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Autore: _FamigliaVargas_    13/06/2012    1 recensioni
ITACEST, ITACEST, ITACEST!
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Lovino Vargas alle prese con il suo incubo peggiore, la favola della buonanotte!
Riuscirà il nostro eroe a finire la sua storia prima d'impazzire?
Di certo i suoi due mocciosi, Lovro e Marko, gli daranno filo da torcere!
Per fortuna avrà dalla sua parte Feliciano, o forse no...
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Era da tanto che non scrivevo una fic sulla mia OTP.
Tutta dedicata a Nymphe Blonde, senza di te non sarebbe nata!
Genere: Comico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Nord Italia/Feliciano Vargas, Nuovo personaggio, Sud Italia/Lovino Vargas
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Famiglia Vargas, la Fantastica Famiglia Felice!'
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Buonanotte

Era una notte buia e tempestosa...”

Una vocina stridula bloccò Lovino sul nascere.

Ma papà, non puoi copiare Snoopy!”

Si lamentò leggermente Lovro, suo figlio maggiore.

Si papà, non puoi copiare Snoopy”

Fece eco Marko, detto più che altro per indispettire il padre che per vero fastidio.
Lovino sbuffò, incrociando le braccia e le gambe, muovendosi a disagio sulla sedia.
Ogni sera sempre la stessa solfa!
Lovro e Marko, i suoi mocciosi di sei anni, lo pregavano di raccontare la favola della buonanotte, per poi lamentarsi neanche alla prima frase!
Diciamo che era Lovro a pregarlo, Marko lo voleva soltanto veder soffrire.

Ok, ok, ricominciamo”

Si schiarì la voce, strisciano la sedia più vicino al letto.
I due gemelli si sistemarono più comodamente, stringendo al petto due identici pupazzi a forma di pomodoro, un amorevole regalo di Tío Antonio.

Era una bella giornata soleggiata e fresca, la temperatura non raggiungeva nemmeno i venti gradi Celsius! Era la giornata adatta per andare in giardino e piantare pom...”

Anche questa volta, la voce di Lovro interruppe la sua “magnifica” favola, come avrebbe detto zio Gilbert.

Veeee, papà, cosa sono i Celsius?”

Biascicò a fatica, sbattendo gli occhioni verdi in confusione.
Marko fissò intensamente il padre, squadrandolo con i suoi occhioni ambrati, anche lui curioso di sapere cosa fossero.
Lovino, sbattendo gli occhi con tanto di faccia da poker, spiegò brevemente ai figli il misterioso arcano, sperando che quella fosse l'ultima interruzione.

Serve per misurare la temperatura”

I due bambini si guardarono, credendo di aver capito di cosa parlasse il loro papà.

Il termometro! La mamma lo usa quando dice che abbiamo la febbre!”

Esultarono i due.
Lovino, non avendo il cuore di smorzare il loro entusiasmo, da leggersi come: non aveva la voglia di correggerli altrimenti non sarebbe più uscito dall'argomento, sorrise sbuffando, annuendo in direzione dei figli.

Si, quello, comunque, dov'ero rimasto? Ah, era una bella giornata soleggiata e mite, con un venticello piacevole che rinfr......”
Nono, non era così, hai detto:
Era una bella giornata soleggiata e fresca, non mite!”

Marko corresse il padre ridendo, mentre il gemello annuiva convinto alle parole del fratello.
Lovino affondò il viso nelle coperte, nel tentativo di soffocarsi e mettere fine a quella tortura chiamata “favola della buonanotte”.
Rialzò, molto svogliatamente, la testa al suono di una risata alla porta, Feliciano era venuto ad assistere alla sua disfatta serale.
Non sapendo se essere felice oppure arrabbiarsi per l'imbarazzo, optò per la prima opzione, togliendosi finalmente da quell'impiccio.

Se credi di essere migliore di me...”

Si alzò dalla sedia sorridendo, spaparanzandosi comodamente nel lettone con i figli.

Prego”

Feliciano sorrise gentilmente, ringraziando Lovino con un gesto teatrale del capo e sistemandosi sulla sedia.

Allora, dov'era rimasto papà?”

Marko alzò la manina, felicissimo di rivedere la sua mamma, insomma, erano passati poco più di dieci minuti, un record!

Io lo so, papà non aveva neanche cominciato!”

Lovino guardò il figlio infastidito.

Ehi, mocciosi, se qualcuno non....”
Noi non siamo mocciosi! Mamma, mamma!”

Niente da fare, stasera a Lovino Vargas era stato revocato il diritto di parola.
Feliciano si mise a ridere, cercando di calmare i suoi TRE bambini.

Calma, calma, o non potrò cominciare a raccontarvi la storia”

Il dolce e caro silenzio tornò a regnare della stanza.

