile battito provenire dalla parte destra, guardò gli amici confuso –il battito è flebile e sembra provenga solo dalla parte destra-

-sfiegati meglio- chiese Paperino

Ma Sora interruppe Pippo prima che potesse rispondere –non c’è tempo ora per discutere. Sta male dobbiamo portarla a Radiant Garden- e prese la ragazza in braccio.

-hai rafione- annuì il papero aiutando il keyblader.

Pippo li guardò andare verso la navicella; prima che potesse raggiungerli un luccichio attirò la sua attenzione, notò un piccolo pugnale vicino al luogo dove avevano trovato il corpo della giovane e lo raccolse.

 

 

 

 

Allora… questa idea mi è venuta quando ascoltavo tutti quei discorsi dei poveri Nobody dell’organizzazione XIII che rivolevano il proprio cuore, mi sono chiesta quindi come sarebbe stato avere solo metà cuore… lo so sono malata, solo a me possono venire in mente idee così stupide xD

In ogni caso ho deciso di provare a farci una storia e vorrei sapere cosa ne pensate

Questo poi è solo l’epilogo =)

Lasciate una piccola recensioncina please

  
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Kingdom Hearts / Vai alla pagina dell'autore: Reisha