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Autore: Clopina    30/12/2006    4 recensioni
Un tramonto sullo Spartiacque Azzurro.
Tre uomini diversi; tre diverse storie.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ahren Elessedil, Bek Ohmsford, Quentin Leah
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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SUNSET
di Clopina



Bek Ohmsford stava osservando il tramonto sullo Spartiacque Azzurro, appoggiato all’albero di prua della Jerle Shannara.
Aveva appena lasciato i comandi a Big Red, dopo averli tenuti per quasi due ore, e ora si stava riposando, approfittando di quel tempo libero per mettere in ordine le idee.
Essendo rimasti solo in undici, di cui due erano i Cavalieri del Wing Hove che non potevano aiutare sulla nave, i lavori erano spartiti tra tutti, mentre prima ognuno aveva il proprio incarico; fortunatamente, il viaggio era quasi al termine, e tra poche settimane contavano di avvistare la costa delle Quattro Terre.
Il ragazzo spostò lo sguardo dal cielo alla distesa d’acqua con un sospiro: il riflesso del sole al tramonto la accendeva di bagliori rosso sangue, che lo rapivano e lo portavano involontariamente a pensare.
E se provava a pensare, la prima cosa che gli affiorava in mente, forse ispirata dai colori del tramonto, era che il viaggio era stato un disastro; perlomeno rispetto ai loro sogni e alle loro aspettative.
Ma non poteva dire che era stato un fallimento totale. Almeno non per lui.
Tra tutti i suoi compagni, forse era uno dei pochi ad aver guadagnato qualcosa tra le perdite subite. E come tutti, avrebbe voluto dimenticare le prime, ma ricordare per sempre le seconde; cosa che purtroppo non era possibile.
Seguendo quei pensieri, quasi meccanicamente si voltò verso Rue Meridian, che stava controllando la rotta seduta a prua.
Lei era la sua luce tra le ombre, la visione di un futuro che riusciva a coprire, almeno in parte, le rovine del passato.
La speranza di una vita.
Little Red, sentendosi osservata, alzò il viso e gli sorrise, strizzandogli amichevolmente l’occhio prima di rituffarsi nelle sue carte.
Il giovane tornò ad osservare l’oceano, imbarazzato.
“Penso di essermi innamorata di te”…
Il solo ricordo lo fece sorridere.
Erano quelle le parole che lei gli aveva detto dopo il bacio scambiato quella notte… Il loro vero primo bacio.
Era stata così spontanea, che pareva impossibile avesse mentito.
Ma anche se avesse detto la verità, sarebbe stata disposta a rinunciare alla sua vita da Corsara per seguirlo?
Sospirò, passandosi una mano tra i corti capelli neri.
Non poteva dirlo con sicurezza, naturalmente. Al massimo poteva sperarlo.
Anche se, nel profondo del suo cuore, conosceva già la risposta.
Bek Ohmsford, per la prima volta nella sua vita, non dubitò e accettò il dono che la vita gli offriva.


As sure as the rivers reach the sea,
back in his arms is where she'll be...
(Over the hills and far away – Nightwish)



Quentin Leah era seduto con la schiena contro il parapetto della nave, a poppa.
Poteva scorgere Bek accanto all’albero di prua, ma non aveva intenzione di raggiungerlo. In quel momento, voleva soltanto rimanere solo.
Dopo tanto tempo, tornava a pensare agli avvenimenti della Parkasia, che aveva cercato di allontanare in tutti i modi dalla sua mente.
Tentativi inutili: i ricordi erano ancora vividi come se tutto fosse successo appena il giorno prima.
Piangeva la scomparsa dei compagni, di Ard Patrinell in particolare, ma era un’altra morte a tormentarlo più di tutte.
Chiuse gli occhi, abbagliato dai colori accesi del tramonto. Le lacrime erano tornate a farsi sentire, cercando una via per sfogarsi.
E ogni volta era sempre più duro trattenersi tutto dentro.
Tamis…
Era lei, o più precisamente, la sua morte, il peso che aveva nel cuore; un peso che prima o poi l’avrebbe affondato, se non fosse riuscito ad abbandonarlo.
Si ripeteva che era letteralmente un innamorato dalle cause perse, che lei era morta ed ora era insieme all’uomo che amava…
“Non lasciare che mi prenda viva. Promettimelo.”
“E tu promettilo a me.”
“Lo amavo…”