Veeee, allora...
C'era una volta, in una terra lontana, un regno pacifico e prospero.
In una bellissima casa, viveva un nobile signore, vedovo, con la sua bellissima figlia...”

Feliciano s'interruppe, guardando il broncio sul visetto paffuto dei suoi bambini.

C'è qualcosa che non vi piace?”

Chiese dolcemente.
I due annuirono, incrociando le braccia al petto, mentre Lovino ridacchiava piano, adesso toccava al suo amore sorbirsi le lamentele dei due mocciosi.

Si mamma, perchè le protagoniste sono sempre delle ragazze?”

Feliciano inclinò la testa, non sapendo come rispondere.

Veeee, in realtà non lo so, ma se volete posso cambiare”

I due annuirono, battendo le mani felici, la mamma sapeva sempre come sistemare le cose!
Lovino alzò gli occhi al cielo, perchè con Feliciano era sempre così facile...
Quest'ultimo, sorridendo teneramente, riprese il suo racconto.

C'era una volta, in una terra lontana, un regno pacifico e prospero.
In una bellissima casa, viveva un nobile signore, vedovo, con il suo bellissimo figlio di nome...”
Feliciano!”

Gridarono in coro i tre spaparanzati nel lettone.
Feliciano li osservò ridendo, riprendendo la storia.

Feliciano.
Benché egli fosse un padre gentile ed affettuoso, che non faceva mai mancare niente al suo bambino, egli capiva che Feliciano avrebbe avuto bisogno delle cure di una mamma, così si risposò c...”
Con un tizio fissato con il piano di nome Roderico!”

Lo anticipò Lovino.

Con un nobile pianista di talento di nome Roderico che aveva due fig...”
Due sgorbi Mangia Patate, brutti come un calzino sporco, di nome Giliberto e Ludovico! Che razza di nomi!”

Feliciano, sempre sorridendo, si sporse un pochino sul letto, riuscendo a tirare una leggerissima sberla dietro la testa di Lovino.
Lovino osservò Feliciano risistemarsi sulla sedia, per poi lamentarsi con effetto ritardato.

Ahia, mi hai fatto malissimo, dopo ti punisco per avermi punito!”

Feliciano alzò gli occhi al cielo, cominciando il conto alla rovescia, il caos si sarebbe scatenato tra tre...due...uno...

“Waaaaaaaaaaaaaah! Papà è cattivo perchè vuole punire la mamma!”

Lovro e Marko cominciarono a piangere, mentre Lovino entrava istantaneamente in modalità: “CHIGIIIIIIIIIIIIIIIIIII CHE QUALCUNO MI SALVI!”
Quel qualcuno, ovviamente, era il suo amore.
Lovino si girò a guardare Feliciano, chiedendogli gentilmente...ordinandogli con lo sguardo di placare il pianto dei mocciosi.

Bambini, non fate così, papà stava soltanto scherzando”

Per dimostrarlo, si accoccolò al fianco di Lovino, avvolgendosi tra le sue braccia.
I bambini, tirando su il moccio ed asciugandosi le lacrime, con la maglia del padre tra parentesi, si gettarono anche loro in quell'abbraccio improvvisato, felici che la loro mamma fosse sana e salva.
Lovino sospirò, crisi evitata, mentre Feliciano dovette trattenere a forza le risate.

Posso riprendere adesso?”

Domandò ridacchiando.
Lovino scosse la testa, stringendosi al petto la sua famiglia.

Se permetti, adesso vorrei andare avanti io, tu non racconti la vera storia!”

I gemellini si guardarono, per poi annuire.

Va bene papà, però raccontala bene, altrimenti va avanti la mamma!”
Ok, ok...
Purtroppo il nobile signore morì prematuramente e Roderico, invidioso della bellezza di Feliciano che faceva sfigurare i suoi bruttissimi figli, si rivelò una persona fredda e crudele.
Da allora obbligò Feliciano ad indossare abiti femminili, facendogli cucinare e pulire l'immenso castello.
Passarono gli anni e pian piano l'enorme ricchezza della famiglia scemò, poiché veniva sperperata per i capricci dei due fratellastri egoisti e vanitosi, mentre Feliciano era costretto a fare da servo nella sua stessa casa.
Ma nonostante tutto, Feliciano divenne ogni giorno sempre più bello e gentile con tutti, poiché continuava a serbare nel cuore la speranza che i suoi sogni di felicità, si sarebbero avverati.
Un giorno, un messaggero della corte reale, andò a far loro visita.
Il Re Antonio avrebbe dato, quella sera stessa, un ballo in onore del figlio Lovino ed avrebbero dovuto partecipare tutte le persone in età da marito di ogni casa del regno, anche i domestici erano invitati a questo grande evento.
Feliciano chiese emozionato il permesso di partecipare, permesso che venne, stranamente, acconsentito, ma ad una condizione, Feliciano avrebbe dovuto terminare tutte le faccende domestiche che gli avrebbero affidato.
Feliciano, troppo felice, ringrazio la sua famiglia, correndo a sbrigare le pulizie, non notando la crudeltà di quel patto.
Il patrigno e i fratellastri riempirono Feliciano di così tante commissioni che alla sera crollò esausto nel letto, triste per non essere riuscito ad andare al ballo.
Ma in suo soccorso arrivò la sua Fata Madrina, Elisabetta, che con un colpo di bacchetta rimise in sesto Feliciano, donandogli anche un bellissimo vestito rosso pomodoro e delle scarpette di cristallo, secondo la Fata Elisabetta stava molto bene vestito da femmina.
Però la magia della Fata aveva un limite, all'ultimo rintocco della mezzanotte l'incantesimo si sarebbe sciolto.
Ma a Feliciano non importava, per lui era già tanto quello che la gentile Fata gli aveva concesso.
Come ultimo dono, Elisabetta trasformo un pomodoro del giardino in una bellissima carrozza che avrebbe condotto Feliciano al ballo.
Intanto, al castello reale, il principe Lovino faceva di tutto per evitare i molteplici pretendenti, soprattutto un francese mezzo matto ed i due fratellastri di Feliciano che erano veramente brutti!
Durante uno dei suoi tentativi di fuga, notò l'entrata nella sala di Feliciano, fu amore a prima vista ed il principe volle subito sapere chi fosse.
I due ballarono per tutta la sera, sotto lo sguardo sognante ed euforico del Re Antonio e sotto lo sguardo furente del patrigno e dei fratellastri.
Feliciano raccontò la sua storia al principe, che si innamorò di lui ancora di più e promise che lo avrebbe salvato, ma allo scoccare della mezzanotte, colto dal panico, Feliciano scappò via dal ballo, perdendo una scarpetta di cristallo.
Fece appena in tempo a ritornare a casa che l'incantesimo cessò, ma ai suoi piedi, era rimasta la scarpetta, come ricordo di quella splendida serata.
Il giorno dopo bussò alla loro porta il Principe Lovino con il Re Antonio ed alcuni loro domestici, come da promessa il principe era tornato per salvare Feliciano dal suo triste destino e come prova gli avrebbe fatto indossare la scarpetta di cristallo.
Il patrigno ed i fratellastri, invidiosi ed arrabbiati, fecero di tutto per intralciare i due innamorati, arrivando addirittura a rompere la scarpetta davanti allo sguardo attonito dei presenti.
Ma Feliciano, sorridendo, estrasse la seconda scarpetta dal grembiule.
Il Principe Lovino felice come non mai, chiese la mano di Feliciano che accettò subito.
Il Re Antonio esultò, li trovava una coppia troppo hermosa, parole sue né, ed organizzò il matrimonio per quello stesso giorno.
Il Principe Lovino e Feliciano si sposarono, vivendo così per sempre felici e contenti, alla faccia di Roderico, Giliberto e Ludovico!
Fine”

Lovino sospirò, accarezzando distrattamente la testa di Feliciano, strano che i mocciosi non l'avevano interrotto un minuto si e l'altro pure!

Veee, Cenerentola rimane una delle mie favole preferite”

Sussurrò Feliciano.

Mmm, i mocciosi?”
KO a metà circa”
Non riesco mai a finirla questa storia”
Vero, veeee, Lovi, letto?”
Sarebbe anche ora!”

Sistemando i bambini nel lettone, Feliciano e Lovino si diressero nella loro camera da letto.

Sai Feli, mi sono appena ricordato che devo punirti...”

Sorridendo felinamente, Lovino chiuse la porta della loro camera con il piede, mentre intrappolava Feliciano tra le sue braccia, sarebbe stata una lunga notte.

 

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Notina, Giliberto è voluto, mio nonno storpia il nome Gilberto aggiungendo sempre una i in più *rotola*.
Lovro, Marko e Lovino mi hanno fatto impazzire, Feliciano santo subito, anche se già esiste.
Vi dirò, se avete chiuso questa cosa alla seconda riga vi capisco!
Se invece siete arrivati fino a qui...
CONGRATULAZIONI!
Avete una pazienza infinita.
Per ringraziarvi vi regalo un biscotto e vi rendo partecipi di una cosa che mi ha fatto rotolare:
Zio in spagnolo si dice proprio Tìo, non è né un errore né uno sbiascicamento della parola zio da parte dei bambini, detto questo mi eclisso xD.
Scusate per gli errori grammaticali, per quella pseudo favola e vi ringrazio per aver letto questo strazio!

   
 
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