Aprì gli occhi per non rivivere la scena nella sua mente, e provò ostinatamente a concentrarsi sul cielo; notò che aveva assunto sfumature di colore più scure, rispetto a prima. La notte, con la sua oscurità, cominciava ad avvolgere l’oceano e tutto ciò che stava al di sopra, compresa la nave e il suo equipaggio.
Non che gliene fregasse più di tanto.
Per lui, ogni giorno passato era solo un altro giorno che finiva, per poi iniziarne un altro. Il concetto di “giorno vissuto” era solo un ricordo lontano; non gli apparteneva più.
Ormai poteva affermare con sicurezza che la sua era semplice esistenza, non vita.
E se la maggior parte della gente considerava le due parole come sinonimi, per lui non lo erano.
Sorrise tristemente, pensando a quanto doveva essere cambiato dalla partenza. Lui stesso non si riconosceva più nel giovane fiducioso che aveva accettato di prender parte a quel viaggio.
Sapeva che continuando così sarebbe arrivato il giorno in cui sarebbe crollato.
Ma non poteva farci niente, se non continuare ad esistere, aspettandolo.
Quentin Leah non era mai stato un codardo, ma ora non aveva il coraggio di affrontare la vita.


E negli anni quel sogno divenne realtà,
riempiendo il suo cuore di festa,
la desolazione di un tempo
ora cedeva il posto a una grande foresta.
(L’uomo che piantava alberi – I ratti della sabina)



Ahren Elessedil era nella sua cabina e fissava con sguardo assente le paratie della nave, che la luce del tramonto colorava di un rosso acre.
Non intendeva salire in coperta, preferiva rimanere da solo.
La permanenza in cabina gli ricordava il periodo in cui si era chiuso al suo interno, rifiutandosi di mangiare e di parlare con gli altri, lacerato dai sensi di colpa per la morte di Ryer, in seguito alla sua fuga dalle navi del Morgawr.
Anche a distanza di diversi mesi, il ricordo gli faceva ancora male.
Ryer Ord Star…
Che lo ammettesse o no, lui si era innamorato della giovane veggente: ricordava ancora l’emozione di quando le soffici labbra di lei avevano sfiorato la sua guancia, dopo che aveva accettato di accompagnarla alla ricerca di Walker nel labirinto; e la delusione provata quando credeva che lei lo avesse tradito, passando dalla parte dello stregone…
Fino a quella dannata notte, quando aveva capito che i suoi sospetti su di lei erano infondati.
“Ma adesso vuole ucciderti. Pensa che tu non gli sia più utile. Non posso più proteggerti. Devi lasciare la nave questa notte.”
“Non senza di te. Non vado via senza di te.”

Batté il pugno sul muro, per sfogarsi della rabbia che provava contro se stesso.
Quante volte, durante quel viaggio, si era dato dello stupido per aver ceduto così facilmente?
Dieci, cento, forse mille.
Se solo avesse insistito un po’ di più, forse sarebbe riuscito a convincerla a lasciare la nave insieme a lui.
O forse no; non lo sapeva. Ma perlomeno avrebbe tentato.
Di una cosa, però, era certo: non poteva continuare a vivere così, il suo cuore glielo vietava.
Se lui era vivo mentre Ryer era morta, significava che aveva ancora qualcosa da compiere nelle Quattro Terre. O almeno così si diceva per non cadere nello sconforto totale.
E non poteva fare qualcosa di utile passando la vita a incolpare se stesso.
Un’idea nacque nella sua mente. Forse poteva aiutare Grianne Ohmsford a realizzare il Terzo Consiglio dei Druidi.
La magia lo affascinava, e soprattutto facendo parte dell’ordine poteva essere d’aiuto a chi ne avesse bisogno.
Non poteva dimenticare il passato, ma forse poteva usarlo per costruire un nuovo futuro.
Ahren Elessedil salì in coperta, pronto a ricominciare.



Note dell'autrice:
Non ho molto da dire in queste note, a parte che i personaggi e i luoghi citati appartengono a Terry Brooks. Io non li utilizzo a scopo di lucro.
Riguardo a Tamis, perdonatemi se l’ho chiamata con il nome originale, ma Kreshen non l’ho mai potuto soffrire. Devo ancora capire perché il traduttore le ha cambiato nome.
Questa fic è una mia interpretazione personale dei pensieri dei personaggi.
Come sempre, i miei più sentiti ringraziamenti alla mia beta Zia Esmy… Che farei senza di te? :*
Dato che ci sono, auguri a tutti di Buone Feste, e Buon Anno Nuovo (del resto tra due giorni entreremo nel 2007 XD)!
  
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